Internet sicuro per chiunque

Chayn Italia
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4 min readAug 29, 2022

Questo articolo è una traduzione in italiano dell’articolo di Angie Contreras che potete leggere qui

Parliamo molto di realizzare spazi sicuri, strade, scuole, istituzioni, una vita libera da ogni tipo di violenza è diventata la nostra bandiera e il nostro slogan, ma è possibile un internet libero e sicuro dalla violenza per tutte le persone?

Internet è stato costruito dalla collaborazione di molte persone, ognuna delle quali, con le sue scoperte, i suoi progressi e i suoi apporti, ha contribuito a rendere Internet ciò che è oggi, ma, lungo il cammino, non abbiamo mai immaginato che questo strumento sarebbe stato tra tutte le cose meravigliose - l'idea suona un po' romantica, lo so - uno strumento che sarebbe stato usato per continuare ad allargare le differenze, non per generare politiche o programmi, ma per discriminare, escludere, censurare, violare le persone.

Mi preoccupa il fatto che il mantra e l'idealizzazione che abbiamo fatto di Internet non ci permettano di vedere che certe pratiche e certi comportamenti ereditati dagli spazi offline continuano ad essere riprodotti in questo spazio virtuale.

Riuscite a immaginare come sarebbe il metaverso se non ci fermassimo a mettere seriamente in discussione questo aspetto, come possiamo pensare a un Internet sicuro come qualcosa di intersezionale, corresponsabile e inclusivo per tutte le persone?

Una bella sfida, non credete?

Possiamo iniziare a pensare a un Internet per tutte le persone, che includa bambin_ e adolescenti, la comunità LGBTTTIPQ+, le donne, sì, perché Internet è anche uno spazio di lotta e di riconoscimento dei diritti, naturalmente, perché è uno spazio pubblico! E non siamo mai stati nella sfera pubblica - o non ci è stato permesso di esserlo -

Vorrei concentrare le righe che seguono sull'infanzia e l'adolescenza. Partiamo da tre punti fondamentali:

Intersezionale

non tutte le persone sono uguali, né i problemi e i bisogni sono gli stessi, guardare a Internet dall'intersezionalità significa riconoscere che l'accesso, la navigazione, lo sviluppo sono differenziati non solo dall'essere donna o uomo, ma anche dal livello economico, dal colore della pelle, dal quartiere in cui si vive, da dove ci si connette, da quanti dispositivi si possiedono, dal tipo di Internet, per pensare all'innovazione, allo sviluppo tecnologico, agli standard della comunità, bisogna pensare dalle differenze.

La corresponsabilità

è la distribuzione dei compiti e delle responsabilità domestiche in modo equo che coinvolge tutti i membri del gruppo familiare in egual misura, perché storicamente i ruoli ci dicono che è il turno delle donne. Con questa idea in mente, pensiamo alla corresponsabilità nel senso che la sicurezza non è solo responsabilità del governo, della madre o della scuola, ma di tutti i gruppi di attori coinvolti.

Inclusivo

gli stereotipi e i pregiudizi generano discriminazione e questa si manifesta attraverso la violenza, includere significa pensare a come cambiare l'algoritmo, ma anche la logica di come ci sviluppiamo e conviviamo su Internet.

Ora, per guardare a bambin_ e adolescenti, dobbiamo eliminare il punto di vista delle persone adulte; possiamo guardarlo da alcune delle seguenti idee, anche se non sono tutte, ma ci danno un esempio dei discorsi:

*bambin_ non capiscono nulla, non sanno nulla.

bambin_ e adolescenti sanno già tutto perché "hanno il prurito per il dispositivo".

Internet e i telefoni sono pessimi.

La violenza che si verifica negli spazi digitali come i social network e le piattaforme è una bugia o un'esagerazione.

Ricordiamo che la sicurezza digitale deve essere vista anche con un approccio olistico che coinvolge i seguenti principi:

-Come mi prendo cura di me, quali azioni e quali strumenti posso utilizzare per prendermi cura della mia sicurezza digitale: avere password sicure, verifica in due passaggi e molto altro.

-Come mi prendo cura delle altre persone, quali azioni posso intraprendere per prendermi cura della privacy e della sicurezza delle persone con cui interagisco.

Prendersi cura dell'altra persona significa non condividere senza il suo permesso il suo numero di telefono, l'e-mail a chiunque lo chieda (chiedere prima se si può condividere), se vedo una pubblicazione che viola una persona conosciuta faccio uno screenshot, lo segnalo e avverto, non pubblicare informazioni personali o sensibili senza autorizzazione.

-Ascolto il mio istinto, la persuasione o il potere di convincere (per sembrare professionali si chiama ingegneria sociale) è ciò che usano le persone che vogliono commettere un crimine o vogliono aggredire, ti convincono, ti fanno sentire paura, ti fanno dubitare di te e di ciò che hai fatto, fingono di essere nella tua cerchia di amicizie, o agiscono in modo che tu ti innamori di loro.

-Può sembrare noioso, ma dobbiamo leggere le regole della comunità di ogni social network, piattaforma o prodotto che scarichiamo e chiedere alle aziende di social network di migliorare i processi di segnalazione, risposta e aiuto alle persone che subiscono violenza digitale.

- Quando scarico una nuova applicazione, accettiamo tutti i permessi che appaiono, ma ho davvero bisogno di quell'applicazione, devo davvero darle il permesso di accedere alle mie foto o alla mia rubrica?

Alle madri, ai padri, ai tutori e a coloro che accompagnano la cura e l'educazione dico che non siete sol_nel lavoro di accompagnamento all'alfabetizzazione digitale e alla sicurezza, non ci insegnano come crescere e sbagliare fa parte della crescita, dobbiamo essere pazient_ con noi, fare domande ed aver voglia di imparare, mantenere una buona comunicazione con bambin_ e adolescenti, fidarci e ascoltare molto.

Penso che a poco a poco stiamo pensando e ripensando a un Internet sicuro per tutte le persone, ogni gruppo come quello di bambin_, adolescenti, le donne, le persone con disabilità avrà esigenze specifiche da affrontare e dovremo lavorare per raggiungere questo obiettivo, ma un Internet sicuro per chiunque è possibile, lo è.

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Progetto collaborativo che utilizza strumenti digitali per il contrasto alla violenza di genere. http://chaynitalia.org e https://strumenticontrolaviolenza.org/