10 momenti di Gabigol che ti faranno venire voglia di toccarlo

Crampi Sportivi
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7 min readJan 28, 2017

È l’occasione giusta. Questa sera l’arrembante Inter di Stefano Pioli ospita a San Siro un Pescara persissimo nel pianterreno del nostro campionato. Si è parlato tanto in questi giorni del discorso salvezza che sembra già chiuso quando manca praticamente l’intero girone di ritorno e il Delfino ha davanti a sé quella che tutti definirebbero una missione impossibile.
Nell’anticipo del sabato i nerazzurri sono a caccia della settima vittoria consecutiva, con Pioli che ha messo nel mirino il record di Stramaccioni e Ranieri grazie a un impegno che non rappresenta nulla di proibitivo: spazio a Medel che dovrebbe far rifiatare Miranda, possibile turnover per Kondogbia ma in avanti Icardi e Perisic. Gabigol parte ancora dalla panchina.

È indiscutibile il fascino che questo oggetto misterioso brasiliano sta esercitando nei confronti dei tifosi dell’Inter, grazie anche agli ingredienti che hanno contraddistinto la sua ascesa nelle classifiche di Hype stagionali: i trenta milioni spesi per il suo acquisto, la vittoria del Torneo Olimpico, il video potentissimo della Pirelli, il cartellino giallo col Sassuolo. Pagine Facebook come Serie A Anti-nostalgica hanno contribuito a potenziare le attese, trovando in Gabriel il terminale perfetto per raccontare il nuovo che avanza, l’affermarsi di questa nuovissima generazione di giocatori che sta spazzando via il vecchio concetto di calciatore così come lo ricordavamo. Gabigol è fortissimo anche se non ha dimostrato praticamente nulla, è un colosso che parte dalla panca e potrebbe spaccare la partita se solo riuscisse a prendere coscienza e familiarità con gli avversari ma sopratutto è già pronto a minare la mia personalissima Top3 Attaccanti che vede sul podio Ibrahimovic, Adriano e Diego Milito in rigoroso ordine di preferenze. Non ha fatto assolutamente nulla ancora e già impazzisco per lui.

Questa sera, ore 20.45, il sempre elegante Pioli potrebbe decidere di dar spazio e minuti a questo meteorite, con la speranza che si trasformi in una supernova: il Pescara ha la terza peggior difesa della Serie A ma tanti discreti giocatori che, realisticamente parlando, devono dare il massimo da qui a fine stagione più per strappare un contratto a fine stagione che per sperare di mantenere una categoria che ormai sembra compromessa.

L’avvocato Guglielmo Stendardo è l’uomo di maggior rilievo ed esperienza della retroguardia imbastita da Massimo Oddo, tra Gabigol e la sua prima rete ufficiale potrebbe esserci lui e i tre compagni di reparto al suo servizio ma in tutta sincerità, al buon Guglielmo, chiediamo solo che si faccia da parte per poter fissare nella mente la prima rete ufficiale del nostro fuoriclasse. Una raccolta di GIF estratte dai 93' ufficiali + amichevole con la Linense possono aiutarci a riepilogare l’arsenale di mosse da cui Gabigol deve attingere per realizzare il nostro sogno.

Essere un passo avanti, anche rispetto ai compagni

Determinazione e passione. Anche la polo d’ordinanza fa il suo. Gabigol ha già dimostrato di esere concentrato solo sul prato di gioco anche mentre i compagni trovano e raccolgono dal tunnel d’ingresso un caricabatterie per iPhone. Guardare sempre avanti e farsi spazio ad ogni costo, triggered on portiere avversario!
(quanto è prezioso oggi un caricabatterie iPhone?)

Il pubblico

Amore14. La linfa vitale di un giocatore di questa caratura passa direttamente dal suo rapporto coi tifosi (un attimo mi sto perdendo a leggere la scritta Driver e a immaginarmi Gabigol mentre gioca a Driver 2 dove il tizio aveva la pistola che si notava dall’ombra sulla strada) e niente dicevamo i tifosi. Trovatemi un nerazzurro che non impazzisce per lui e sistematemelo in quella struttura di legno usata anticamente in Francia per regolare i conti.
RAGA SERVE UNA SPINTA INCREDIBILE.

La progressione

Guardate, ammirate le stimmate del predestinato, la chiave di violino dell’azione perfetta.
Recupero di grinta su un Felipe Anderson in difficoltà emotiva e impegnato già a riflettere il nuovo che avanza mentre gli ruba la scena, scatto esemplare sulla fascia con annesso sguardo telemetrico sui compagni e filtrante centrale no look per Joao Mario.
Abbiamo visto poche pennellate così in tutta la stagione, abbiamo tra le mani una bestia.

Tocco divino

Il segno sul braccio spalanca le porte dell’immaginazione e inghiottisce l’animo. Ci sono tutti gli ingredienti per far bene.

La giocata fatale

Degna nota come la Mossa Aquilani dalla rabona di Aquilani che mandò in porta Totti. E’ quella giocata essenziale che permette a tutte le tessere di incastrarsi alloro passo. Prendete questo tacco: non esiste nessun’altra giocata che possa sostituirlo perché è fatto al posto giusto nel momento giusto con tutte le cose giuste. Ingrediente fondamentale ma sinceramente me lo aspetto al volo il prossimo.

Senza paura su ogni pallone

Gabi tu corri e non fermarti mai, vai sempre dritto e mal che vada ti ritrovi come quel giocatore, Giampà forse, che abbracciò un cartello pubblicitario a bordocampo. No, spero mai, mi auguro che la vita ti sorrida sempre come faccio io quando carichi una foto su Instagram. Boa Sorte!

Un aiutino dagi avversari

Ecco appunto, Stendardo e co. lo sappiamo che ci leggete. Che ne dite di smetterla con questa roba che quando Gabigol tira in porta si trova davanti 8 giocatori avversari + tutta la primavera della squadra e i giocatori in prestito? Quando parte la combinazione levetta sinistra/L2/quadrato per il tiro a giro c’è sempre qualcosa che deve ostacolare l’esplosione di gioia. Se vi siete messi d’accordo tipo scherzetto degli amici ditecelo prima.

Dribbling fatti bene

Quando Gabigol prende palla sulla fascia destra parte in automatico il comando del dribbling a rientrare con annesso doppio passo e tutto il fascicolo di finte possibili, anche col sopracciglio. Abbiamo visto eccellenti spunti finora, adesso manca l’acuto finale, quello che unisce in una sola azione la discesa sulla fascia, la finta e il tiro sul secondo palo. Su quella fascia oggi dovrebbe esserci Cristiano Biraghi, ex Inter.
SI PUO’ FARE!

Contro ogni cosa

Finora non c’hanno fermato le guardie, lo Stato, il Fair Play Finanziario, la cessione al gruppo Suning e tutte le 8 piaghe derivanti dallo scudetto al Leicester FIGURIAMOCI che impatto può avere l’arbitro, che dopo questo cartellino giallo ha dovuto chiedere pubblicamente scusa. Ha fatto pure lo scatto per sventolare il giallo, arbitro protagonista.

Il Gol

Nel nome, nel destino, nei frame di una amichevole di poco conto. Il passo finale, la massima dimostrazione di determinazione. Nella sua unica rete fuori allenamento (rifilata alla Linense) Gabigol ha voluto fortemente spingere quella palla in rete come se fosse vitale per il destino stesso della sua carriera. L’esultanza finale ne è la dimostrazione. Liberatoria e salvifica, fa bene al cuore e alla respirazione.
Siamo davvero sicuri che questa debba a lungo rimanere l’unica rete del nostro bimbo? Vogliamo stroncare così tutti i sogni di gloria di un ragazzo che ci sta provando con tutte le sue forze? Allora diciamolo prima e noi tutti passiamo in modalità Alexandre Pato e ci godiamo le fiamme che fa una cometa quando sta per spegnersi.

Gabi ce lo devi, all’inizio non si capiva mai se arrivavi tu o Gabriel Jesus, continuavate a farvi foto assieme a confondervi, scambiarvi i nomi, sembravate i gemelli Wesley. Adesso però sappiamo chi sei e vogliamo imprigionare per sempre una particella del nostro cuoricino incatenandola a un tuo ricordo. Il ricordo di quella stagione 2016/2017 in cui la vita andava avanti come sempre, col mondo la fuori che proietta sempre la stessa immagine di qualcosa che sprofonda verso un punto indefinito ma a volte basta un lampo, un secondo per cambiare la giornata. Basta una briciola per deviare un tiro, una coincidenza per svoltare la vita, un treno preso al momento giusto.

Questo è il tuo momento.

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