Quale è il senso di questo libro?

Alfonso Fuggetta
Cittadini ai tempi di Internet
2 min readNov 15, 2018

L’amico e maestro Federico Butera leggendo alcune bozze preliminari di queste note mi ha invitato a riflettere su due temi: quale è il senso del libro e quali sono le tesi che propone.

Per quanto riguarda la natura di queste note, Federico ne coglie tre nelle quali mi ritrovo appieno. Scrive Federico:

Non è una piccola rassegna di cosa è Internet e di cosa diventerà, anche se ci sono molte utili descrizioni: bene chiarirlo subito. Mi sembra innanzitutto un pezzo della tua storia, la storia dell’amore fra Alfonso Fuggetta e Internet: un amore non cieco, ma pieno di “poesia”, ossia di “narrazione” delle cose belle dell’oggetto d’amore, di confutazione delle denigrazioni, di warning sui rischi di far prevalere i lati oscuri sui lati solari. In secondo luogo, è un libro sull’educazione al tempo di Internet: ben oltre il pur necessario addestramento tecnico per acquisire le competenze per i nuovi compiti della quarta rivoluzione industriale, ma come processi di formazione dell’homo novus necessario e possibile. Il tuo ruolo di docente in questa vicenda ti fa raccontare cose vere che hai imparato tu o tentato di fare imparare ad altri. Infine è un libro sulle politiche e progetti di un’agenda digitale, basata su tecnologia, strategie, valori, organizzazione, lavoro, formazione. Un’agenda che vede partecipare e convergere soggetti diversi e scienze diverse.

Non so se quanto dice Federico sia stato realmente raggiunto, ma certamente quanto lui scrive risuona con quel che avevo in mente e nel cuore. Ho scelto il titolo Cittadini ai tempi di Internet perché vorrei provare a riflettere su come possiamo operare per favorire la costruzione di una cittadinanza matura e consapevole in un contesto nel quale Internet e le tecnologie digitali non sono più semplicemente uno degli strumenti a nostra disposizione, quanto una dimensione o, meglio ancora, un costituente particolarmente importante e delicato della nostra esistenza.

Nello scrivere il libro, ho seguito alcuni criteri molto semplici:

  • non voglio ripetere qui osservazioni e riflessioni fatte già in mille altri luoghi sui pericoli e sui vantaggi di Internet. Mi limito a ricordare solo i principali titoli come premessa e punto comune di partenza di un ragionamento che vuole toccare soprattutto le questioni legate all’educazione e alla formazione delle persone e in particolare dei giovani;
  • non voglio dilungarmi in esempi e casi di studio. Ne leggiamo tantissimi ogni giorno. Ho l’ambizione (o l’arroganza) di proporre in modo diretto — forse didascalico — alcune considerazioni, idee e proposte che nascono dalla mia esperienza quotidiana in campo sia professionale sia personale;
  • non voglio perdere tempo in lunghe argomentazioni e anzi vorrei arrivare subito ai punti chiave della questione, con il rischio forse di un’eccessiva stringatezza di ragionamento, ma con il desiderio di evitare prolisse discussioni che poco aggiungono al cuore dei problemi e delle conseguenti riflessioni.

In poche parole, vorrei essere utile a stimolare e alimentare il dibattito su un tema che credo cruciale, senza la pretesa di fornire teorie o risultati consolidati e scientificamente completi. Al limite, spero che queste note siano utili a chi fosse in grado di sviluppare un ragionamento più rigoroso e articolato su questioni così importanti per il futuro della nostra società.

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