Non solo ostracismo ai tempi di facebook, ma molto di più
Roberta Villa, una giornalista scientifica nella morsa tra “moderne governance” & “talebani dell’anti anti-scienza”
Sul sito web di SWINI (Science Writers In Italy) è raccontata dalla “protagonista dei fatti accaduti” (Roberta Villa, una giornalista scientifica italiana) una vicenda emblematica dei tempi che viviamo.
Emblematica per varie questioni che solleva:
(1) la governance dei social-network: il tribunale senza appello che ci butta fuori ogni volta che un gruppo (anche di fanatici, come in questo caso) mette alla berlina qualcuno
(2) le caratteristiche del “movimento anti-anti” che adesso (dopo la performance elettorale del “partito guida”) comincia a fare i primi passi “autonomi” e ad esprimere anche di peggio (se possibile) rispetto a quello che avevamo già visto.
(3) l’impegno personale di Roberta Villa sulla questioni vaccini e il tentativo ostinatamente perseguito (non solo da un branco di fanatici, ma anche da alcuni “rispettabili personaggi” “istituzionali”) di zittire la sua voce “non allineata” a nessuno dei fronti “opposti”.
E altro ancora (su cui non mi dilungo per il momento).
Un tempo si diceva che su queste questioni “bisognerebbe avviare una riflessione collettiva”. Una perifrasi abusata e abbastanza disgustosa.
Però se pensiamo a come si sono trasformati i dibattiti sui social …
… quella perifrasi ormai ha un suono quasi “nobile”.