WomenX Impact: i role model per l’imprenditoria femminile

Redazione | Catobi
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5 min readOct 5, 2022

L’evento secondo Eleonora Rocca

Questa intervista ad Eleonora Rocca di inserisce all’interno della collaborazione di Catobi con WomenX Impact, l’evento leader sull’empowerment e sull’imprenditoria femminile che quest’anno si svolgerà al FICO Eataly World di Bologna dal 17 al 19 novembre 2022, accessibile anche online.

Si prevedono più di 800 partecipanti, per una edizione ricca di novità, a cominciare dalla main sponsorship con Eni.

Redazione Catobi: Quest’anno uno degli elementi di novità del progetto WomenX Impact è legato alla presenza, oltre al grande evento, dei programmi di membership e mentoring, potresti dirci brevemente in cosa consiste ma soprattutto come sei arrivata a questo output? Quale è stata la necessità che sentivi di dover colmare in relazione alla domanda interna emersa dal tuo pubblico delle scorse edizioni?

Eleonora Rocca: La scelta di lanciare questi programmi deriva sicuramente dalla mia esperienza e dalla mia vita personale ma anche dalla volontà di rispondere all’esigenza dei partecipanti all’evento di non creare un’esperienza e una relazione che sia solo collegata ad un evento fisico che accade una volta all’anno.

Abbiamo creato infatti un ecosistema, una community coesa che tutto l’anno si incontra, si confronta, lavora insieme, crea opportunità di crescita e molto altro ancora. Un anno fa eravamo un evento di due giorni e due sale oggi siamo un evento di 3 giorni e 4 sale, siamo un podcast dedicato alle donne che vogliono cambiare il mondo, siamo un ebook che abbiamo appena lanciato, siamo meetup locali, eventi digitali ecc..

Tornando invece alla mia esperienza, in questi anni ho fatto scelte che per molti sono state considerate «insolite»: dalla laurea in legge per poi decidere di occuparmi di marketing alla decisione di lasciare una carriera brillante per fare impresa o a quella di aver deciso di mollare un lavoro sicuro in Microsoft a Milano per trasferirmi a Londra a 33 anni.

Questo mi ha fatto capire che sussisteva e sussiste ancora un bisogno di trovare dei/delle role model a cui ispirarsi, che possano condividere con donne più o meno giovani i loro successi ma anche le loro difficoltà al fine di ispirare e formare le leader di oggi e di domani.

C’è poi anche un grosso gap tra il mondo universitario e quello lavorativo: le studentesse escono dall’università senza avere alcun supporto nella costruzione di un percorso di carriera e quello che hanno più bisogno è trovare sono i role model. Le donne più grandi invece, si trovano magari ad un bivio quando sentono il bisogno di cambiare strada, o di mettersi in proprio o di diventare mamme senza sacrificare la carriera.

Da qui nasce l’idea dei percorsi di membership e mentorship.

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La membership è uno spazio fisico e digitale in cui le partecipanti hanno la possibilità di scoprire affinità, fare networking, essere guidate in un nella loro crescita personale e professionale attraverso una serie di attività: eventi digitali, meetup locali nelle principali città d’Italia, webinar, workshop, podcast, masterclass, mentoring, offerte di lavoro e corsi di formazione. Ma più che altro è una community di donne giovani e meno giovani che si confrontano sui loro successi ed i loro fallimenti. Un luogo «safe» in cui costruire relazioni.

La mentorship invece è un percorso di crescita ed arricchimento che fa riferimento ad una relazione tra due persone (Mentor e Mentee) con l’obiettivo di sviluppare nuove competenze, sia in ambito personale che professionale.

Un’occasione unica per trovare finalmente una guida che possa aiutare le ragazze nella crescita quotidiana.

R.C: Catobi come sai si rivolge ad un pubblico di CEO, C-Level e figure di alto profilo del panorama professionale italiano, sicuramente tra i nostri lettori ci sono professioniste che potrebbero ricoprire il ruolo di mentor, ci piacerebbe capire insieme a te quali sono i vantaggi che una figura con una seniority importante acquisisce grazie ad un’esperienza di questo genere, quali soft skill acquisisce e in che modo questa esperienza contribuisce alla sua formazione come individuo ma anche al suo miglioramento come professionista.

E.R: Per tutti noi, arriva quel momento della vita in cui sentiamo come persone e come professionisti di mettere a disposizione di altri, ciò che abbiamo imparato, le nostre conoscenze e le nostre esperienze. Questo vuol dire Mentor, «to give back», in maniera semplice e onesta il proprio know-how.

Intraprendere questa esperienza da tantissimo sia a livello professionale che personale: dal riconoscimento come esperto e leader, alla possibilità di conoscere e confrontarsi con nuove prospettive e approcci. E ancora di più, avere la possibilità di riflettere sui propri obiettivi, interagendo con persone diverse dalla propria «bolla». È un percorso che consiglio a tutte, un innesto di ricchezza.

R. C: Infine una parola sul panorama lavorativo attuale, con focus Italia ed Europa: quali sono secondo te gli aspetti su cui oggi è necessario concentrarsi per rendere il mercato del lavoro più egualitario? Quali sono le azioni concrete che possono compiere le donne che attualmente ricoprono ruoli manageriali per vedere riconosciuta la loro professionalità attraverso promozioni, riconoscimenti economici ma anche il raggiungimento di vertici aziendali?

E. R: Bisogna parlare di questi argomenti, soprattutto con la C-Class. Il GAP salariale delle donne in posizioni di leadership pende in negativo verso le donne in Italia ma anche in molti altri paesi d’Europa. A mio avviso noi donne tendiamo a negoziare il salario molto meno rispetto agli uomini: tendiamo a non spingerci oltre abbastanza , al non credere nelle nostre capacità e ad essere meno risolute degli uomini quando si tratta di puntare i piedi e chiedere aumenti di stipendio.

Quanto alle posizioni di responsabilità è un dato di fatto che in moltissimi settori le donne siano in netta minoranza, e lo dimostra il fatto che la posizione di Kamala Harris o per stare sull’Italia, la posizione di Elena Patrizia Bottini (la prima donna a capo di una grande banca italiana) facciano ancora notizia, quando dovrebbe rappresentare la normalità. Per risolvere questa situazione c’è bisogno di formazione e conoscenza. Bisogna parlare alle donne ma anche agli uomini.

Il messaggio deve diventare «ridondante». Per questo ho creato questa community, perchè si parli di queste situazioni e vengano sensibilizzate le aziende su questi temi.

E sono proprio questi i temi che Catobi porterà a WomenX Impact sabato 19 Novembre presso FICO Eataly World a Bologna, con il workshop Diversity Design Thinking, dedicato all’abbattimento dei pregiudizi culturali e razziali all’interno della nostra azienda.

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