La mia Göteborgsvarvet

L’avventura della mia seconda mezza maratona

Andrea Wierer
Charity Brigade
2 min readJun 7, 2016

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Ventuno chilometri per me erano tanti l’anno scorso e rimangono tanti anche oggi. Ci sono persone, e sono molte, che ne corrono una trentina o addirittura di più ogni domenica. Per me la realtà è che anche ventuno sono tanti e non li posso prendere sottomano.

Ciò che ha reso questa esperienza meno dolorosa è stata la raccolta fondi fatta a favore dell’Associazione Aiuto Bambini Betlemme, che sostiene il Caritas Baby Hospital di Betlemme, l’unico ospedale solo pediatrico della Cisgiordania. Grazie ad alcuni incredibili donatori abbiamo raccolto circa 250 euro, pari a circa 33 visite ambulatoriali per i bambini palestinesi.

Per questa raccolta mi sono affidato al portale di Rete del Dono e l’ho strutturata mettendo in vendita (anche se vendita non è assolutamente il termine più corretto) i chilometri che avrei corso; ogni donatore poteva donare un chilometro al Caritas Baby Hospital, facendo al contempo una donazione di minimo 7.5 €, ovvero il costo di una visita ambulatoriale presso l’ospedale.

Göteborg è una città meravigliosa, veramente. È bellissima e nonostante le pioggerellina e il vento freddo sull’Älvsborgsbron e sul Götaälvbron (i due ponti del centro di Göteborg) è stata una grande avventura. Ho un solo rimpianto, non aver preparato la Göteborgsvarvet come avrei dovuto. In rete mi è capitato di trovare un motto che condivido in toto e che recita più o meno così:

la medaglia te la guadagni durante i mesi di preparazione, il giorno della competizione vai solo a ritirarla

Ora il prossimo appuntamento con i ventuno chilometri sarà il 10 settembre a Stoccolma, quindi giocherò in casa. La preparazione ovviamente è già iniziata e stavolta — salute permettendo — non arriverò impreparato!

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Andrea Wierer
Charity Brigade

Papà, expat in Svezia, social media strategist freelance e barefoot runner! Non necessariamente in quest’ordine www.andreawierer.com