TikTok for business

L’occasione da non perdere per la tua Brand Strategy. Fai TikToks!

Giulia De Palma
Catobi
4 min readNov 1, 2020

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catobistrategy.com

Se pensi che Tik Tok sia destinata ai balletti e non possa integrarsi nella tua brand strategy stai perdendo un’occasione!

L’adattamento è il principio cardine dell’evoluzione ed è proprio questa la sfida che i Social Network lanciano quotidianamente alle aziende. Quella del momento si chiama Tik Tok.

Nata nel 2016 con il nome di Musical.ly, è la piattaforma preferita della generazione Z, cioè dei i nati tra 1995 e il 2010 creativi per natura, che hanno trovato nel social dei brevi video verticali il loro habitat naturale.

Nell’ultimo periodo la piattaforma cinese ha avuto una crescita esponenziale sia in Italia che nel resto del mondo, infatti è presente in 150 paesi, tradotta in 75 lingue e nel 2020 è stata tra le app più scaricate insieme a Zoom.

L’aumentare del numero degli iscritti ha attratto numerosi brand che hanno colto la possibilità di poter parlare a target diversi da quelli raggiunti sulle altre piattaforme, integrando TikTok nella propria strategia di content marketing. Tezenis, Guess, NBA, Inter, solo per citarne alcuni.

“Non fare annunci, fai TikToks”: è questo il pay-off con cui è stata presentata TikTok for Business, la funzione che aiuta a fare marketing sulla piattaforma.

I contenuti sono come per gli altri social network sponsorizzati e a pagamento, ma ciò che fa la differenza è il codice linguistico che ha come ingrediente essenziale la creatività.

Questo strumento dovrebbe infatti aiutare i brand a trovare uno storytelling efficace per i propri prodotti o servizi, che parli la lingua dei tiktoker evitando l’effetto “boomer”.

Video verticali e a tutto schermo con gli audio originali o con canzoni virali ma rigorosamente “Sound on”. Filtri, lenti personalizzate e tutto ciò che può rendere più immersivi i contenuti sponsorizzati, senza che il target percepisca troppo interruttiva e, quindi, fastidiosa, la presenza dei brand sulla piattaforma.

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La rapida ascesa di TikTok non è passata inosservata ad Instagram, che a ha risposto recentemente lanciando REELS, una nuova funzione per creare brevi video, molto simile a quella del social cinese.

Non è la prima volta che Mark Zuckerberg, padre di Instagram e Facebook, cerca di eliminare la concorrenza integrando nei propri social network le funzionalità delle altre piattaforme.

Nonostante le caratteristiche dei due social del momento siano sostanzialmente simili, ci sono altri elementi che possono spingere le aziende verso l’utilizzo di TikTok.

Primo tra tutti, la differenza tra i due algoritmi. La piattaforma cinese è ancora in una fase di popolamento per cui è più semplice crescere, inoltre la viralità di un post è legata al post stesso e non all’account dal quale viene pubblicato. Se su Instagram è praticamente impossibile che il primo video caricato finisca tra i suggeriti, su TikTok potrebbe accadere.

Si stima inoltre che solo un tiktoker su quattro è anche sugli altri social network, questo perché, come accennato in precedenza, i più giovani trovano in TikTok il luogo perfetto in cui raccontarsi e condividere le proprie esperienze attraverso il proprio codice di comunicazione.

Un utente spiega: “A differenza di Facebook, Twitter o anche Instagram, TikTok è una piattaforma in cui noi giovani possiamo esprimere con fiducia le nostre posizioni e le nostre identità, perché sappiamo che la comunità di giovani che si sostiene a vicenda è più forte dell’insicurezza che viene trasmessa dalle generazioni più anziane che ci dicono che non siamo in gamba.”

Per cui l’utilizzo della piattaforma può rivelarsi molto utile per quei brand che intendono intercettare questo target o riposizionarsi sul mercato.

Molte aziende l’hanno già capito e per questo stanno ingaggiando creators e influencer già popolari sull’app per creare contenuti brandizzati e raggiungere così l’audience desiderata.

Altri invece stanno osando un po’ di più, studiando una content strategy ad hoc per raccontare il proprio brand, come la Galleria degli Uffizi che, utilizzando le canzoni e i trend popolari sulla piattaforma, ha raggiunto un pubblico che non avrebbe sicuramente intercettato con una comunicazione più tradizionale.

Per il momento non possiamo ancora prevedere come andrà, se TikTok resisterà ad Instagram o se farà la stessa fine di alcuni predecessori come il caso Snapchat.

Nell’attesa che il tempo ci dica se si tratta di una meteora o di una stella, avventurarsi per questa nuova via del social media marketing è un’opportunità che consigliamo di esplorare e, se si decide di utilizzarlo, questo è il momento giusto!

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Giulia De Palma
Catobi
Writer for

Social Media Manager e Copywriter, amo la comunicazione a 360°. Ho fondato Vita da Stagi la community al femminile sulle nuove professioni digitali.