A cena con Ikea

Crampi Sportivi
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2 min readJun 19, 2016

Ah, la partita dell’Italia in orario d’ufficio. Il male assoluto. Peggio della pasta scotta. Ma poi quelli della UEFA non lo sanno che “alle tre di pomeriggio è troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa tu voglia fare”? Gli mandiamo una copia de La Nausea?

Il fastidio di essere costretti a guardare statistiche e risultati di trafugo, mentre qualcuno nella stessa stanza parla di cose senza senso, tipo il lavoro. C’è anche chi si arrabatta con soluzioni ingegneristiche di alto livello, per migliorare la ricezione della classica radiolina da nascondere sotto la scrivania. L’estetica punk è di quelle degne di far parte dell’universo di Mad Max.

(oscar alla miglior scenografia, eh)

L’infausto orario influisce anche sul nostro caro, vecchio, rituale scaramantico, ma non per questo ci facciamo intimidire. Si passa dalla tavola alla schiscetta, con la stessa vorace determinazione di sempre.

Questa volta davanti c’è la Svezia di Ibrahimovic giocatorone-simpaticone che genera sentimenti contrastanti all’interno del gruppo. Poi ci sono un paio di ex “italiani” tipo Granquist e Ekdal e, schierato come terzino destro, lo sceneggiatore di Lost, Lindelof.

(lo stato d’animo, il clima partita)

Le contromisure vengono prese quindi sul serio: Il menù svedese viene studiato e assemblato dopo una lunga e minuziosa ricerca sull’internet, che, in uno slancio di fantasia, ci porta addirittura a consultare il sito dell’ikea, sezione cibo. Il risultato di questi sforzi ha in sé il germe dell’impronunciabilità: Sparrispaj med rökt lax (torta salata con asparagi e salmone), Artsoppa (zuppa di piselli) e Laxpudding (pasticcio di patate, cipolle, anetto e salmone al forno).

I pasti vengono consumati in tempi e luoghi diversi, cosa che evidentemente influisce nel rendere la partita emozionante come la sonnolenza post-prandiale, mentre le comunicazioni si riducono a messaggi clandestini su whatsapp. Il primo tempo scorre via tra un controllo di tacco di Florenzi e un intervento difensivo di Barzagli che somiglia a un colpo di taekwondo. La circolazione di palla della Svezia è lenta come la digestione di un pasticcio di salmone con panna e uova di primo pomeriggio.

All’inizio della seconda frazione siamo costretti a ricorrere a strategie alquanto grossolane per restare svegli e contemporaneamente non vanificare gli sforzi fatti. Intato, sul campo, con una spallata Chiellini ricorda a Guidetti che il suo sito preferito è i400calci.com

(ma c’è qualcos’altro su cui fare battute sulla Svezia? Risp!)

Nell’ultimo quarto d’ora si concentra il potenziale adrenalinico della partita. Al 72' Ibrahimovic ci fa sussultare, facendoci capire che sbaglia davanti alla porta solo quando è in fuorigioco.

Poi Eder, che non segnava da APRILE, sigla il gol dell’1–0 e conferma al mondo che i nostri riti voodoo culinari sono una garanzia. I minuti di recupero vengono vissuti nel terrore dell’incornata svedese e fanno saltare ogni rimasuglio di civiltà.

(il politacally correct non esiste nei minuti di recupero)

Finisce una partita povera di emozioni, bloccata a livello tattico e vissuta con porzioni troppo piccole. Andiamo comunque agli ottavi — che significa una cena in più, yuppidu!

Bravi tutti!

Articolo a cura di Claudio Balboni

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