Berlino Calling

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
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18 min readJul 9, 2016

Non è facile riesaminare una parte delle nostre vite. Non è facile farlo specie se tendiamo a ricordarla con gioia, ma è uno sporco lavoro e qualcuno lo deve pur fare. Sebbene “le distanze ci dividano” (cit.), alcuni baldi giovani della redazione di Crampi Sportivi si sono riuniti per rivedere la finale del Mondiale 2006 tra Italia e Francia, così importante nella storia del calcio nostrano, con dieci anni in più sulle spalle e (probabilmente) qualche birra in meno.

Dov’eravate quella sera? E cosa ricordate?

Gabriele Anello (GA)

Di Berlino e di quel 9 luglio 2006 ricordo poco. Però una chiave di lettura la posso dare. Vista la mia passione per il calcio, da piccolo mi regalarono una videocassetta (sono vecchio, ahimè) sui successi della nazionale. Al di là del fatto che i miei sentimenti per la nazionale siano cambiati rispetto a vent’anni fa, quella cassetta è rimasta nella mia memoria. Perché quando avevo sei-sette anni e vedevo le immagini della festa al Bernabeu nel 1982, mi sono sempre chiesto come fosse una nazione in festa. Com’è festeggiare un Mondiale?

Dopo quei 120 minuti più rigori, l’ho capito. Un antipasto si era avuto già in Germania-Italia, perché quella semifinale — a livello di intensità — forse è stata più stressante dei regolamentari della finale, dov’è successo meno di quanto ci si ricordi. Ricordo che ero in vacanza a Otranto e ho visto la finale nel fossato del castello cittadino, in una piazza forse troppo tesa per essere rumorosa. Della partita e dei rigori non ho quasi memoria, ma non ho dimenticato i clacson e la gente in festa. Mi sentivo uno sociologo più che un tifoso, perché ero sì contento — per una volta — di vedere qualcosa di così infinitamente più grande di me.

Massimiliano Chirico (MC)

La semifinale era già un ricordo, come da programma: il nonno aveva spostato il gigantesco Mivar modello cassa da morto e lo aveva piazzato in mezzo alla veranda, sotto a una copertura che qualche anno dopo si sarebbe rivelata essere composta in parte da eternit. Io e lui da soli, mentre nonna discuteva con mia madre. Appuntamento alla finale, nello stesso posto e nelle stesse posizioni, tutta la famiglia decise che il gatto bianco-marrone appena nato avrebbe portato il nome del match-winner della finale.

Invece no. Francia-Italia aveva deciso di posizionarsi proprio nell’unica casella occupata di quella restante parte di luglio: il compleanno dell’amica di famiglia. Di quell’amica molto importante della famiglia, di quella famiglia che in questi casi non ti sembra essere proprio la tua e infatti proposi a mia madre di disconoscermi per 24 ore e di lasciarmi al bar assieme a mio fratello. Niente. “Tranquilli, ho il televisore in campagna, la vediamo lì” aveva detto, ma la mia finale fu una sofferenza solitaria di tre ore, incluso il pre-partita su Rai Uno. Una sofferenza giovanile, di cui ricordo solo alcune sensazioni.

Una foto sulla scrivania mi ricorda sempre di quella partita. Sono abbracciato con un amico (che del calcio sapeva poco e niente), ho gli occhi lucidi ma non perché siamo in svantaggio: piango perché sono sfinito, perché siamo ai supplementari e so già che papà non mi porterà mai a festeggiare con gli altri in città e in quel momento in tutta la mia ingenuità da bambino ho cercato di far capire a mio padre che forse non sarebbe più successo nella mia vita di vedere l’Italia campione del Mondo.

L’antefatto di Dortmund.

Francesco Saverio Balducci (FSB)

Il 9 Luglio del 2006 avevo 11 anni. Eravamo in campagna, da amici dei miei. Avevamo visto tutte le gare dei mondiali lì, con le stesse postazioni sul divano. Io ero seduto accanto a mio padre. Non aspettavo altro che Luca Toni facesse roteare la mano intorno all’orecchio.

Forse, quel 9 Luglio, è finita la mia infanzia calcistica per far spazio a un periodo di adolescenza, almeno in questo campo, anticipata.

Mattia Polimeni (MP)

16 anni compiuti da 10 giorni. Come (quasi) ogni estate di quel periodo della mia vita sono a Cesenatico, come animatore-volontario nella colonia estiva per bambini del mio oratorio. Partiamo poco dopo le 13 da Brescia con la classica doppietta di pullman, ma piccoli disagi organizzativi ritardano l’avvio del viaggio e innescano il mostro dell’ansia di arrivare in ritardo. Non il 9 luglio 2006. Guarda cazzo che se stasera alle 20.00 non sono seduto, ho mangiato il mio Croccante con l’amarena e non ho la possibilità fisica di entrare in clima partita vi mangio le mani a tutti. Per fortuna arriviamo puntuali, con un discreto margine di vantaggio e il sacro avvicinarsi alla partita è salvo.

La sera del 9 luglio Viale Cristoforo Colombo di Cesenatico è deserto, l’attesa si taglia a fette e vibra nell’aria e negli occhi di tutti. La tensione, invece, non si sposta manco a spararle. Gusto il mio Croccante e mi concedo pure un Cremino, ma solo perché è il 9 Luglio 2006. Le ragazze truccano i bambini con i nostri colori, la sala soggiorno — l’unica col televisore — è gremita. Sono in pochi ad avere un posto a sedere e ho visto gente andare in bagno con la sedia.

Il caldo dà alla testa, ma non lo possiamo sentire perché è il 9 Luglio 2006 e l’Italia è in finale di Coppa del Mondo.

Pre-gara

GA: Certo che Civoli ha avuto un culo assurdo. Bruno Pizzul si è fatto Italia ’90, USA ’94 e i Mondiali del 2002. Prese a male di una crudeltà assurda. Lui, bello bello, arriva in Germania e festeggia subito il Mondiale. Che culo.

MP: Tutto pronto, tutti abbracciati. Scipione si allaccia l’elmo e parte l’inno.

FSB: Ma Sandro Mazzola nel secondo tempo viene sostituito da Gianni Rivera al commento tecnico?

GA: Non se sia più inquietante la Melandri in tribuna accanto a Napolitano o il fatto che avessi rimosso Camoranesi nell’undici iniziale.

FSB: Lo striscione ‘Cannavaro muro di Berlino’ dovrebbe essere esposto agli Uffizi.

GA: Certo che noi eravamo forti, ma i francesi avevano ancora alcuni reduci del doblete Mondiale-Europeo ed erano veramente forti.

GA: Pascal Chimbonda e Gael Givet hanno rischiato di diventare campioni del Mondo. Forse è stato giusto così.

MP: Toni al calcio d’inizio con le Lotto dorate, Henry le ha guardate un po’ schifato.

Primo tempo

GA: Henry già a terra.

MP: 35 secondi netti e Henry si schianta contro il petto di Cannavaro — che lo cerca volontariamente, perché al capitano in fondo le Lotto dorate piacciono.

FBS: Avevo dimenticato il momento in cui Cannavaro ha tolto tre minuti di vita a Tití.

MP: Henry viene recuperato attraverso una seduta spiritica di grande tensione che culmina nello sguardo innamorato del fisioterapista.

FSB: Propongo di creare il MEME in cui Henry annusa i sali. Una delle scene televisive più belle di sempre.

MP: Tre minuti e Materazzi ha già fatto due lanci. Zambrotta a missile su Vieira che ha appena toccato per caso il suo primo pallone, giallo inevitabile.

GA: Cannavaro qui fa la prima e ultima cazzata del suo Mondiale. Dov’è andato? Scala Materazzi e bam. Anche se devo smentire quello che ricordavo: dieci anni fa ero convinto che Malouda fosse sbattuto da solo. Invece Materazzi lo tocca appena e gli sbilancia la corsa. Che Elizondo fosse un fenomeno con vista super?

FSB: Materazzi è l’unico uomo che o si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, o al posto giusto al momento giusto. Nessuna via di mezzo. Incredibile.

MP: Ecco, lo sapevo. Son passati solo 5 minuti. Rigore per loro: è finita, che serata di merda. Datemi un Croccante.

FSB: Come fai a non amare Zidane alla fine. L’ultimo gol della sua carriera così.

GA: Comunque sei matto o sei un fenomeno per fare una cosa del genere nella finale di un Mondiale e nell’ultima partita con la tua nazionale.

MP: Buffon lo sa che è entrata. Lo sa benissimo. Infatti è l’unico che fa lo gnorri e non protesta.

MC: Col senno di poi mi sembra palese che dovessimo vincere noi. Ma ve lo immaginate Florent Malouda campione del Mondo?

GA: Materazzi simil-Inter qui: quasi autogol e sarebbe finita lì.

MP: I primi 9 minuti di Materazzi: tre lanci nel vuoto, rigore causato male e un autogol rischiato. Non male. Dai Marco, cazzo.

GA: Finora comunque niente salida lavolpiana, che all’epoca era come Black Mirror: fantastica, ma la conoscono solo i veri appassionati.

MP: Gattuso prende in prestito i piedi di Pirlo al 17esimo e scodella un lancio per Grosso che mamma mia cos’è successo?

FSB: Mi sono intristito. Diciassette minuti e Totti non ha toccato palla. Che agonia.

MP: Bravo Mauro che tiene palla con classe e guadagna il corner.

GA: Avevo rimosso l’unica cosa utile fatta da Camoranesi in quella finale: guadagnarsi l’angolo dell’1–1.

FSB: Non ci credo che stava per battere Camoranesi. Il classico dettaglio, anche se Pirlo non lo è, che fa la differenza. Comunque Vieira chissà quanti mesi di analisi avrà fatto dopo che si è fatto sovrastare da Materazzi in quella maniera.

MP: MARCOOOOO! Lui non ci crede, io nemmeno ma all’improvviso non è più una serata di merda! Come un montacarichi su Vieira e butta giù tutto!
[questo corner — il CORNER DEL PAREGGIO — stava per batterlo Camoranesi perché Pirlo era lontano. Mi piace pensare che esista un universo parallelo in cui ha pareggiato Perrotta (inesistente nei primi 15 minuti) su sponda di Cannavaro]

MC: Sul replay del secondo colpo di testa di Materazzi c’è Vieira che è nel panico più totale e gli va anche bene che Helizondo fischia un qualcosa.

MP: Grosso e Zambrotta non stanno bene fisicamente. Di più: sono la forma fisica assoluta.

MC: Non ricordavo che questa finale fosse stata davvero così ripiena di falli, praticamente alla mezz’ora hanno giocato effettivamente solo per dieci minuti.

GA: Il sacrificio di Perrotta e la sua bravura nell’essere il terzo di centrocampo in difesa e l’esterno sinistro nel 4–2–3–1 in fase offensiva. Che giocatore.

MP: Willy Sagnol mi ricorda un moschettiere. Chissà se ha mai recitato.

MC: Quando Simeone dice che il miglior difensore è la linea laterale, mi sembra palese che non si è mai trovato a marcare su Gianluca Zambrotta.

FSB: Totti e Pirlo sulla palla per il calcio di punizione. Non si gioca sui sentimenti delle persone però, questa fa male.

GA: Toni e Totti — insieme — avranno toccato 10 palloni nella prima mezz’ora.

MC: Da grande voglio essere un padre modello Helizondo, bastone & bastone.

MP: Hanno inquadrato Totti al 29esimo. Ora abbiamo la certezza che è in campo. Difficile comunque, con Makelele che ti fa da zainetto.

GA: Sarà perché la gara è tirata, ma il primo po-po-po arriva solo al 31’.

MP: La partita è brutta. Piena di stop. Nessuno riesce a imporsi.
Molti lanci, poca qualità e tutto inquadrato nell’impostazione stagna delle due squadre.

FSB: L’uno-due di Gattuso dovrebbe essere fatto vedere in tutte le scuole calcio.

GA: Non so se fosse più irreale l’assist in profondità di Gattuso o l’intervento di Thuram a chiudere.

FSB: Comunque tre calci d’angolo: un gol e una traversa. Ma li avevano preparati almeno?

MC: La traversa di Toni. La traversa di Toni me l’ero completamente dimenticata. Cioè stacca di testa una palla infuocata con Thuram che tenta di scalarlo.

MP: Sui nostri angoli siamo animali. “Taanto c’è Vieira che è uno stangone”. Un cazzo. Due volte Materazzi e una traversa di Toni. Cosa non ho detto, mamma mia.

FSB: L’asse Zambrotta-Camoranesi a destra è una delle miglior trovare di Lippi, una delle poche forse.

MC: Ma è vera la storia che dopo la finale dei Mondiali hanno portato Zambrotta agli europei di Atletica leggera?

FBS: Ma esistevano modi per fermare Zizou?

GA: Primo errore di Pirlo al minuto 44.

FSB: Civoli dice che Vieira è il Gattuso della Francia. Mi si è fermato il cuore.

MC: Il telecronista inglese ha creato il binomio Toni-collision e mi sembra che ne vada molto fiero.

Secondo tempo

FSB: Buffon solo in campo prima della ripresa. Mai visto così teso.

GA: Il commentatore americano ripete che la Francia non ha mai perso una finale. Chissà se viene buona pure per domani.

FSB: Ma l’Italia si è accorta che il secondo tempo è iniziato? Henry sembra Alberto Tomba.

MP: Nessuno al mondo (nel 2006) come Henry nel portare palla. Sembra correre su un tavolo di air hockey, sospeso in un impenetrabile aura di velocità, perfezione e vento fresco. Per fortuna sul fronte delle conclusioni non è serata.

MC: Allora ho sviluppato una teoria: praticamente Henry lo hanno ucciso a inizio gara, quando il medico gli ha fatto seguire il dito, gli ha messo i sali sotto il naso, quelle cose. Adesso Henry sta vivendo il secondo tempo in una dimensione paradossale in cui gli hanno fatto credere di chiamarsi Edson Nascimento de Arantes.

GA: Barone si scalda e la Francia trema.

MC: Comunque è proprio vero che prima avevamo una Nazionale molto più forte. Era necessario essere giocatori tecnicamente paradisiaci per stoppare i palloni di Perrotta e Gattuso.

FSB: Secondo MEME di Henry che ha una crisi isterica. Meno male che nessuno dei francesi ci ha creduto.

GA: Zambrotta MVP di questa finale, ma questo era più rigore del primo.

GA: Che bello l’Olympiastadion. Impianto splendido quello di Berlino.

MC: Alou Diarra palesemente a disagio in campo, fa capire a tutti che sono vere le storie che lui in realtà è un maestro di canottaggio e che col pallone non c’ha nulla da spartire.

FSB: Volevo vedere Vieira ancora un po’. Non poteva uscire Makelele così ci restituiva Totti?

MC: Nel 2006 la nostra retroguardia era talmente ben assortita che anche il catenaccio di inizio secondo tempo sembra un semplice disimpegnarsi con immenso stile.

GA: Comunque io lo dico a costo di inimicarmi mezz’Italia. In quel momento storico aveva già iniziato la transizione a centravanti, ma il Totti trequartista è stato il più bello da vedere. E comunque Lippi qui ha dimostrato di avere due palle così, come contro la Germania.

FSB: Perrotta non mi sembra al settimo cielo per la sostituzione.

MC: Che gli avrà potuto dire Lippi a Perrotta quando è stato sostituito? Tipo “Grazie comunque per essere venuto, apprezzo il gesto”?

MP: IAQUINTAAAA! TONIIII! SIIII! CHI èèèèè? Annullato. Ma la difesa della Francia più alta no? Stavano a centrocampo!

FSB: Se non annullano un gol valido all’Italia non è Mondiale.

GA: Altro falso storico: per dieci anni sono rimasto convinto che Toni l’avesse già vinta con quel gol annullato. Invece mi sembra tipo 10 millimetri avanti. I casi sono due: l’assistente ha una vista magnifica o ha avuto molta fortuna.

MC: Barthez è sempre stato un giocatore così insopportabilmente anonimo che manco me lo ricordavo in questa squadra. Ma si è ritirato o gioca ancora? Ma cosa ha fatto nella vita?

FBS: Commovente la partita di Toni.

MP: La puni di Pirlo è l’ennesima palla che vedo dentro. Non ci capisco più niente. Che piedi però, che traiettorie.

MC: Madonna, è l’83' e Malouda è ancora in campo, non ce la fa nemmeno più il cameraman a inquadrarlo.

FSB: Quando Pirlo, e i suoi capelli, si muovono nel vento sento note di musica classica. Non so se capita anche a voi.

FSB: Camoranesi aveva smesso di giocare da una ventina di minuti. Del Piero non poteva non prender parte alla finale.

GA: Germania 2006 è quell’universo parallelo in cui Grosso gioca una partita dignitosa contro Ribéry. Oggi sarebbe una buona barzelletta.

FSB: Gallas ricorda a Iaquinta le sue umili origini.

Supplementari

FSB: Zidane era proprio sicuro di voler chiudere la sua carriera? Ma che ha fatto a centrocampo?

GA: L’impressione è che potrebbero giocare altri dieci supplementari e finirebbe comunque 1–1.

FSB: Comunque fino a questo momento i tre cambi sono meno utili dei semafori rossi a GTA.

GA: Avevo dimenticato quest’occasione. Intanto entra David.

MC: Da come si muove in attacco, Trezeguet me lo immagino perennemente col coltello nei pantaloncini, pronto ad accarezzarti per l’ultima volta nel pieno dell’area di rigore.

GA: Gattuso l’ha proprio perso. Comunque qui ho capito che non c’avrebbero segnato mai. Se non entra una cosa del genere, non entra niente.

FSB: E pensare che dieci anni dopo le fa ancora queste parate. Immenso Gigi.

MP: Il doppio gancio Ribery (cosa ha sbagliato?) — Zidane (Buffon era già nello stato d’animo attuale per fortuna) mi ha spezzato le gambe.
Siamo sotto un treno, non ne abbiamo più.

GA: Comunque il gol annullato a Toni è stata una frattura spazio-temporale: prima di quel momento, eravamo i migliori in campo. Dopo siamo spariti e non abbiamo più tirato in porta per il resto della partita. Forse anche il passaggio a un 4–3–3 atipico non ha aiutato.

FSB: Ma Domenech ha messo Trezeguet e Wiltord per fare il remake di Euro 2000?

Intermezzo: la testata

MC: Allora il secondo tempo supplementare era deciso a tavolino, da un regista seduto vicino a Blatter nei Vip Box. Cioè Materazzi, Marco Materazzi che col concetto di difesa non ci è mai andato davvero a nozze, recita un ruolo fondamentale, un qualcosa che forse non succederà mai più in questo sport e che laddove i filosofi sportivi lo chiamano trashtalking, provocazione, istigazione, a me piace dire che è solo una botta di culo! Cioè cinque o sei delle centinaia di parole che sussurra per tutta la gara a ogni giocatore francese, scoppiano nella testa di Zidane e ci tolgono il miglior rigorista tra i 22 in campo. Bellissimo.

Il momento in cui parte tutto.

MP: Materazzi bruca l’erba a terra.

MC: Comunque Zidane fino all’ultimo secondo ha la convinzione di avercela fatta stampata in volto.

GA: Chissà cosa scatta in quei momenti nella testa di un giocatore. Non ho mai capito come si possa cedere così biecamente a una provocazione in un momento del genere.

FSB: Aspettavo la testata più dell’ultimo finale di stagione di Breaking Bad.

MP: Zidane??? Voglio sapere cosa gli ha detto Materazzi! Cosa gli ha detto? Dal labiale mi sembra si legga Putèn. O Baguette. Non capisco. Cabriolèt?

MC: ODDDDDIO! STO IMPAZZENDO! ODDIO! Mi ero perso la sequenza di Zidane che si toglie la fascia, guarda Materazzi a bordo campo e poi esce. Sto per sentirmi male, cioè hanno fatto un film su Lionel Messi e nessuno ha fatto un western apocalittico che parte co’sta scena?

FSB: Comunque Domenech è simpatico come l’arrivo di una lettera di Equitalia.

GA: Vado full italian: quanto mi sta sul cazzo Domenech. Non è esistito prima e non è esistito dopo la nazionale. Ha talmente poco da fare che l’hanno ingaggiato come ct della Bretagna.

MC: Aaah, al 111° Elizondo ammonisce Florent Malouda perché è un giocatore troppo stupido per essere in campo.

MP: Domenech ha spostato Henry largo e inserito Trezeguet. Per fortuna è quasi finita.

FSB: se Wiltord faceva un passo in più per metterla dentro il remake era compiuto. Trezeguet era in agguato.

GA: Praticamente il secondo tempo supplementare non ha avuto luogo. Non si è giocato. Elizondo migliore in campo.

MP: Ho bisogno di un Croccante e di un Cremino. Di nuovo.

MC: Mi riguardo i rigori solo per sperare che Gigi ne prenda almeno uno.

Rigori

FSB: Totti e Gattuso abbracciano Buffon e lui li respinge. Mai visto così teso. Comprensibile.

MP: Buffon ne para due. Stasera è in canna lo sento.

GA: Sono passati 120’ più gli intervalli e non riesco ancora a digerire Pirlo SENZA barba. E per altro ha tirato il rigore peggiore di tutti e cinque i nostri.

MC: Barthez ha una faccia mista tra un mio zio e il cativo del sequel dei Goonies. Sarà che mi sono fissato co’ Elizondo ma secondo me al primo rigore gli ha detto cose tipo “Se fai il cogl*one, superi la linea o balli in attesa del tiro ti sego le gambe”. Per questo mi sembra un tantino irrequieto.

MP: Pirlo gol sicuro, dai.

FSB: Sandro Mazzola dice che Barthez ha intuito il rigore di Pirlo. Forse era meglio il cambio con Rivera.

MC: Vedete, anche Buffon si sente dire qualcosa da Helizondo che forse gli sussurra “Di te non me ne frega molto tanto non ne pari uno manco per sbaglio”. Faccia palesemente rassegnata del povero Gianluigi.

MP: Che rigore Wiltord.

MC: Comunque sempre un piacere scoprire che Materazzi calciava i rigori. All’Inter ne ha segnati quattro, al Perugia addirittura sette. Quando sistema il pallone sul dischetto ha la stessa faccia che ho io se mi fermano i controllori della COTRAP e non ho il biglietto ma lui calcia un ceffone ipnotico di sinistro. Che serata perfetta.

MP: Oh Materazzi ne ha di fegato comunque. Calciare un rigore con quei piedi.

FSB: Materazzi e quel gesto con la mano fanno parte della storia. Come la zolla di terra che vola sul rigore di Daniele.

GA: Su Trezeguet ho appena ricordato una cosa. In quei momenti, la mia mente volò qualche anno più indietro. Roma-Juve 4–0, febbraio 2004. Sconfitta cocente, ma la Juve ebbe anche un rigore a favore. Sul dischetto Trezeguet per accorciare e chiudere la striscia d’imbattibilità di Pellizzoli. Ma Trezeguet li tira sempre uguali — centrali — e Pellizzoli glielo para con una presa strana. Quando si è presentato davanti a Buffon, ho pensato “Non ti buttare”. E invece niente.

MP: Trezeguet ha una passione irrefrenabile per i rigori tesi.

MC: Non ci crede manco Buffon: in quel momento realizza che si possono vincere le partite ai rigori senza pararli. Ma la sentite la traversa che scoppia all’impatto?

GA: Pirlo non ha mai abbracciato nessuno. Eppure…

FSB: Cannavaro non lo sposti nemmeno con il carroattrezzi dal centrocampo.

GA: De Rossi qui tira IL rigore.

MC: De Rossi proprio manco per un cazzo. La tensione è un sentimento che mal si sposa col suo viso butterato e giovanissimo. Niente saltelli, volteggi, corsette, cinico fino alla fine. Trasnfermarkt mi dice che in carriera ha segnato solo 4 rigori.

MP: De Rossi avrebbe buttato in porta anche Barthez se l’avesse parata.

MP: Abidal scazzatissimo. “Non c’avevo voglia di tirarlo sto rigore zì”.

MC: Il rigore di Abidal è senza dubbio il più bello dei dieci. Ci sta Buffon abbarbicato alla rete che spera solo che le cose vadano per il meglio. Abidal si aggiusta i calzettoni come se fosse una cosa vitale e qui pensi che in realtà è nervosissimo e sia pronto a sbagliarlo. Invece calcia un rigore efficace ma sopratutto muove il braccio verso Buffon tracciando nell’aria l’epitaffio “Valla a prendere”. Ha il portamento di un condannato a morte e secondo me pensa “Sto qua a perdere sta finale pe’ colpa de Trezeguet”.

MP: Del Piero gol sicuro dai pt.2

MC: Del Piero ha iniziato a correre a Vinovo per calciare.

MC: Anche Sagnol tira un rigore perfettamente in linea con la sua faccia da posseduto.

GA: Ripensandoci, la Francia ha fatto un miracolo ad arrivare al quinto tiratore. Cioè, han tirato con Abidal e Sagnol, che l’ultimo rigore l’avevano calciato al parco nel ’97.

FSB: Bellissimo lo sguardo di Fabio Grosso verso il cielo prima di battere il rigore. Chissà cosa avrà pensato.

MP: Grosso? Quello decisivo? Cazzo.

MC: Il gatto alla fine l’ho chiamato Grosso.

GA: La lucidità di Lippi nel prendere prima la giacca e poi festeggiare.

MP: Il resto è storia.

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