Continuare a far vivere davvero la Biblioteca <le Balate> di Palermo

salvo fedele
Chi più sa… meno crede
3 min readJun 18, 2016

Nelle prossime ore questa petizione verrà consegnata all’Arcivescovo di Palermo.

Chi ha ispirato in questi anni l’esperienza della “Biblioteca Le Balate” a Palermo ha realizzato un progetto “No Profit” raro e quasi unico nel suo genere: un vero progetto “No profit”. In realtà un nome abusato nel nostro paese e dietro il quale si camuffano a volte anche ottimi progetti, ma che con la parola “no profit” non hanno nulla a che fare.

In generale i <progetti no profit> sono in mano alla “democrazia” delle associazioni che li promuovono, e hanno una caratteristica: quando vanno molto bene le associazioni che hanno sonnacchiato dietro di loro (fingendo interesse) trovano prima o poi il modo di controllarli in una “assemblea dei soci” che raccoglie “nuove forze”. E alla fine purtroppo riescono quasi sempre a snaturarli e infine a distruggerli.

Chi fa davvero “no profit” non si occupa di queste cose terrene, dedica il suo tempo alla iniziativa di suo interesse, raccoglie fondi (e libri in questo caso) si occupa di far andare il progetto avanti per la sua strada ed è del tutto disinteressato alla questione del controllo. Confida ingenuamente nella bontà di quello che fa e nel riconoscimento collettivo di quel che realizza.

Questo copione che ho già visto tante volte nella mia vita si sta ripetendo ancora una volta in questa esperienza.
E allora perché occuparsi di questa storia?

Voi che leggete probabilmente non conoscete nulla di questa iniziativa, fidatevi solo di una cosa che vi dico:
- Se avete mai visto la gioia di un bambino immerso nella fantasia di un libro, la sua espressione, il suo coinvolgimento provate ad immaginare quello che succede a un bambino che non ha mai visto nella sua casa un libro e che non ha mai avuto questa opportunità perché nella sua casa troverete di tutto ma non un libro di lettura.

- Provate ad immaginare le difficoltà per catturare la sua attenzione.

- Provate ad immaginare la sua espressione, quando infine “ascolta” qualcuno che gli legge un libro.

Io ho avuto la fortuna di vedere queste espressioni e da non credente ho capito davvero il significato di vedere realizzare <il regno di Dio tra di noi>.

Questa petizione ha un solo obiettivo, far capire alla diocesi di Palermo che non si può trattare questa esperienza con le leggi della <democrazia associativa>, che non si possono espellere energie, competenze e amore in nome di una casella del domino del potere del controllo. E questo perché di mezzo ci sono dei bambini che non hanno nulla e che dalla loro hanno solo la fantasia di queste letture per dare una speranza (almeno con la fantasia, appunto) a un centro storico deturpato, abbandonato e distrutto e in cui loro continuano a “vivere”.

Pensate, prima di negare il vostro “contributo” che per una volta una semplice firma è quello che serve:
- la vostra firma per opporsi allo spreco di buttar via energie, amore e competenza in nome del potere di controllo.

Il sito recita “mancano ancora 119 firme per raggiungere 1.000”.
Per favore amici vicini e lontani fate in modo che ne manchino poche centinaia a qualche decina di migliaia di più.

Solo una firma in nome di queste “parole” scritte nella quotidianità del lavoro “no profit” da persone che tutti (anche i credenti e persino le gerarchie ecclesiali) dovrebbero rispettare per quello che hanno realizzato a Palermo.

Questo post è stato scritto sul mio account facebook a questo link. Trovate lì anche alcuni commenti e dissensi su questo mio punto di vista. 

Le <Balate> di Palermo: aggiornamenti e altri post a partire da questo link

--

--

salvo fedele
Chi più sa… meno crede

pediatra a Palermo; mi piace scrivere, ma cerco di non abusare di questo vizio per evitare di togliere tempo al… leggere (╯°□°)