The Green Inferno

Tipo The Mission, ma senza la pietas cristiana

fé!
Le recensioni

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The Green Inferno è un cannibal movie. Io di cannibal movie non capisco un cazzo e questa paginetta non la volevo nemmeno scrivere. Ma poi @ViolaSFX mi ha motivato, evidenziando il fatto che

I cannibal movie fanno schifo. The Green Inferno no.

Questa foto l’ho fatta io. Lo so è un inquadratura idiota ma ero emozionato.

Giusto, e poi al festival del cinema di Roma è un tripudio già all’arrivo del maestro. E va bene, forse un po’di tripudio anche per Lorena Izzo, protagonista del film, in mutande e tenda di pizzo, ma è ordinaria amministrazione da red carpet. Eli sfoggia invece sorrisi e saluti come se gli avessimo organizzato una festa di compleanno a sorpresa e conquista tutti. Si avvicina ai fan, firma autografi, stringe mani, si fa le selfie. Tutto questo mentre i veri amanti del cinema gli rendono onore gridando ELI RUUUT ELI RUUUT lez meik a selfi!

Ah, guarda c’è pure quel coglione di Deodato. Uuuuuh l’ho detto, ho insultato un maestro del cinema di culto, uuuuh. No davvero, crechiamo di mettere le cose al posto giusto: sul tappeto sfila un vero poeta della violenza su pellicola, accompagnato da uno dei mestieranti più sopravvalutati della storia del cinema. Eli è il primo ad osannarlo e lo si capisce dal titolo stesso del film, ma non me ne faccio un problema, è americano, subisce il fascino degli italiani mattacchioni e ne adora l’opera cinematografica di una volta, fa molto intenditore, va che Tarantino ci ha costruito un impero. Taglio corto su questo argomento usando ancora una volta le attente parole di @ViolaSFX, che di violenza cinematografica se ne intende:

Ricorda sempre che il successo, e conseguente fama/ammirazione mondiale, di un cannibal movie è legato alla loro censura, un cannibal che non viene censurato sa di birra analcolica. Teniamo a mente quindi che l’unica chance di sopravvivenza di un cannibal è inserire due o tre animali uccisi e sperare che i censori siano dotati di pali nel culo.
Se parte la censura è fatta.
Se Deodato ce l’ha fatta il mondo è un brutto posto.

che fame

L’estetica della violenza di Eli Roth è un’altra cosa, a partire dalla mano che la plasma, quella di Greg Nicotero. C’è messa in scena, c’è il gusto del racconto e della costruzione della paura, ci sono personaggi scritti in funzione di dinamiche tipicamente horror e soprattutto c’è lo sguardo sarcastico, spietato e divertito che da sempre spinge orde di fan a gridare ELI RUUUUUUUT lez meik a selfi! Non sono abbastanza ubriaco da lanciarmi in una discussione circa l’incontro/scontro tra civiltà e valori, giusto/sbagliato, cultura/evoluzione. Siamo lontani dal piacere estetico della violenza gratuita di Hostel, di fronte ad un altro modo di guardarla, amorale, che ne prende atto e ne accetta l’innegabile condizione di legge di natura, al punto che la realtà diventa comica ed il paradossale esorcizza la paura.

++ SPOILER ALERT ++ Da questo momento potreste incappare in spoiler. Ma tanto non ve lo vedete sto film.

Un gruppo di attivisti (tipo questi) combatte per salvare dalla speculazione edilizia un pezzo della foresta amazzonica peruviana. Ma si sa, suonare la chitarra acustica a piedi nudi nel campus universitario non ti prepara alle sfide della foresta amazzonica. Qualcosa va storto, tribù cannibale, bagno di sangue, ovazione.

faceva un freddo della madonna

Mi sono divertito come un bambino. Ho avuto la fortuna di sedere proprio dietro il regista durante la proiezione (2 file dietro) e non dimenticherò mai il momento in cui, dopo una abbondante vomitata di uno dei personaggi sulla sua stessa faccia, la sala abbia omaggiato il momento di poesia con un sonoro applauso ed Eli si sia girato commosso ed onorato da tanto affetto e sincera riconoscenza.

Vi lascio con una domanda. Uno dei protagonisti in preda alla disperazione, pur di non finire al forno, si uccide tagliandosi la gola, i suoi compagni lo imbottiscono di marijuana con l’intento di mandare i cannibali fuori di melone e scappare indisturbati. Piano oggettivamente geniale, nulla da dire, ma cosa succede quando una tribù di mangia uomini va in fame chimica?

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