Installiamo Kojo
Per il dojo del 23 novembre 2019 abbiamo deciso di provare Kojo, un ambiente di programmazione sviluppato da Lalit Pan della Kogics Foundation di Dehradun, India. Non ci sono più i rassicuranti mattoncini di Scratch, da trascinare col mouse, no no: bisogna scrivere con la tastiera e sapere cosa scrivere! In realtà vedrete che una volta installato, Kojo ci offrirà un grande assortimento di esempi; potremo quindi partire da una cosa funzionante, capire come è fatta, provare a fare piccole e grandi modifiche e vedere cosa succede. Un’altra differenza con Scratch è che bisogna proprio installarlo, Kojo: non c’è un sito web (tipo scratch.mit.edu) su cui provarlo.
Siccome non ho un tablet o un apple, qui in questo esempio scarico la versione per Windows e lo faccio da questa pagina:
Se avete Windows a 64 bit scaricate la versione a 64bit che va più forte :-) Non sapete che tipo di Windows avete? Allora scaricate la versione a 32bit che va sempre bene! Si tratta semplicemente di cliccare sul link “Kojo installer (xx bit exe)” e salvare il file che arriva.
Se ve lo chiede, assicuratevi di salvare un .exe o se avete la possibilità fatelo eseguire direttamente: dipende dalle vostre impostazioni. Ci metterà un po’, il computer a scaricare quei 70 /80 mega… poi si tratta si eseguirlo, l’installer, e seguire le istruzioni a video.
Ci vogliono 4 o 5 cliccate su “next”, “accept”, … “finish” e Kojo parte. Dal menù scegliete Esempi | per iniziare | quadrato… ed eccolo qua:
Il nostro programma appare nella pagina di sinistra, quella intitolata “Editor del sorgente”. Il risultato dell’elaborazione appere nella pagina di destra, quella intitolata “area di disegno”. Sotto, nel “pannello di Ouput” compaiono i saluti del team di volontari che ha tradotto Kojo in italiano. Grazie ragazzi!
Il programma è molto semplice e disegna un quadrato; non avrete mica già nostalgia di Scratch???
A quanto pare in Kojo la penna è già giù di suo (non in Scratch) e girare a destra right() sottintende di 90°. Per il resto possiamo notare che non c’è il concetto di Situazioni tipico di Scratch, con il “quando si clicca su <bandierina verde>”: il programma in Kojo parte quando si clicca il triangolino verde in alto a sinistra, sopra l’editor.
Nei prossimi post impareremo tutto! Intanto possiamo sperimentare con i poligoni… e a scrivere si fa prima! Scratch sarebbe così:
e Kojo è così:
Credetemi: si fa molto ma molto prima a scrivere, con Kojo, e si possono scrivere cose molto più complicate. Però Scratch è più colorato :-) Senza i mattonici che ci mostrano cosa è disponibile, bisogna ricordarsi le parole che possono essere capite da Kojo. Queste parole costituiscono il linguaggio Scala, a sua volta derivato dal linguaggio Java. Questi linguaggi vengono usati quotidianamente in ambito professionale, nelle banche, per dire! E noi invece ci giochiamo a fare disegni colorati… e intanto impariamo, certo con uno sforzo maggiore che con Scratch. Struggle!
A proposito dello sforzo, del faticare, dell’uscire dalla confort zone e dei suoi benefici (che è quello che andiamo cercando, allontanandoci dalle rive sicure di Scratch) eccovi un bell’articolo, in inglese, di una Prof di Mate dell’università di Stanford che mi piace proprio, Jo Boaler:
il suo sito è questo qui: https://www.youcubed.org/
Bene, coderNinja: arrivederci a presto!