Che oggi scrivo

come le sirene io sento gli umori quasi tutti e vedo pezzi di futuro

Valentina Parlato
CENTRITAVOLA
3 min readAug 11, 2018

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The Leavers Dance by Eleonora Arosio

Che oggi scrivo a Simone un po’ nella lingua nostra e un po’ nella lingua sua così in un mondo parallelo un po’ ci capiamo
e un po’ ci perdoniamo senza capirci
che finchè c’è indecisione c’è speranza

oppure con la lingua ci baciamo cioè
ci tocchiamo suoniamo contaminiamo di molti batteri dolcezza e informazioni di cellule così dopo siamo entrambi un po’ toccati suonati colonizzati da reciproche cellule batteriche che ci informano con dolcezza e quindi ci amiamo occhei.

Per me con l’amore danziamo che se uno dei due non danza l’amore non c’è e allora strepito pianto picchi mi dimeno e poi stanca silente mi sto a guardare fuori dal finestrino il mare e non voglio più essere toccata né parlata che se non capisci questo allora non voglio essere uno con te e nemmeno due

oggi sono molto incinta e vorrei da noi molta passione e complicità di erotismo per strada al porto al supermercato con te mentre gli altri uomini ancora mi guardano e mi sfiorano nonostante la pancia e anzi ancora di più come fossi madre anche a loro mi onorano e c’est pas facile essere nostra se tu non torni a casa da me cantando con fame e sete e speranza di sazietà

Io mi interrogo molto su come sei e come sei diventato
se sei più nato Simone o più diventato Simone

tu non parli e io immagino
e mi chiedo come si cresce un maschio per intero che questo si dovrebbe imparare con urgenza e impegno collettivo per non catastrofare più i mondi

che le femmine a volte forse si possono anche crescere da sole
che forse a volte diventano madri e si trasformano in meglio o in peggio ma comunque sotto influenza lunare madri o figlie le femmine mutano diverse
si fanno animali potenziati
ma i maschi molto maschi
- che dio li benedica-
i maschi molto maschi li devi fare umani

Io lo sai amore sono animale umano
molto animale e molto umano

come le sirene io sento gli umori quasi tutti e vedo pezzi di futuro immediato ma non mi fido ancora e soffro per sbaglio

perché ho frequentato troppa scuola dell’obbligo
e lezioni di tecnica accademica
e sono cresciuta con troppa paura della morte
e penso - con molta luce chiara di comprensione - che queste sono le mie tre erbacce da estirpare
e che strapparmi via dalle cose che mi fanno infelice è lavoro di vita.

che da questo corpo al culmine di
che sta per
perfetto come un uovo

rischiarato da luce fuori fuoco
ma che dentro dentro ci investe a flash

Da questo corpo acme e scorta io ti confido e mi dico anche a me che io

IO SI’ SONO SEMPRE ANIMALE ANCHE QUANDO NON ME LO RICORDO E PURE TU ANCHE SE NON LO SAI
che mi fido
di questo sentire fino a quando non mi fido più

Ave, Maria, grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui.
Amen.
e restu cu tia.

Ed enuncio:
Non comunico su larga scala che li schifo i social la musica che ascoltate e le cose che pensate mi sono lontane straniere come l’idea di straniero che avete voi che esiste solo nell’ideologia up up up

ma nel cuore si scioglie
e daje ritmo si bagna
fa cortocircuito
e diventa insegna luminosa eccitata nuova incandescente
con scritto LOVE
e accendiamoci il camino
che siamo a Settembre e bisogna far bollire il brodo.

Valentina scrive a Vincent e lui ogni tanto le risponde.
la loro corrispondenza è intima e pubblica e compone una raccolta epistolare in fieri. Potete leggere tutte le lettere ( o soltanto una) su
Centritavola.

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Valentina Parlato
CENTRITAVOLA

Artist, mother, feminist. Currently busy with breastfeeding and writing.