Quando un copywriter ci dà una lezione di visual design.

Fabio Servolo
Controforma
Published in
2 min readMar 16, 2020

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Chi scrive è giustamente attento alle parole. Se fate un concorso che si chiama 36 Days of Type, nel quale si chiede di disegnare lettere, e lo aprite a designer, illustratori e artisti, assicuratevi prima che nessuno abbia da ridire. Mi riferisco in questo caso agli autoironici e per nulla permalosi copywriter.

Come mi piace pensare, le lettere sono di tutti, non solo il loro uso ma anche la loro creazione. Miqui Cerdà, copywriter ancorato a Barcellona, ha deciso di rompere le categorie e aprire una nuova ipotesi all’interno del contest creativo: chi approccia la creatività con le parole non per forza è carente in immaginazione visiva. Prima di ogni altra cosa conta il concetto.

Non avendo specifiche abilità nell’uso di programmi dedicati ai visual designer, Miqui ha deciso di sorprendere tutti sfruttando qualcosa che già c’era, reinterpretandolo, dandogli un nuovo significato: ha scovato le lettere nascoste nelle immagini satellitari dei magnifici tracciati che la natura e l’uomo hanno composto in tutto il mondo, insieme.

Gli strumenti open source e le banche dati ci offrono uno straordinario materiale grezzo, pronto ad essere rimodellato. Al centro di tutto, fortunatamente, rimane l’idea. 36 giorni, 36 lettere, 36 magnifiche vedute che nascondono altrettante magnifiche lettere. Ci è richiesto un piccolo sforzo di astrazione, ma il risultato è raffinato: tutto già esiste, basta saper cercare, basta saper vedere.

The earth alphabet: Image courtesy of Miqui Cerdà.

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