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<The Giver>: Buona visione a tutti i pediatri italiani

salvo fedele
Chi più sa… meno crede

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The Giver è un film di fantascienza che parla di una società futura “molto lontana”. Scarso successo di pubblico. Scarso successo di critica.

L’ho visto un paio di sere fa con piacere. Parla del valore (possibile) dell’uniformità. Parla dei danni (possibili) dell’uniformità.
Non aggiungo altro perché chi ama davvero vedere un Film non ama sentirsi raccontare nulla ed io lo rispetto.

Mi ha ricordato molto (ed è per questo che ve ne parlo) la “perfezione” raggiunta in questi mesi dalle società scientifiche pediatriche italiane, straordinariamente divise (ho scoperto che le sigle presenti nel territorio italiano sono più di trenta) straordinariamente unite sotto una nuova sigla a presidenza SIP (Società Italiana di Pediatria) dal nome così emblematico che non riesco a ricordarlo.

Faccio il pediatra da una trentina d’anni, forse poco più e c’è voluto un film di fantascienza per capire qualche cosa di quello che mi è successo durante la vita professionale.

Ho avuto e continuo ad avere passione per quello su cui mi sono impegnato. La passione ti fa fare errori. La passione però ti fa fare anche cose buone. Dubito che senza passione si possa contribuire a dar vita a un buon progetto. Per continuare quel progetto perfezionarlo e “uniformarlo” la passione può essere inutile, può persino rappresentare un ostacolo.

Dal momento che senza passione non riesco a trovare le capacità di un impegno reale ho lasciato andare per la sua strada tutto ciò che avevo contribuito a far nascere e che non mi “appassionava” più (per varie ragioni). La mancanza di uniformità permette anche questo.

Ho avuto la fortuna di crescere in una società che permetteva passioni & errori. I protagonisti di <The Giver> non hanno questa fortuna, ma lottano (a volte senza saperlo) per conquistarla; è irrilevante sapere se ci riescono o meno.

Non hanno questa fortuna neppure i pediatri che si affacciano alla professione in questi mesi?
Per loro avere passione (e sbagliare) potrà essere davvero difficile.
Il mio augurio più grande è di trovare passione e di commettere tanti errori, restando umani e imperfetti e di dubitare (molto) della perfezione… proposta dai “saggi” che ci governano.

Buona visione a tutti i pediatri italiani.

Questo testo il 15 Gennaio 2016 era un post facebook. Qualche richiamo ai temi trattati anche in questo dialogo con Anna Maria Moschetti (Pediatra a Taranto)

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salvo fedele
Chi più sa… meno crede

pediatra a Palermo; mi piace scrivere, ma cerco di non abusare di questo vizio per evitare di togliere tempo al… leggere (╯°□°)