L’etereo karma di Francesco Cascio
“second life” del “dirigente medico” del presidio di Lampedusa che ha contestato le valutazioni di medici e psicologi di Open Arms
Antefatto: Ansa 17 agosto alle ore 11:45
Ancora su Francesco Cascio e le sue valutazioni sullo stato di salute delle persone sbarcate da Open Arms. La polizia è andato a trovarlo nel presidio di Lampedusa: non c’era! Le sue erano “valutazioni a distanza”. Evidente caso di telemedicina d’avanguardia e utilizzo della intelligenza artificiale (IA) da parte di uno che il fonendoscopio l’ultima volta forse l’ha usato una trentina di anni fa. Evidente che per queste qualità è stato scelto dai responsabili della ASP di Palermo per il delicato compito di dirigere il presidio di Lampedusa.
Un collega (così si qualifica) mi ha fatto notare con una “delicata” missiva personale che non è vero quello che scrivo circa il fatto che Francesco Cascio ha ripreso a fare il medico da poco tempo e che ha invece “una lunga attività di medico pratico nella ASP cittadina”.
Il mio cortese interlocutore non ha fatto attenzione alle mie parole. Io ho scritto, riferendomi a Cascio, di “uno che il fonendoscopio l’ultima volta l’ha usato una trentina di anni fa”. Debbo aggiungere adesso che questa dei trent’anni è solo una valutazione ottimistica. Laurea in Medicina e poi specializzazione in odontaiatria nel 1994 , specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva conseguita nel 2004 quando era assessore regionale e deputato: “Ho studiato di notte”, ha risposto a chi gli ha fatto notare la difficoltà di svolgere il ruolo di assessore regionale e contemporanemante studiare per una specializzazione medica”.
Conosco bene inoltre le prestazioni del Dr Francesco Cascio quale dirigente medico della ASP di Palermo. Il dr Cascio da quando ha ripreso le attività di medico, e prima del nuovo incarico a Lampedusa, ha svolto la faticosa e qualificata attività di dirigere il prestigioso servizio di Educazione alla salute dell’azienda sanitaria cittadina.
Le attività di questo incarico però non includono l’uso del fonendoscopio e in generale quell’esperienza medica che permetterebbe di assumere (in un paese civile) il ruolo di dirigente di un presidio come quello di Lampedusa.
Come ha sottolineato un commento a uno dei miei post (commento di un medico di lunga esperienza pratica): “per quel posto dovremmo tutti pretendere un medico con una qualificata esperienza di pronto soccorso oltre che di medicina generale”.
A quanto pare però le cose non funzionano così nel nostro paese e con l’esperienza maturata, prima quale presidente dell’ARS e poi come “dirigente medico” di un servizio come quello descritto, si può essere selezionati per quel genere di responsabilità e magari da lì ri-prendere il volo per il listone giusto: Il suo etereo e naturale karma (k minuscolo però, da non confondere con quell’altro).
Per completezza (oltre che per rasserenare gli animi) segnalo un vecchio articolo da cui è possibile ricavare l’impegno umano e professionale con cui il dr Francesco Cascio si è prodigato alla promozione della salute nella mia città fin dal primo giorno della sua esperienza lavorativa. Sono particolarmente felice di leggere del suo impegno quotidiano nella ricerca dell’orologio con cui si firma la presenza sul posto di lavoro.
Su Open Arms saranno molto rassicurati da questa essenziale competenza maturata sul campo. Come certamente lo è stato quel dirigente della ASP di Palermo che lo ha immesso nei ruoli della dirigenza per la sua “seconda vita” da “medico”. Un medico davvero qualificato che ha tutto il diritto di tuonare dai media sulla incompetenza dei medici di Emergency. Vista l’aria che tira è proprio giusto che le cosa vadano in questo modo. Adesso scusate, mi allontano un attimo… solo per vomitare.
Giorno 17 su Open Arms: i medici USMAFF inviati sulla nave dalla procura di Agrigento hanno confermato quanto affermato da equipaggio e medici di Open Arms. Vediamo adesso cosa bisogna aspettare ancora.