Kirghizistan, storie dalla nuova Via della Seta

Un audioreportage dalla porta d’ingresso della Cina in Asia Centrale, prima tappa della nuova Via della Seta.

Gabriele Battaglia
2 min readFeb 28, 2017

Il Kirghizistan è la prima tappa sulla nuova Via della Seta lanciata dal presidente cinese Xi Jinping. Dai tempi del crollo dell’Urss, la repubblica centro-asiatica si trova al centro di diverse sfere d’influenza: la Russia, gli Stati Uniti e adesso, sempre più, anche la Cina. Quando nel 1991 l’Unione Sovietica si dissolse, i cittadini dell’ex impero kirghizi si trovarono a fare i conti con un repentino trauma economico e morale, si rimboccarono le maniche e cominciarono un commercio transfrontaliero di merci cinesi che tenne in piedi il Paese e le loro vite. Era una “Via della Seta del popolo”, che precede di 25 anni il nuovo progetto di grandi investimenti e infrastrutture che attraversa ora la regione. Oggi, gli ex “chelnok” — “commercianti navetta” — raccontano la propria storia e guardano con occhio critico al nuovo mega progetto cinese. Le loro voci sono raccolte nel reportage di Gabriele Battaglia, commentato musicalmente dall’etno-jazz dei Salt Peanuts, la prima band kirghiza a suonare nel Millennium Stage di Washington.

di Gabriele Battaglia

Radio Reportage trasmesso da “Laser”, trasmissione di Rsi — Radio Svizzera Italiana, Rete 2.

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Gabriele Battaglia

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