Casa Fandango: dove i lettori condividono

Non solo una casa editrice, ma un salotto di condivisioni

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Josh Felise, unsplash.com

È gratificante aprire la porta di Casa e assaporare quell’emozione di condivisione, di familiarità, di rapporti profondi. Ecco quello che succede quando si varcano le porte della Casa Editrice Fandango Libri, quella Casa che ha deciso di dar voce alle storie che nessuno racconta, sventrando i tabù radicati nella società italiana, addentrandosi negli animi degli scrittori che arrivano poi a familiarizzare con i lettori. Fondata nel 1989 da Domenico Procacci, è una casa editrice indipendente.

Benvenuti a Casa!

Fandango si propone di presentare una decina di libri al mese (ripresi poi anche nei mesi successivi) che saranno oggetto di discussione per quell’arco temporale (la cui presa in considerazione può estendersi fino a un anno), proponendoli sulla piattaforma social di Instagram, sempre gli stessi, cosicché i seguaci di Fandango possano incuriosirsi ed entrare nel cuore delle pagine citate.

Che tematiche, talvolta volontariamente affondate, talvolta mai fatte emergere, porta a galla?

Lo stupro, per esempio, presentato da Valentina Mira nel suo libro X. Non la classica storia traducibile facilmente in un film strappalacrime, ma un dramma familiare, poiché a conoscenza di questo stupro c’è il fratello, il quale poi ha mantenuto i rapporti con lo stupratore. Quel genere di storia che né una madre, né un padre, vorrebbero leggere, ma l’evidenza non può continuare ad essere coperta da lenti bugiarde.

Continuando, incontriamo l’HIV spiegato da Jonathan Bazzi, cresciuto a Rozzano, che fattosi strada tra l’omofobia di cui ampiamente parla nel suo romanzo Febbre, ci racconta le origini, lo sviluppo, la convivenza con l’HIV che ancora oggi da troppi è concepito come una risposta diretta e plausibile all’essere gay.

Avanzando sulla stessa strada, ci imbattiamo nel romanzo di Chiara Sfregola, Signorina, la quale affronta le tematiche del matrimonio e della donna. Il matrimonio, concezione fortemente radicata nel Bel Paese, è una delle maggiori scintille per la mera e superficiale discussione: dall’idealista che crede al per sempre, al pessimista che non ci crede affatto. Nel post dedicato si ironizza: il matrimonio è diventato come le donne, non va mai bene. Tuttavia, poiché le donne — in quanto esseri umani — cambiano e, per di più, sono state protagoniste di numerose lotte per ottenere i diritti che non era loro scontato avere, il concetto di matrimonio espresso in questo libro segue a ruota lo spirito-donna: sfidante, atipico, singolare (sopratutto se a sposarsi saranno due donne).

Introdotta parte degli argomenti di cui Fandango si occupa, come comunica con i suoi lettori?

Gli scrittori sono spesso dalla Casa intervistati e le loro parole sono riportate in diversi post sul social in questione, Instagram, permettendo ai seguaci di avere un primo contatto indiretto con gli autori. Secondariamente, viene fatto appello ai lettori stessi chiedendo loro di commentare, di rispondere ai box domande poste nelle stories o presenti sotto i post introduttivi del libro: il livello di engagement è molto alto. Tutto questo si è rivelato un modo esemplare d’incontro tra lettori incuriositi dagli stessi temi, lettori che vedono i loro commenti incrociarsi con altri, il che favorisce l’incontro forzatamente indiretto, sopratutto durante questo periodo di pandemia.

I lettori si sentono a Casa, liberi di poter condividere le emozioni talvolta contrastanti suscitate da una lettura, e di poter argomentare su una tematica letta da due, tre, molti di loro.

Tutto questo non potrebbe verificarsi in una casa editrice come, per citarne una, Mondadori (vedi approfondimento di Sara Conficconi, estremamente più conosciuta, in cui i lettori passano inevitabilmente in secondo piano.

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