Barbershop conversation — NBA 2015/2016

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
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9 min readOct 27, 2015

Stanotte ricomincia quel prurito della vita (che diventerà ingestibile da Aprile) in cui vorresti non vorresti averla una vita, ma solo guardare tutte le partite dei Minnesota Pazzia Timberwolves. Quando si può si sta svegli la notte, ci si alza tardi e con il mal di testa. La mattina prima del caffè vengono le statistiche di Gallinari e gli highlights di Steph Curry.

Crampi Sportivi ha riunito la propria redazione pallacanestro per discutere insieme del stagione NBA 2015/2016 in attesa della prima palla a due.

Durant, George, Love e Bosh; al termine della stagione secondo voi quale sarà il ritorno in campo che sposterà di più?

Gioele Anni
Senza dubbio KD. Me lo aspetto più affamato che mai, e mi aspetto i Thunder sopra le 60 W.

Marco De Laurentis
“When I’m on the court, I’m a total asshole. I’m a dick. I don’t talk to the other team. If I fall on somebody, I throw them to the ground, I’m not helping them up. I just feel like it’s a war mode. Like, they’re trying to kill me, but I gotta kill them before they kill me.”

Era gennaio quando KD ci aveva mostrato la sua dark side; da allora nei Thunder se ne sono viste di tutti i colori, fino ad arrivare al licenziamento di Brooks. L’offseason ci ha portato in dote un nuovo tatuaggio e un altro duello con la stampa. Adesso è tornato con l’ intenzione diriprendere il discorso dove era stato interrotto.#InnocenzaPerduta

Ma il fatto che parli continuamente di loyalty e apprezzi Lebron perché non si è fatto condizionare da nessuno nella scelta di tornare a Cleveland vi sembra normale?

Marco D’Ottavi
In un momento di profonda crisi personale mi è capitato di vedere “Thunderstruck — Un talento fulminante”, un film terribile in cui un ragazzino di 16 anni scarsissimo nel gioco del basket e così sfigato da vivere ad Oklahoma City “risucchia” il talento di Kevin Durant toccando un pallone insieme al giocatore da University of Texas. Da quel momento in poi il tipo inizia fare delle cose veramente notevoli con la palla in mano, ispirandosi al gioco di Durant (che nel frattempo è diventato un brocco). E però lui sarà 180 cm che compete contro dei 16enni al liceo. Ora pensiamo che Durant fa quelle stesse cose nella lega più difficile del mondo, ed è alto almeno 206 cm con delle braccia che non dovrebbero esistere nella realtà.

https://www.youtube.com/watch?v=65qyPfZe9Eg

Valerio Coletta
Mi aspetto che KD sparecchi la lega e vinca il Titolo. Sì, l’ho detto.

Francesco Zanza
Visto che tutti rispondete Kevin Durant mi trovo costretto a fare l’alternativo e dico Chris Bosh, che nella scorsa annata stava giocando a livelli spaziali prima di terminare la stagione per la formazione di coaguli di sangue nel polmone. Miami con lui riacquista la sua prima opzione offensiva in un roster notevolmente potenziato dalle aggiunte dello scorso mercato e dall’ultimo draft. Dragic è un signor play e dovrebbe aver superato la fase di ambientamento, Winslow è il tuttofare che in questa squadra mancava e Amare Stoudemire a dare minuti di riposo ai lunghi a Est può ancora dire la sua, così come Gerald Green dalla panchina può essere l’uomo che spacca in due le partite che in Florida mancava. Se tutto si incastra alla perfezione Miami ha la squadra perfetta per permettere a Wade di non logorarsi nella regular season e di presentarsi tirato a lucido ai playoffs dove la Nba non è più la National Basketball Association bensì la lega No Boys Allowed.

Sebastiano Bucci
Ora che Lance Stephenson e Roy Hibbert hanno portato i propri talenti altrove, posso finalmente concentrarmi sul mio uomo a Est: Paul George, che prima del terrificante infortunio a livello di esterni valeva Durant. Secondo me torna a dominare, e in pre-season ha già fatto vedere di essere tornato ai suoi livelli.

Torna presto nel gotha, ci manchi Pg!

Quali possono essere i problemi potenziali in una macchina apparentemente perfetta come i Goldens State Warriors?

Francesco Zanza
A parte ovviamente gli infortuni, il vero problema per i Warriors possono essere gli accoppiamenti playoff a Ovest che nella scorsa stagione tutto sommato sono stati abbastanza favorevoli. In fondo a Ovest non è tanto questione di avere sempre il fattore campo ma di evitare le squadre giuste al momento giusto. Non potrà mai ammetterlo, ma se ad inizio playoff avessero detto a Steve Kerr che avrebbe incontrato gli esordienti Pelicans, i rabberciati Grizzlies (che nonostante le precarie condizioni fisiche di Conley e Randolph hanno dato molto filo da torcere a Golden State) e gli enigmatici Rockets, il buon Steve avrebbe firmato con il sangue.

Sebastiano Bucci
Credo che il problema possa essere uno solo: che i vari Barbosa, Iguodala, Livingston e soci hanno all’anagrafe un anno in più e quindi potrebbe soffrire il supporting cast dei Warriors, decisivo la scorsa stagione. Ma tanto quest’anno Festus Ezeli fa la stagione da Most Improved, quindi arrivano in finale.

Gioele Anni
In realtà anche i Warriors hanno dei limiti, e credo che le Finals dello scorso anno — vinte soffrendo contro i Cavs veramente ridotto all’osso — li abbiano già evidenziati. Non credo che si ripeteranno. Tra i fattori di difficoltà, indico la partenza di David Lee: un giocatore di qualità (l’anno scorso determinante in alcuni momenti delle Finals) ma soprattutto un collante che viene meno nello spogliatoio gialloblu.

https://youtu.be/hZpNr04NgG8

Marco DeLaurentis
Dal mio punto di vista nei Warriors quest’ anno è in atto un’ imborghesimento della propria franchigia. E non mi riferisco al passaggio della franchigia dalla Oakland operaia alla ricca San Francisco dei tecnocrati. Dopo aver aggiornato il proprio status da Underdog/Contender a campioni NBA, Curry e compagni sono chiamati ad un’ ulteriore prova del loro talento: riconfermarsi. Ma per fare ciò hanno bisogno di razionalizzare le loro forze, quindi credo faranno bene a risparmiarsi un po’ di più in Regular Season e dare il meglio nei playoff. Mi sembra improbabile ripetere una stagione come quella passata, e se la pre-season non è stata certo esaltante, rimangono la squadra da battere.

Dopo un anno di difficile convivenza come sarà il rapporto fra LBJ e David Blatt? E come sarà assorbito dai Cavs il ritorno in campo di Kevin Love, apparso molto spaesato nella scorsa stagione? Chi può impensierirli a Est?

Gioele Anni
La reputazione di Blatt è cresciuta grazie ai playoff, in cui ha tratto il meglio dai suoi giocatori (ci siamo scordati che giocava con Mozgov e Dellavedova?!). James ormai ha la maturità per capire che deve saper coinvolgere tutto il team, dallo staff tecnico ai compagni, se vuole vincere. Per esempio, in un recente scambio di battute con i fans su Twitter, ha indicato Love tra i suoi compagni preferiti di sempre. Non ci credo neanche se li vedo abbracciati per tutto l’anno, ma è il segnale che il Re vuole avere Love al suo fianco, e coinvolgerlo nella corsa verso l’anello.

Valerio Coletta
Esistono due tipologie di sconfitta: quella che ti lacera e manda tutto in pezzi e quella che ti rafforza e unisce. Io credo che Cleveland sia passata per la seconda. La riconferma di tutto il gruppo è la prova che Lebron (che è quello che comanda) sia convinto che Blatt e gli altri possano dargli un contorno da Titolo. Oggi non mi sembra che nessuno possa impedire ai Cavs di arrivare in Finale.

Francesco Zanza
Cleveland è una squadra con le palle! La scorsa stagione è riuscita a superare almeno un paio di momenti veramente critici in cui molte altre squadre avrebbero perso la trebisonda mentre loro sono ripartiti con maggiore slancio fino ad arrivare in Finale. Blatt è un grande allenatore e in alcuni momenti della scorsa Finale ha letteralmente portato a scuola Steve Kerr (che ha saputo restituire con gli interessi da Gara 4 in poi), ma, come Spoelstra a Miami all’epoca dei Big Three, fino a che non si vince il titolo, vive sempre sul filo del rasoio. Magari non tanto per mugugni in spogliatoio, ma più per casi creati/amplificati dai media americani che sembrano non aspettare altro che criticare il povero David. Lebron se vuole essere un leader positivo deve schierarsi apertamente con lui. Per quanto riguarda Love la questione è più semplice: il discorso non è tanto tecnico quanto mentale. Kevin deve prendere esempio da Irving (o dal Bosh dei Big Three) e sacrificare qualcosa delle sue statistiche per la squadra perchè tanto il suo momento arriverà.

Marco De Laurentis
Raffigurando Lebron come il Principe ideale di Machiavelli,si può dire che la frase “la saggezza di cercare consigli soltanto quando è necessario” gli appartenga di diritto. Perciò non credo che si preoccuperà molto di cosa penserà Blatt o di cosa farà Love. Ad est l’ accreditamento come rivali è riservato a Chicago e Miami.

Sebastiano Bucci
David Blatt è stato autore di due che passano alla storia come alcune delle più grande imprese sportive di sempre, e questo non vale solo per la pallacanestro. La vittoria delle Final Four col Maccabi nel 2014 e aver portato alle Finali Nba Dellavedova e Mozgov nello starting five.

Solo alcuni americani totalmente privi di cultura cestistica avrebbero potuto criticarlo.

LeBron, oltre a essere una macchina da basket e uno che di basket ci capisce; ergo il suo scetticismo è in parte schiarito. Al netto del megacontratto dato a Thompson, sinceramente resta la favorita e di tanto ad Est, dove anche i deficit difensivi di Love passerebbero sotto silenzio ( e in una serie di Finale io il nipote di quello dei Beach Boys lo voglio sempre dalla mia). Oddio, almeno che Chicago non si metta di mezzo, ma li bisogna che vadano tutti a Lourdes per preservare la condizione fisica.

Sorpresa positiva e negativa dell’anno.

Gioele Anni
Tra i positivi dico Justise Winslow e Denver Nuggets. Tra i negativi azzardo Carmelo Anthony, che col contratto dell’anno scorso ha scelto i miliardi alla competitività; e, ahimè, ancora i Los Angeles Lakers.

Valerio Coletta
Steven Adams e Minnesota Timberwolves positive; Lamarcus Aldridge e Chicago Bulls negative.

Russell Westbrook interpreta Steven Adams.

Marco De Laurentis
In positivo dico McCollum tra i giocatori, Toronto Raptors ad Est,Minnesota Timberwolves ad Ovest tra le squadre. In negativo Lance Stephenson tra i giocatori, Indiana Pacers e Dallas Mavericks tra le squadre.

Aggiungo il mio Coach of the Year: Jason Kidd (non ho messo volutamente i Bucks prima per scaramanzia).

Sebastiano Bucci
Positiva: Gli Orlando Magic. Son giovanissimi, hanno talento a pacchi ( datemi una serie di pick ’n’ roll tra Hezonja e Gordon e sostituisco i porno per un intera settimana) e l’allenatore è forse il migliore per far crescere una tal nidiata di talenti.

Negative: voi vi aspettate ancora qualcosa di sensato dai Lakers?

Francesco Zanza
Sorprese in positivo: Los Angeles Lakers. Se Kobe Bryant sta bene possono pure fare i playoff come ottava (non bisogna dimenticare che ad Ovest delle scorse partecipanti ai playoff Portland è in ricostruzione e Dallas è in confusione quindi potenzialmente ci sarebbero due posti liberi) al cospetto di tante squadre che ora sono sulla bocca di tutti ma che per entrare ai playoff devono centrare l’annata perfetta. Come giocatore indico Aaron Gordon dei Magic che quest’anno senza infortuni può veramente esplodere.
Sorprese in negativo: Milwakee e Antetokoumpo che non esploderà come la maggior parte della gente pensa.

Le prospettive dei tre italiani.

Valerio Coletta
Andrea Bargnani diventerà amico di Jay-Z e farà una comparsata nel nuovo video di Beyoncé. Danilo Gallinari si sposerà con l’attrice AnnaSophia Robb (che è di Denver). Marco Belinelli produrrà una serie tv in cui lui e il compagno di squadra Omri Casspi sono due detective di Sacramento al seguito di un inquietante caso di rapimenti ad opera di un misterioso criminale psicopatico che si fa chiamare “Boogie”.

Marco DeLaurentis
Gallinari se sano, può arrivare alla consacrazione nel gotha della Lega. Mi piace meno la sua scelta di legarsi fino al 2018 con i minatori del Colorado, ma vederlo con Mudiay mi intriga molto.

Beli ha scelto (giustamente) il contrattone della vita rispetto ad altre offerte più affascinanti(Golden State,Clippers,Pelicans ad esempio). Pokerface dovrà immergersi in una squadra che non vede i playoff dal 2006 e cercare di creare una cultura vincente. L’ anello che ha al dito può aiutare.Target primario: non far sentire Cousins a Sacramento come The Martian

Capitolo Bargs : Andrea mi sembra molto “triste solitario y final”, cambiare borough in tal senso non ha giovato più di tanto: i Nets sono una squadra mal assortita,senza un’ identità di gioco, senza anima praticamente. Si può dare la colpa alla gentrificazione o a Prochorov ; di certo nelle brownstone di Fort Greene o Prospect Heights nessuno grida al miracolo.

Francesco Zanza
Gallinari spero vada in una grande entro febbraio ma temo rimanga a collezionare cifre belle in Colorado. Bargnani e Brook Lopez penso siano la coppia di lunghi meno intimidatrice della storia Nba e non capisco a cosa serva il Mago li. Belinelli a Sacramento invece può fare molto molto bene nella second unit e anzi è uno dei miei candidati al premio “Sesto Uomo” dell’anno.

Sebastiano Bucci

Belinelli scopa tantissimo, Bargnani si prende i playoff da solo continuando a litigare con tutta la stampa Usa: Prokhorov gli regala parte dei soldi della Mafia Russa per poi provare a eliminarlo come nella Promessa dell’Assassino. Il Mago torna a Roma e salva la Virtus, riportandola in Serie A. Gallinari va all’All Star Game, primo italiano nel secondo quintetto a Ovest.

Gioele Anni
Mi aspetto un Gallinari dominante, pregando che stia bene. Belinelli ha fatto bene in preseason e darà un buon contributo ai Kings che possono ambire all’ottavo posto a Ovest. Temo che Bargnani proseguirà la sua fase discendente, in una squadra con ambizioni calanti come questi Nets.

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