Lavoro da remoto e libertà

Come le aziende in Italia stanno adottando il modello dello Smart Working

Giovanni Franco
3 min readNov 24, 2022

It’s back to wherever I want time!

Ma quindi, cosa ci rimane realmente, dopo il covid, del modo di concepire il lavoro da remoto e lo Smart Working? Forse tanto, forse niente.

Prima però mi piacerebbe approfittare di questo periodo di lavoro intenso, non troppo lontano dalle festività e dalle vacanze per tornare a parlare o sparlare di Smart Working.

Se per molti la possibilità di fare Smart Working è solamente il pretesto per pianificare al meglio i vari ponti, per altri la possibilità di avere questo “benefit” è una condizione fondamentale per andare a scegliere un offerta di lavoro piuttosto che un’altra o per essere spinto a cambiare lavoro, scegliendo un progetto che coniuga al meglio le prospettive professionali con quelle personali. Però nell’infinita diatriba tra meglio l’ufficio o meglio lavorare da una spiaggia paradisiaca ci si dimentica sempre di una cosa: la possibilità di scelta.

Come ci si sta organizzando in Italia?

Negli ultimi mesi in Italia si è discusso molto di questo argomento. Infatti, dalla pubblica amministrazione alle piccole-medie imprese fino ai grandi colossi, tutti hanno sentito l’esigenza di riorganizzarsi ed “ufficializzare” le proprie pratiche di Smart Working. Si, ma come? Scrollando le varie offerte di lavoro e le bacheche su LinkedIn si possono trovare le offerte più disparate. Totalmente remoto, Ibrido, 3–2–1 giorni a settimana. Insomma, al solito noi Italiani ci siamo rivelati essere molto creativi a trovare mezzi compromessi e soluzioni ponte. Se da un lato il totalmente remoto spaventa ancora molti imprenditori tradizionali, che hanno optato per una soluzione Ibrida che sa tanto di “contentino” o mancanza di fiducia nei confronti dei propri dipendenti, con diversi giorni della settimana in presenza e qualcuno da casa. Altri hanno preferito accettare la sfida ed aprire la propria azienda al futuro, provando anche a strappare i vari talenti ai progetti più tradizionali, offrendo questa opportunità come un vero e proprio benefit ai propri collaboratori. Non bisogna dimenticare, però, l’utilità del contatto con le persone, dell’imparare a lavorare in team e delle reti di networking. Perché va bene lavorare da casa, ma chiudersi in una caverna a lavorare tutto il giorno potrebbe farci fare passi indietro anche dal punto di vista evolutivo. L’ufficio a livello di condivisione e networking la fa ancora da padrone.

Perché dovrei decidere di fare una cosa o l’altra? Dove sta la scelta “smart”?

Credo che ci sia il bisogno di andare oltre il concetto di ufficio. Il tuo ufficio può essere qualsiasi cosa ti piaccia, una piscina, la tua cucina, uno spazio di co-working, una spiaggia o anche una Capanna di Bambù in Cambogia (vedi foto) o anche il tuo ufficio ma la cosa importante è solo una: la possibilità di scegliere dove lavorare. Quindi perché andare oltre? Semplice, perché come sempre la verità è nel mezzo o in questo caso la verità è che quello che conta è la libertà di scelta. Volenti o nolenti il lavoro ibrido e remoto sarà probabilmente il futuro e gli spazi di lavoro dovranno essere totalmente ridisegnati. Più che la spiaggia o il caldo, quello che potrebbe convincere i propri collaboratori a sposare un progetto rispetto ad un altro sarà proprio la libertà. La libertà di scegliere, la libertà di disegnare la propria vita personale in funzione alle proprie esigenze e non in funzione alla libertà che viene accordata a lavoro. La filosofia “YOLO (You Only Live Once)” si sta sviluppando e sempre più persone daranno valore alla possibilità di vivere pienamente la propria vita e all’opportunità di vivere per fare esperienze e non vivere per lavorare.

Verso un modo di lavorare totalmente diverso

Per chiarezza, la mia personale idea è che bisogna essere consapevoli e responsabili sulla decisione dei momenti quando è possibile lavorare da un posto paradisiaco o da dove si preferisce e dei momenti quando è assolutamente necessario essere a fianco del proprio team o dei propri clienti per il bene del progetto.

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