Netflix e Spagna: un duo da record

La Spagna diventa uno dei mercati di punta del colosso dello streaming

Valeria Spinello
Content Management per i social media
3 min readMay 11, 2021

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Diffusosi a livello globale, ad eccezione della Cina, Corea del Nord, Iran, Siria e Crimea, Netflix ha raggiunto un successo tale da contare oggi più di 180 milioni di abbonati.

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Nonostante gli Stati Uniti rimangano il leader indiscusso per produzione e distribuzione di contenuti audiovisivi, anche la Spagna fa sentire la propria voce, soprattutto negli ultimi anni.

Ma come ha fatto la produzione spagnola ad acquisire così tanta fama? Tutto è iniziato quando Netflix decise di acquistare le prime due stagioni de La Casa Di Carta, già trasmesse nei canali televisivi spagnoli senza nessun successo. Fu allora che, in pochissimo tempo, la serie fece il giro del mondo portando le tute rosse e le maschere di Dalì (simbolo della serie) a oltrepassare ogni frontiera.

Il successo della serie fu dato anche dal modo in cui Netlix decise di trasmetterla nella propria piattaforma. All’origine ogni episodio era lungo più di un’ora, durata standard dei contenuti spagnoli. Netflix decise invece di montarli diversamente, ottenendo così una lunghezza di circa 45 minuti per episodio. Questa si è rivelata una mossa vincente perché, concentrando meglio i materiali di ogni puntata, si hanno molti più colpi di scena, i quali inducono di conseguenza lo spettatore a voler guardare immediatamente l’episodio successivo. Secondo Netflix, 24 milioni di spettatori finirono di guardare la prima stagione in meno di una settimana.

Inoltre, l’intera serie venne doppiata in modo tale da permettere a chi volesse di guardarla nella propria lingua madre. La Spagna, che fino a quel momento aveva potuto contare su un pubblico prettamente nazionale per la diffusione dei propri contenuti, è divenuta il vero fiore all’occhiello della piattaforma leader dello streaming. Emma Lustres, produttrice cinematografica, ha difatti affermato che Netflix ha reso internazionali i prodotti audiovisivi spagnoli.

Da quando la società statunitense ha investito su film e serie televisive spagnole, ha lanciato con successo 32 titoli originali. Tra i più noti: Vis à Vis, Elite, Toy Boy, Le ragazze del centralino, Alto Mare. Nel 2020 ci siamo difatti ritrovati con una vasta gamma di serie tv di origine spagnola. All’aumento della produzione si è affiancato l’aumento del consumo. Come mai? La risposta è piuttosto semplice: più guardiamo contenuti spagnoli, più l’algoritmo di Netflix ce ne proporrà altri. È chiaro quindi che la produzione spagnola occupi, e occuperà ancora a lungo, una posizione di prestigio all’interno della piattaforma.

Guardando poi uno tra i tanti contenuti spagnoli proposti potremmo notare che questi sono accomunati da una cosa: la presenza degli stessi attori. In quasi tutti i titoli già citati in precedenza possiamo, infatti, trovare volti familiari che ci rimandano inevitabilmente ad altri contenuti di matrice spagnola. Seppure questo possa sembrare una pura casualità, in realtà non lo è. È piuttosto un’ottima strategia perché la loro presenza dà maggiore rilevanza e prestigio alle nuove produzioni, ancora prima che queste siano uscite. È quasi come se fosse una garanzia; motivo per cui lo spettatore sarà in qualche modo influenzato a guardarle.

La piattaforma di Netflix unita alla produzione spagnola risulta quindi un’accoppiata vincente. Dopo il salto evolutivo dei contenuti audiovisivi spagnoli appare evidente che questi siano, al momento, gli eventi più attesi e di conseguenza più curati e pubblicizzati della produzione Netflix. Molti utenti si abbonano alla piattaforma proprio perché attratti da tutti, alcuni o uno solo dei titoli sopra citati.

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