Le banconote più belle che abbia mai visto

Fabio Servolo
Controforma
Published in
7 min readApr 23, 2023

Lotte, rivoluzioni, bandiere, imprese eroiche e complotti.
Sui soldi c’è di tutto.

Questo è la sintesi di un articolo originariamente pubblicato su Canàl Magazine

Il futuro della moneta è solo digitale, ma quando il progetto grafico è così bello anche una banconota riesce ancora a catturare la nostra curiosità. E a volte dietro a un grande design c’è anche una bella storia. Qui ve ne racconto sei.

Le 10 dobras di São Tomé e Príncipe, la schiavitù, le bandiere, la libertà

Al largo delle coste dell’Africa, nel Golfo di Guinea, due isole emergono dall’oceano in corrispondenza della linea dell’equatore. È la Repubblica democratica di São Tomé e Príncipe, uno stato indipendente del continente africano.

Durante il 1400 il Portogallo colonizzò l’intero arcipelago per la grande quantità di materie prime. Per alimentare la manodopera i portoghesi fecero affluire grandi quantità di schiavi africani. La corona portoghese decise di reclamare il diritto di proprietà sulle isole. Durante il secolo seguente la tensione sociale aumentò fino a esplodere.

Sulla banconota da 10 dobras, la valuta locale che prende il nome dagli antichi gettoni d’oro portoghesi, è raffigurato Rei Amador, uno dei leader degli Angolari e capo di un’importante ribellione contro la schiavitù. Il 9 luglio 1595, Rei e il suo popolo marciarono verso l’interno delle isole e combatterono i portoghesi. Quel giorno venne issata una bandiera davanti ai coloni per proclamare Rei Amador nuovo re di São Tomé e Príncipe e “liberatore di tutti i neri”. Anche se la liberazione durò meno di un anno, Rei viene considerato un eroe nazionale delle isole.

Le banconote sono state progettate dal Banco Central e stampate da De La Rue, la più grande società tipografica britannica attiva nella stampa di francobolli, banconote e passaporti. Il design di questa serie è stato introdotto nel 2016. Sul dritto della serie sono rappresentate varie specie di farfalle locali, mentre sul rovescio compaiono illustrazioni della fauna. Il carattere tipografico scelto per questa serie è l’Albertus, disegnato da Berthold Wolpe.

I 100 rubli russi e le teorie complottiste sui mondiali di calcio

In occasione del campionato mondiale di calcio 2018, edizione ospitata dalla Russia, la Banca Centrale ha presentato una nuova banconota commemorativa da 100 rubli. Sul fronte, in formato verticale, è ritratto l’iconico portiere russo Lev Yashin, che si tuffa per una parata. Conosciuto dai fan di tutto il mondo come Black Spider per via della sua incredibile agilità e per la divisa total-black, Yashin è considerato uno dei più grandi portieri della storia. La sua parata, sullo sfondo, è d’ispirazione al bambino in primo piano. Il verde smeraldo della palla, stampato con pigmenti metallici riflettenti, riporta l’attenzione al tema calcistico.

Sul retro, un’illustrazione sovrappone il globo con una palla da calcio, la Russia al centro, e i nomi delle 11 città ospitanti. Un linguaggio grafico moderno e un soggetto inusuale rendono questa banconota un’ottima preda per tifosi e collezionisti.

Un piccolo dettaglio della banconota è riuscito a sollevare alcune teorie complottiste. Poco sopra Yashin, in una porzione olografica della banconota, compare la stilizzazione di un calciatore a mezz’aria che rilancia una palla colpendola col dorso del piede. Un gesto atletico premonitore di qualcosa che si sarebbe verificato poche settimane dopo. Nessuno avrebbe potuto prevedere che la nazionale Russa, 70ª classificata nella precedente classifica FIFA, sarebbe invece arrivata ai quarti di finale di quell’anno. Il calciatore a mezz’aria stilizzato è esattamente nella posizione con la quale il portiere Igor Akinfeev riuscì a parare, in modo del tutto fortuito, il rigore che aprì alla Russia la strada ai quarti di finale. Akinfeev venne proclamato “uomo del match” e ancora oggi molti appassionati in russia ricordano il piedino magico di quella giornata.

Le 100 rufiyaa e gli abiti tradizionali delle Maldive

La terza e più recente versione cartacea della rupia delle Maldive è state progettata dal designer Abdulla Nashaath. Prende il nome di “Ran Dhihafaheh”, traducibile come “Golden Fifty”, in riferimento alla dichiarazione di indipendenza delle Maldive. Si tratta della prima versione che include la trascrizione in Braille. Dal precedente design erano passati ben 33 anni.

Con l’introduzione della nuova serie la Banca Centrale delle Maldive ha raggiunto fisicamente con i suoi rappresentanti tutte e 185 le isole abitate.

Il design frontale delle banconote da 100 rufiyaa presenta una donna in un abito tradizionale (il Libaas) che lavora sulla scollatura (Hiru) di un abito. Il rovescio illustra le tavole contenenti le prime scritture Dhivehi, le Dhambidhū Loamaafaanu, lastre di rame sulle quali i primi sultani delle Maldive scrivevano ordini e concessioni. Il carattere tipografico Dhivehi è stato progettato appositamente per la serie.

Il taglio da 1000 è stato candidato come migliore banconota dell’anno nel 2016 dall’International Bank Note Society. Candidatura meritatissima. Eccola.

I 50 fiorini di Aruba e la natura caleidoscopica

Il fiorino di Aruba, isola caraibica e nazione sotto il Regno dei Paesi Bassi, ha un design ricco di tinte sature che partono dagli elementi più vistosi e iridescenti della fauna e della flora locale.

Per il fronte sono stati scelti gli animali selvatici che più raramente concedono di farsi vedere o avvicinare. Le illustrazioni sono combinate con motivi decorativi presenti su delle antiche ceramiche precolombiane, con l’idea di sottolineare la relazione tra passato e presente.

Il taglio da 50 fiorini, rappresenta sul fronte un esemplare di Leptuca cumulanta, il granchio violinista. Il retro ritrae la Willem III Tower, oggi patrimonio UNESCO e memoria della tratta di schiavi che fu perpetrata in tutti i Caraibi.

Nota ux & ui: mentre la tipografia è inserita seguendo il senso orizzontale, le illustrazioni hanno invece un taglio verticale. Questo rende la banconota utilizzabile e riconoscibile in tutti e due gli orientamenti.

I 5 dollari neozelandesi e l’esploratore che conquistò i due Poli

La banconota da 5 dollari della Nuova Zelanda è comparsa nella prima serie del 1967, poi rivisitata graficamente diverse volte in seguito. A partire dalla quinta serie venne introdotto il ritratto di Sir Edmund Hillary, esploratore e alpinista neozelandese dalle leggendarie imprese.

Edmund Hillary è stato, insieme allo sherpa Tenzing Norgay, il primo alpinista ad aver raggiunto la vetta del monte Everest. Ha dedicato gran parte della sua vita ad aiutare le popolazioni del Nepal. Grazie al suo aiuto molte scuole e ospedali sono stati costruiti in questa regione del Nepal. Fu anche la prima persona ad aver raggiunto entrambi i due Poli.

Un’icona per molti ma in particolare nel suo paese d’origine, tanto da spingere la Banca Centrale a dedicargli uno spazio sulla valuta locale. Hillary è stata, ad esclusione dei capi di stato neozelandesi, la prima persona ad esser stata ritratta su una banconota del paese.

I 10 dollari canadesi e la lotta al razzismo, partita da un cinema

Viola Desmond era una donna d’affari nera di successo che fu incarcerata per essersi platealmente rifiutata di lasciare un’area riservata ai bianchi all’interno di un cinema di New Glasgow, Canada, nel 1946. Il suo caso giudiziario è stato fonte di ispirazione per la ricerca dell’uguaglianza razziale in tutto il Canada.

A lei è stata dedicata la banconota da 10 dollari canadesi. Sul fronte, accanto al suo ritratto, compare una sintesi grafica della griglia stradale di Halifax, città in Nuova Scozia dove si trovava il Desmond School of Beauty Culture, istituto da lei fondato per sostenere e facilitare l’inserimento lavorativo delle giovani donne nere. Questa è la prima banconota canadese a non rappresentare né un primo ministro né un membro della famiglia reale, e la prima a rappresentare una donna canadese che non sia la regina.

Il rovescio presenta il Canadian Museum for Human Rights a Winnipeg, Manitoba. Il pattern grafico di sfondo rispecchia l’architettura interna del museo. Una citazione della Carta canadese dei diritti e delle libertà appare sia in inglese che in francese. Nella parte bassa della banconota c’è una finestra trasparente nella quale si vede un dettaglio della Biblioteca del Parlamento, che può essere osservato da entrambi i lati della banconota. La Banca Canadese ha creato un modello tridimensionale interattivo della banconota per favorire la percezione e la sensazione visiva della stessa anche al pubblico digitale.

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