Come mi vesto per correre durante l’inverno svedese

Durante il fresco inverno svedese è importante sapersi vestire adeguatamente perché in inverno non si appendono le scarpe al chiodo, mai

Andrea Wierer
Charity Brigade
3 min readJan 20, 2016

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Capiamoci: l’inverno a Stoccolma non è l’inverno della Lapponia Svedese. Qui l’inverno è relativamente mite, ad oggi mi è capitato di correre con massimo -15°, ben lontano dai -30° che attanagliano Kiruna proprio mentre vi scrivo. Anche qui c’è la neve, ma per ora non è ghiacciata e strade e sentieri sono ben battute. Quindi non c’è nulla di eroico o soprannaturale nel correre a Stoccolma. Le mie uscite vanno dai 40' ai 90', quindi regolati se pensi di stre fuori di più. Inoltre preferisco correre nella pausa pranzo per due semplici motivi:
1. c’è più caldo
2. c’é luce (qui a dicembre il sole inizia a scendere alle 14.50)

Esistono due tipi di freddo nella mia esperienza:
1. dagli 0° ai -10°
2. dai -10° ai -15°

Che scarpe devo mettere?

Partiamo dalle scarpe che ovviamente per un podista sono la componente principale. Fino ad oggi non ho avuto bisogno di scarpe chiodate. Mi sono trovato più che bene con le mie ASICS Fujiriunnegade. Finché la superficie sulla quale corri non si ghiaccia, la neve non è un problema. Sicuramente se si corre dove la neve è fresca e un po’ alta c’é il rischio di mettere i piedi su qualcosa di irregolare, quindi bisogna fare molta attenzione, ma le scarpe da trail che usi di solito dovrebbero andare bene. Se invece corri su strade o sentieri dove la neve è battuta puoi usare le tue solite scarpe (io uso le ASICS Nimbus 17). Gli occhi vanno comunque puntati a terra per non incappare su un tratto ghiacciato.

I piedi e le gambe

In questi giorni freddi uso calze apposite per chi corre in inverno. Arrivano fino a sopra la caviglia, non costano molto e sono per il 14% di lana merino. Anche quando sono uscito con le Asics Compression Socks mi sono trovato bene.

Per le gambe utilizzo dei pantaloni della Newline, credo il modello Base Thermal pants, ma non ci giurerei. Sono leggermente felpati e in ogni caso più pesanti rispetto ai soliti pants che si trovano in commercio.

Con queste calze e pants anche oltre i -10° non ho avuto mai problemi né di freddo, né di troppo caldo.

Il busto e le braccia

Per busto e braccia uso delle comuni t-shirt tecniche a manica lunga come primo strato. Proprio come se stessi correndo in primavera. Quello che fa la differenza è il secondo strato che indosso sopra la t-shirt a maniche lunghe. E questo strato ovviamente varia a seconda della temperatura.

Intorno allo zero indosso una felpa da running di H&M, ne ho un paio con e un paio senza maniche, a seconda di quanto freddo fa. Io preferisco di gran lunga avere le braccia libere e il cappuccio, ma su questo particolare ne scrivo più sotto.

Sotto i -5° sostituisco la felpa con un piumino senza maniche (sempre di H&M, lo ammetto), mi tiene caldo il busto e mi lascia libere le braccia senza surriscaldarmi troppo. Anche in questo caso non supero i due strati.

Sotto i -10° sostituisco il piumino leggero senza maniche con uno le maniche, sempre leggero. Stavolta non è H&M, ma l’ho trovato in offerta ed è di una taglia inferiore alla mia, quindi non potrei neppure indossare altro sotto se non la t-shirt con le maniche lunghe.

Capo e mani

Le mani non le copro se non sotto i -10°, ma questo è molto soggettivo. Uso dei guanti leggeri da running (indovina un po’?) acquistati da H&M. Il capo lo copro con un berretto, ma sabato scorso sono uscito per un lento di 10 km con -14° e mi sono dimenticato il berretto a casa (lo so, sembra una barzelletta). La felpa che indossavo aveva il cappuccio e mi ha coperto a sufficienza. Uso un semplice tubolare in poliestere leggero per coprire il collo e solo raramente la bocca.

Quindi, in poche parole non avere paura del freddo. Esci di casa, perché respirare aria fresca fa bene a te e al tuo cervello. Non serve coprirsi come degli sherpa nepalesi per correre fino a temperature del genere. Esci e goditele perché sono esperienze bellissime che daranno un sapore diverso alla tua giornata.

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Andrea Wierer
Charity Brigade

Papà, expat in Svezia, social media strategist freelance e barefoot runner! Non necessariamente in quest’ordine www.andreawierer.com