Arrigo, ti presento Sacchi

Crampi Sportivi
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2 min readApr 1, 2017

Un sabato mattina qualunque, dal fornaio. Ci sono io, c’è Arrigo Sacchi, e c’è il fornaio. Arrigo non mi nota mentre lo osservo, mentre parla col fornaio, il fornaio mi osserva con la coda dell’occhio mentre osserva Sacchi che gli spiega come vuole il pane.

«Perdonami, ma ho notato che sei stato timido nell’utilizzo della mollica, poco propositivo»

Il fornaio appare costernato: «Mi dispiace Arrigo, ma è a lievitazione naturale, è normale che ci sia meno mollica se lo vuoi più croccante all’esterno»

«Beh, ma questo perché in Italia abbiamo questa concezione del pane che, se è troppo croccante, allora deve perdere di constistenza nella mollica»

«Perdonami tu Arrigo, ho lavorato per tanti anni in una baguetterie in Francia e la situazione mi sembrava la stessa»

«Guarda, mi chiamano in continuazione all’estero per parlare di baguette e ti assicuro che non è come dici tu»

«Oh, via Arrigo. Non siamo d’accordo, basta prendere atto del fatto che non siamo d’accordo, non c’è niente di male»

«Beh, non ti fa tanto onore, eh? Vista la mia storia e la tua»

«Va bene Arrigo, però se sei permaloso…», gli risponde il fornaio, con lo sguardo azzimo.

Arrigo lo trafigge con una smorfia di disappunto come se avesse risentito Bruno Pizzul reagire alla sostituzione di Baggio con la Norvegia, di nuovo.

«No, non son disposto a parlare. Credo di meritare il rispetto per tante cose. Ti auguro di vincere lo stesso numero di Champions League che ho vinto io».

Se ne va.

Rimaniamo io e il fornaio a guardarci nelle pagnotte degli occhi. Siamo entrambi molto toccati, ma i nostro sguardi lasciano trasparire un po’ di soddisfazione, la soddisfazione di chi ha appena imparato qualcosa, la soddisfazione di chi ha appena assistito a quella concezione della fase offensiva che ha cambiato la storia del calcio.

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