Altre cose che non sapevamo di Football Manager

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
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6 min readNov 11, 2015

Il videogioco più importante del mondo

Beh, questa non è esattamente una “cosa che non sapevamo”. Chiunque abbia mai giocato per più di un’ora ad uno degli episodi della saga di Football Manager sa bene che pochi giochi hanno la stessa capacità di trasformarsi nel giro di un tempo molto breve nella cosa più significativa che si possa fare nella vita. Però alcuni riconoscimenti hanno un peso specifico maggiore.

Sappiamo già che decine di squadre in giro per il mondo sfruttano l’incredibile profondità del database di FM per il proprio scouting nel mondo reale. Meno noto è anche un colosso della comunicazione sportiva come Sky Sport UK ha cominciato ad utilizzare attivamente il gioiello di Sports Interactive: nella scorsa sessione di calciomercato, spesso sono stati proposti confronti tra calciatori basati sulle caratteristiche del gioco:

(Non tutti i pareri sono stati esattamente entusiasti, ma tant’è):

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Se la tv ancora non fosse sufficiente, vi basti sapere che l’Università di Liverpool, nel giugno dell’anno scorso, ha lanciato un corso di Football Management in collaborazione con l’associazione degli allenatori inglesi. La prima parte del corso prevedeva l’utilizzo intensivo di Football Manager 2015, considerato la miglior introduzione possibile al mondo del calcio professionistico.

Genere letterario

Le pubblicazioni a tema FM si moltiplicano ogni anno, e stanno raggiungendo vette qualitative molto alte. Ian Macintosh, già co-autore di Football Manager Stole My Life: 20 Years of Beautiful Obsession, ha pubblicato il mese scorso quella che sembra essere la guida definitiva al gioco, un pozzo senza fondo di aneddoti, storie e lezioni basate sulle interazioni tra storia del calcio e storia del videogioco sul calcio.

The Football Manager’s Guide to Football Management è disponibile qui, mentre gli 11 consigli che Macintosh ha dato ai lettori del Mirror per diventare boss di successo in FM16 sono tutti qui. Ah, Ian una volta è stato da un medico per sapere se la sua passione dovesse essere considerata una malattia capace di creare vera dipendenza.

Auto-allenarsi, che passione

I calciatori veri che giocano a Football Manager e scelgono la propria squadra per poter gestire il proprio avatar virtuale sono un fenomeno dalle implicazioni psicologiche non trascurabili. Nell’attesa che qualche studioso si dedichi all’analisi di questo corto circuito tra realtà e simulazione, ci limitiamo a registrare due nuovi ingressi nel club: qui è la volta di Antoine Griezmann.

Qui tocca invece a Paul Pogba:

Ti lascio una canzone

Qualche mese fa Wesley Ngo Baheng, 26enne attaccante delle serie minori francesi, cercando il suo nome su Google si è imbattuto in una divisa del Gateshead (Conference Premier inglese) con il suo nome stampato sulle spalle. Il problema è che lui non aveva mai giocato in quella squadra. Incuriosito, scoprì che esisteva anche una pagina Wikipedia a lui dedicata, sempre in inglese: riportava dettagliatamente tutte le statistiche della sua carriera di successo con la maglia del Gateshead. Una carriera che non era mai avvenuta.

Era successo che Jonny Sharples, tifoso del Gateshead e giocatore di Football Manager 2010, aveva eletto Wesley a idolo assoluto dopo che lui era diventato l’attaccante più prolifico nella scalata fino alla League Two del suo Gateshead. Infatti all’epoca — nella realtà — Baheng faceva parte delle giovanili del Newcastle, squadra che aveva il Gateshead tra le affiliate: Jonny era riuscito facilmente a ottenere il prestito del giovane francese, che poi avrebbe segnato valanghe di gol in ogni categoria. Jonny arrivò persino a comporre una canzone in onore del centravanti.

In una recente intervista, Wesley Ngo Baheng (che nel frattempo ha smesso di giocare a calcio e ha intrapreso una carriera da rapper) ha dichiarato di avere tanta voglia di partire alla volta di Gateshead per incontrare Jonny, e ringraziarlo. “Avrei talmente tante cose da raccontargli…”

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Wikipedia ha poi rimosso le statistiche di Baheng al Gateshead, considerandole “informazioni fittizie basate sulla previsione del futuro”.

Con la trovata di quest’altro folle giocatore di FM si sale ulteriormente di livello. L’infografica qui sotto si riferisce a un calciatore generato automaticamente dal gioco: il fenomenale Dionysis Lagdaris non è mai esistito, e con tutta probabilità non esisterà mai. Il suo mentore virtuale, quindi, non potrà mai abbracciarlo di persona, né diventare suo amico su Facebook. Ma — scommetteteci — gli vorrà bene lo stesso, per sempre.

Cherno Samba si è ritirato l’estate scorsa, a 29 anni. Da giovanissimo, una telefonata di Michael Owen (che l’aveva caldamente invitato a firmare per il Liverpool) sembrava essere stata il prologo di una carriera di successo. Nel 2001, Don Balon lo aveva inserito nella lista dei migliori calciatori della sua generazione. Poi le cose, come spesso accade, hanno preso un’altra piega, e Cherno ha finito per girovagare senza troppo successo tra le serie inferiori di mezzo mondo. Il suo status di Championship Manager Legend, però, non potrà toglierglielo mai nessuno, e lui l’ha orgogliosamente inserito nella sua Twitter bio:

Football Manager contro la guerra

Alex Sereda abitava a Donetsk nel luglio del 2014. In quel periodo molte volte, di notte, il fuoco dei mortai illuminava a giorno la città, trasformandola in un inferno in cui stare immobili nel letto e sentire i muri della propria casa vibrare dava l’idea di vivere in prima persona dentro un film horror.

In questo racconto per When Saturday Comes, Alex spiega come Football Manager 2012 lo abbia aiutato durante le lunghe ore in cui la guerra gli impediva di dormire. Scelse di guidare i Blyth Spartans e, aldilà della promozione ottenuta al primo tentativo, Alex ricorda come Football Manager sia stata the only real source of brightness in quel periodo della sua vita.

Da un anno Alex ha abbandonato Donetsk, dove ha lasciato casa e computer portatile, e non sa se mai ci ritornerà. Ma sta seriamente pensando di iniziare una nuova partita a Football Manager. Prendendo gli Spartans.

Football Manager for life

Sfruttando l’incredibile mole di vicende umane che FM ha in qualche modo influenzato, Sports Interactive ha lanciato un concorso in cui chiunque può raccontare la sua storia di manager virtuale. I vincitori si assicurano una fornitura di Football Manager per tutta la vita, la realizzazione di un video professionale con il racconto della propria storia e, soprattutto, l’inserimento del proprio nome tra i giovani prospetti che il gioco genera in automatico.

Tra le storie di #WeAreTheManagers già pubblicate, vi segnaliamo Jorge Lorenzo che tenta di recuperare un po’ della nostra stima dichiarando che perdere a Football Manager gli fa male più che perdere in pista, e Fran Kirby (bomber del Chelsea e della Nazionale femminile dell’Inghilterra) che non fa altro che allenare l’Arsenal — l’Arsenal! — nelle pause delle sessioni di allenamento.

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Chi ha detto che le ragazze non sanno giocare a calcio? Chi ha detto che le ragazze non sanno giocare a Football Manager??

Creare Football Manager

Se le storie di ordinaria follia dei giocatori di Football Manager vi sembrano poco interessanti (persino quella dell’uomo che ha programmato il suo viaggio di nozze in Bulgaria per visitare Nesebar, città sede della sua squadra preferita nel gioco), allora provate con quelle degli scout di Football Manager. Sono oltre 1300 in tutto il mondo e, se per i club più piccoli ne basta solo uno, per raccogliere dati sulle grandi squadre ne servono molti di più: alle stats del Manchester City contribuiscono circa 30 osservatori.

Uno degli scout svedesi, per esempio, è un avvocato di successo talmente preso dal gioco da seguire con attenzione tutte le partite (e a volte anche gli allenamenti) delle giovanili delle squadre di cui riporta le info a Sports Interactive: in questo modo dice di assicurarsi resoconti tecnici molto più affidabili.

Ovviamente spesso capita che gli scout siano anche tifosi della squadra per cui curano i report, e questo potrebbe indurre a un logico bias nei dati, con un gran numero di calciatori sopravvalutati. Nel tempo, tuttavia, gli sviluppatori hanno messo a punto un sistema di revisione, supportato da un complesso algoritmo informatico, che tende a minimizzare gli outlier.

In Italia, il coordinatore degli scout (e punto di riferimento di tutti gli appassionati del gioco) è Alberto Scotta, detto Panoz. In un recente post sulla sua pagina Facebook, Panoz ha spiegato chi sono veramente i ricercatori di Football Manager: “Sono quelli che nel momento più critico, quando pensi che non ce la farai mai a finire, ti chiedono di fermare tutto perché l’Espinal che tu stavi trasferendo dalla Paganese al Pietra Ligure non è Vinicio, ma José Elpys”.

La famiglia Espinal, incubo degli sviluppatori di FM2016.

Non stare più nella pelle

Ormai ci siamo, Football Manager 2016 è qui. Porta con sé una nuova interfaccia, un rivoluzionato layout delle partita, la possibilità di introdurre rivalità dinamiche, 2000 animazioni in più, negoziazioni dettagliatissime e, last but not the least, uno spazio di customizzazione senza eguali: da questo numero della serie, infatti, sarà possibile fondare il proprio team e realizzare un perfetto avatar di se stessi.

Mentre qualcuno propone una guida alle migliori 10 squadre da scegliere non appena acquistato il gioco, altri hanno già dedicato parecchie ore della loro esistenza sperimentando la versione beta del videogame, rilasciata il mese scorso. Quello che è successo a questo impaziente pioniere di FM16 ci sembra un ottimo modo di augurarvi buon divertimento.

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Spoiler: epic twerk al 37° secondo.

Se vi siete persi le prime “9 cose che non sapevamo di Football Manager”, potete recuperarle qui.

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