Anteprima Juve-Napoli

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
Published in
3 min readOct 27, 2016

Articolo uscito precedentemente per il nostro blog sul Fatto Quotidiano

È un pomeriggio grigio d’estate quando il 26 luglio l’ad della JuveBeppe Marotta deposita il contratto in Lega, e quindi ufficializza Higuain in bianco nero. Di lì a oggi sono passati poco più di tre mesi. Nella testa di giocatori, dirigenti e tifosi del Napoli, è come se si fosse instaurata una nuova calendarizzazione del tempo, che porta a collocare i ricordi all’interno dei secoli avanti/dopo Higuain. Domani si consumerà la prima volta del Napoli a Torino, nel primo secolo dopo-Higuain.

Non a caso ad Halloween, non a caso con i fantasmi alle porte.

Juventus

La Juve quasi per inerzia sta proseguendo la grande striscia di punti e strapotere iniziata un anno fa, quando superato il black out iniziale, alla Signora bastava scendere in campo per vincere. Questa stagione niente crisi autolesionistiche. Ma ciò che spaventa la Juve sono dei fantasmi che si palesano in superficialità o autocensura offensiva il più delle volte. Sempre fedele agli automatismi del 3–5–2, ciò che ha variato di più Allegri sono gli interpreti.

Il tecnico è ancora alla ricerca degli attori giusti per i ruoli determinanti. L’incarico da regista davanti la difesa è il dente che duole più di tutti, ma col ritorno di Marchisio le cose potrebbero andare meglio. La poca fluidità nel possesso ha limitato la capacità offensiva della squadra e gli errori in avvio d’azione sono costati 3 dei 6 gol subiti in totale. In mezzo al campo sono da valorizzare al meglio Pjanić e Dani Alves per evitare a Dybala gli oneri della regia avanzata. Il parco giocatori di Allegri resta comunque quello di un collezionista di auto di lusso. Una collezione che gli permette di variare a seconda di situazione tattica e avversario. Con il Napoli spazio a Mandžukić e occhi puntati su Cuadrado, spesso decisivo nelle situazioni di stress della squadra.

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Napoli

In 5 partite giocate fino a ora allo Stadium, il Napoli le ha perse tutte, segnando solo una rete e incassandone 12. Che questa non sia la volta buona per lo scongiuro. Le premesse ci sono. Il Napoli arriva alla gran galà con una pagella simile a quella dei rivali: tra campionato e coppe ottime prestazioni scolorite da periodici affanni. L’idea è che la squadra abbia davanti a sé grossi margini di miglioramento, e parecchi la squadra di Sarri li ha già messi in mostra. Quando la squadra va sotto o viene rimontata, la reazione è sempre vincente.

Basta vedere le partite con Pescara, Milan e Besiktas (nonostante la sconfitta). Merito dei dettami ormai consolidato di Sarri, merito della scelte pescate dalla panchina, e merito delle intuizioni di mercato nel secolo dopo-Higuain. Milik prima dell’infortunio si è dimostrato funzionale al 4–3–3 e alcune staffette come quella Allan-Zieliński, permettono una variazione tattica a partita in corso. Sarà interessante vedere come il nuovo tridente taglia small contrattaccherà la corazzata della Bbc.

Juventus e Napoli quindi si portano con sé alcuni dei difetti della stagione passata, ampi margini di miglioramento in vista e qualche miglioria già presentata. Arrivano al primo scontro diretto della stagione con 4 punti di distacco ma una condizione spirituale molto simile. Juve e Napoli non sono poi così distanti. Non come nella gara del San Paolo di un anno fa, quando i partenopei stavano nettamente meglio, e nemmeno in situazione di pieno dominio quando la Juve batteva il Napoli con i gol di Pogba allo Stadium.

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