L’inizio nero del 2021 per il Mondo e l’Europa, che torna a chiudersi

Le prime settimane del 2021 sono state le peggiori da inizio pandemia, almeno per quanto riguarda i decessi per Covid19, con una media di 14mila morti al giorno a livello mondiale, quota mai toccata prima.

Questo triste record di decessi globale è accompagnato, come immaginabile, da altrettanti picchi dei decessi nazionali, principalmente in Europa e Nord America. L’infografica ci mostra proprio l’andamento dei decessi settimanale in rapporto alla popolazione da inizio ottobre a oggi in Europa, e vediamo come per molti Stati ci sia un deciso peggioramento proprio nelle ultime settimane. Vediamo nel dettaglio alcuni di questi.

Regno Unito

Nelle ultime due settimane il Regno Unito ha prodotto circa 230 decessi per milione di abitanti, con il picco nell’ultima settimana di 125, pari a 8300 decessi a settimana in tutto il Paese. Il Regno Unito è in lockdown da inizio anno e le persone possono lasciare il proprio domicilio solo per ragioni lavorative, per le spese essenziali o per necessita. Il Paese sta inoltre avendo a che fare con la famigerata variante inglese, della quale, proprio in questi giorni, si sta provando a stimare la maggiore contagiosità rispetto alla precedente forma del virus. Qualche primo effetto sui casi il lockdown sembra averlo ottenuto, ma la cosa che più preme ora è ridurre l’enorme numero di decessi raggiunto.

Germania

Anche la Germania nelle prime settimane del 2021 ha raggiunto il record di decessi da inizio pandemia, oltre 70 per milione di abitanti.

Per tutto dicembre la Germania ha visto crescere i casi, fino a decretare un lockdown per le vacanze natalizie. Visto che a inizio gennaio i morti non andavano calando, anzi continuavano ad aumentare, queste misure sono state prorogate fino a inizio mese. Le misure prevedono la chiusura di tutte le scuole, di tutti i negozi che vendono beni non essenziali, di ristoranti e bar.

Irlanda

In Irlanda ha sorpreso la repentina crescita dei casi avvenuta dopo appena poche settimane dall’allentamento del lockdown. L’Irlanda infatti era stata tra i primi paesi UE a decretare la chiusura nel corso della seconda ondata, da ottobre ai primi di dicembre. A questa improvvisa nuova crescita dei casi, sta seguendo, proprio in questi ultimi giorni, una velocissima crescita dei decessi, passati nel giro di sole due settimane da 12 a 56 per milione di abitanti. Non si sa bene ancora a cosa sia dovuta questa crescita così netta, che in qualche modo ricorda anche quella del Regno Unito, anche se perfino più rapida.

Ora l’Irlanda ha avviato un ulteriore lockdown (scuole chiuse, attività non essenziali chiuse…) che per ora ha inciso sui casi e si spera avvenga quanto prima lo stesso sui decessi.

Portogallo

Altro Paese che ha raggiunto ora i numeri peggiori da inizio pandemia, e anche qui è scattato un lockdown: vietato uscire dal proprio domicilio se non per necessità o per lavori non eseguibili tramite smart working.

Svezia

La Svezia sta assistendo a una crescita repentina dei suoi decessi, nell’ultima settimana è stato uno dei 5 Paesi europei con più di 90 decessi per milione di abitanti . Anche qui parliamo dei valori più alti mai registrati da inizio pandemia.

Per far fronte a questo peggioramento ulteriore della situazione, la Svezia si è dotata di una legge per chiudere le scuole.

Stati Uniti

Anche per gli Stati Uniti le ultime due settimane sono state quelle coi maggiori decessi da inizio pandemia.

Biden ha promesso mascherine in tutti gli uffici federali e nei viaggi sulle linee tra Stati. Per il resto le misure di contenimento sono a carico dei singoli ma alcuni sperano che il cambio di leadership alla Casa Bianca e i nuovi terribili dati possano convincere più governatori ad assumere misure veramente efficaci per il contenimento della pandemia.

A questo si aggiungono molti paesi dell’est Europa, in sofferenza per tutta la seconda ondata e ancora a numeri molto alti. Pochi i paesi rimasti a decessi molto bassi: Norvegia, Finlandia, Islanda.

La triste verità

Quello che questi dati in sostanza ci dicono è che la battaglia contro il virus è ben lontana dall’essere finita. Anzi, proprio questi mesi in cui si intensifica la campagna vaccinale sono i più crociali. Oltre ad augurarsi che la campagna vaccinale si completi nel minor tempo possibile, e che sia efficace, bisogna anche sperare che le autorità non abbassino proprio ora l’attenzione sui dati della pandemia.

Autore Francesco Luchetta, dottore in fisica e editor di Coronavirus dati e analisi scientifiche.

Redazione a cura di Giorgio Sestili, comunicatore scientifico, fondatore del progetto Coronavirus Dati e Analisi Scientifiche e del sito giorgiosestili.it.

Per tutti i dati mostrati in figura: Fonte John Hopkins University , elaborazione a cura di Francesco Luchetta.

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Francesco Luchetta
Coronavirus — Dati e Analisi Scientifiche

Fisico, calabrese, romano di nascita E di adozione, data analyst, drogato di caffeina, editor di “coronavirus dati e analisi scientifiche”, movies addicted.