Coccodrilli dal cilindro
14 Agosto 2015: racconto 14

Un cuore gelido

Un racconto di Nicolas Lozito
Illustrazione di Ilaria Zanellato

Gelido. Molti anni dopo il parto, in tanti avrebbero usato questo aggettivo per descrivere il cuore di suo figlio.

Gelido come può essere gelido un 12 Gennaio di montagna, quando fuori è scuro a tutte le ore, i camini fumano e la neve di qualche settimana prima ha formato un’unica grande lastra di ghiaccio, rotta qua e là solo dalle scorribande di boscaioli, cacciatori e animali.

«Eccola! Quanto tempo è passato?» chiede Francesca al suo primogenito appena sente una nuova contrazione.
«9 minuti e 34» risponde il piccolo Alessandro, sette anni e un cronometro d’argento in mano. Il suo compito è tenere il tempo e appuntare tutto su un foglietto.
«Fra poco dobbiamo partire, mi sa».
«Ma se il papà non torna?».

Una borsa blu è appesa alla maniglia della porta, mentre loro due sono seduti su una panca vicino alla finestra. Sono le nove e mezza, Alessandro dovrebbe essere a letto, Francesca anche. Invece sono tutti e due in giacca e scarponi, pronti a uscire. Lui fissa il cronometro, la madre guarda fuori.

«Adesso arriva, sta arrivando. Tu continua a cronometrare».

Là fuori, però, nulla cambia. 9 minuti e 14 secondi. Niente si muove. 8 e 33. Anche il fumo dell’unico camino che lei riesce a vedere sembra essersi immobilizzato. 8 e 23. Spera di non dover affrontare il viaggio da sola. Fai che Raffaele arrivi prima che scenda sotto i 7 minuti, pensa.

«Ora?».
«Oh-oh mamma, 6 minuti e 54. Dobbiamo andare vero?».
«Sì. Mi sa di sì. Prendimi la borsa e poi partiamo» dice Francesca alzandosi, respirando forte. Alessandro per un attimo abbandona il cronometro e lancia un’ultima occhiata fuori.
Nota qualcosa.
«No! Mamma eccolo! Eccolo!».

Quando anche lei vede l’auto del marito avvicinarsi, il corpo teso si rilassa. Senza pensarci, d’istinto, inizia ad agitare le braccia in segno di saluto, mentre l’auto risale il vialetto di casa. I fari puntano contro di lei abbagliando più forte, a intermittenza. Lui contraccambia o semplicemente si annuncia? Non conta. Perché prima che un’altra contrattura le segnali l’urgenza del momento, Francesca si concede un ultimo rituale. Appoggia per un attimo la mano sul vetro illuminato.

Gelido. Come toccare una finestra d’inverno. Molti anni dopo e in numerose occasioni, avrebbero usato quell’aggettivo per definire il cuore di suo figlio, nato quel 12 Gennaio. Compagne che se ne vanno sbattendo la porta. Colleghi o compagni d’affari. Amici mal compresi.

Ogni volta che qualcuno si avvicinava, lui sembrava respingerli. Ai loro occhi sembrava un cinico, uno che non vuole legarsi a nessuno. Esigente e incomprensibile nei suoi silenzi e nella sua distanza.

Ma la verità era un’altra. Sua madre lo sapeva. E ogni volta che qualcuno lo definiva freddo e lui soffocava la risposta, lei avrebbe voluto dirlo. Avrebbe voluto fermare tutti sulla porta e farli tornare indietro.

Rimanete qui. Vi sbagliate.

Caldo. Un cuore caldo. Di un caldo impercettibile, che si diffonde piano. Un tocco morbido su una superficie gelida. Un punto di luce quando fuori è scuro a tutte le ore.

Nicolas Lozito è nato in Friuli nel 1990, brontola come una pentola di fagioli ma ha un cuore grande grande.

Ilaria Zanellato è un’illustratrice novarese del 1993. Ama dipingere e disegnare con il soave accompagnamento di musica e natura. Potete trovare i suoi lavori qui.

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Coccodrilli dal Cilindro
Coccodrilli dal Cilindro: Edizione estiva

Silvia Cannarsa, Norma Rosso, Nicolas Lozito e Alessandro Lusitani. Studenti della Scuola Holden di Torino.