Si Cominciano a Vedere gli effetti dei vaccini in Italia?
La campagna vaccinale contro il Sars-Cov-2 in Italia è cominciata gli ultimissimi giorni di dicembre, per poi iniziare a macinare numeri di una qualche rilevanza nei primi giorni di gennaio. La prima categoria vaccinata è stata, accanto ai degenti in RSA, il personale sanitario.
Se consideriamo l’andamento delle sole dosi somministrate a questa categoria di persone (figura giù) possiamo collocare indicativamente la somministrazione della prima dose tra il 3 e il 17 gennaio, e la seconda tra il 24 gennaio e il 5 febbraio. L’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, da molti mesi ormai segnala nei suoi report i contagi relativi a questa categoria di persone [1].
Se quindi si è cominciato, e ormai praticamente finito, a vaccinare gli operatori sanitari, e siccome i dati riguardo alle positività sono disponibili disaggregati, viene normale chiedersi come stiano andando i contagi in questa categoria rispetto al resto della popolazione, per vedere se i vaccini stiano avendo o meno l’effetto sperato.
C’è un deciso calo
Richiamando le date indicate sopra, e supponendo un certo ritardo di 10/14 giorni per cominciare a vedere gli effetti della dose vaccinale, e di 4/6 giorni dal momento di un contagio per rilevare una positività, ci aspettiamo di vedere gli effetti delle prime dosi di vaccino attorno all’ultima settimana di gennaio, ed effettivamente è quanto si verifica nei dati.
Precedentemente, quando nei dati non erano inclusi effetti dei vaccini, la percentuale di positivi tra gli operatori sanitari si aggirava attorno al 6–8% rispetto al totale della popolazione in età lavorativa (30–59 anni).
Da qualche settimana questa percentuale sta calando, e anche in maniera netta, tanto che quel 6–8% è diventato circa il 3%.
Se questo effetto è dovuto ai vaccini, significa che i contagi si sono più che dimezzati rispetto a quelli della popolazione generale, e con i soli effetti della prima dose, o quasi.
Occorre anche porre l’accento su una cosa: questi non sono dati relativi ai decessi, alle terapie intensive, oppure agli ospedalizzati, insomma relativi a contagi severi/gravi; questi sono dati che riguardano tutti i contagi rilevati, tra i quali cioè il vaccino dovrebbe avere un’efficacia minore.
Il calo inoltre non si verifica solo nel complessivo dei casi, ma anche in tutte le fasce d’età tra le quali è possibile scomporre il dato.
Significa necessariamente che sia merito dei vaccini?
Purtroppo c’è un dato che non conosciamo, il numero dei tamponi effettuati sui soli appartenenti al personale sanitario: sappiamo solo i positivi, non i test effettuati. Eppure non si vede perché i test su questa categoria debbano essersi dimezzati nel giro di poche settimane, cosa necessaria altrimenti per spiegare questo trend. Inoltre un simile andamento, così netto e costante nel tempo, e spalmato su tutte le fasce d’età, fa dubitare di una possibile oscillazione casuale dei dati. Insomma tutti gli indizi portano a pensare che stiamo proprio osservando degli importanti effetti dovuti alla vaccinazione.
Autore: Francesco Luchetta, fisico e editor della pagina. Redazione a cura di Giorgio Sestili, Fisico, creatore della pagina e di giorgiosestili.com
Fonti:
[1] Bollettino ISS
[2] Open Data Vaccini — Presidenza del Consiglio: