Blablabike

Simone Nebbia
Crampi Sportivi
Published in
3 min readMay 24, 2017

17ª tappa — 24 maggio Tirano> Canazei 219 km
Vincitore: Pierre Rolland
Leader: Tom Dumoulin

Beh ma allora facciamo così: noi andiamo a dormire ché oggi è stata dura, poi voi intanto avviatevi e domani noi arriviamo con calma, no no ma non ci aspettate, senza fretta, anzi noi se possiamo ci fermiamo pure da un amico mio in Val di Fassa che fa certi canederli da perderci la testa e pure qualche minuto di classifica.
È questo l’andazzo della tappa che succede le fatiche di una giornata con Mortirolo-Stelvio-e poi lo Stelvio un’altra volta, ché non ci bastava. Qui prende corpo l’idea, il concetto di “battistrada”, cioè un piccolo gruppetto di scalmanati che decide di prendere il largo quando tutti stanno ancora lì a ingrassare le meccaniche e a fare l’ultimo ruttino di integratore, quelli che si vanno a prendere il vento in faccia e laterale, fanno amicizia durante il percorso di quei duecento e passa chilometri che vivranno insieme, una sorta di blablabike per condividere un viaggetto, oggi, da Tirano a Canazei.

Aprica e Tonale allora passano così, una passeggiata bike friendly a inizio corsa, due vette che furono traguardo di tappe storiche: la più bella nel 1994 con il Mortirolo di Pantani e Berzin (partenza da Merano) e la crisi di Indurain, la seconda quella del Gavia innevato di Basso nel 2010. Dietro in testa al gruppo il ritmo è lento, quelli che battono la strada invece lo fanno dai +10km e se ne vanno fino ai 13 minuti di vantaggio, con maglie rose virtuali siderali senza ritegno di cambiare da una schiena all’altra a piacimento.

Nibali ha le gambe un po’ pesanti ma un orgoglio restaurato, Quintana si gode i nascondigli in cui si sta defilando in questi ultimi giorni per meditare la rasoiata vincente dei prossimi, Dumoulin magari oggi ecco un Imodium nella borraccia…e allora ai -7km Pierre Rolland che ci aveva già provato nella tappa di domenica senza troppa fortuna né convinzione, prende e lascia tutti indietro, non si gira perché in fondo questi compagni di fuga li conosceva e non li conosceva, tipo ogni tanto buongiorno alla punzonatura ma niente di che, alla fine bisogna averlo il coraggio di andare via soli senza troppi indugi, cogliere l’attimo e defilarsi sul lato destro della strada, mentre chi è di fianco sta pensando a quella parola non trovata sulla Settimana Enigmistica la sera prima, sta immaginando a casa sua che l’erba è alta e nessuno l’ha tagliata, è in quel momento che bisogna partire, fare qualche pedalata a mille e lasciare tutti lì a dirsi “certo che potevo farlo io”.

E allora ecco Pierre Rolland che era andato via già alla partenza, poi si era rialzato ad aspettare qualcuno con cui farsi il viaggio, eccolo sbucare a Canazei, adesso un po’ si volta, ormai non lo prendono più, c’è sempre quel momento in cui uno se ne accorge, cambia solo la lingua del non detto, oggi Rolland l’ha pensato in francese ma poco importa, c’è da alzare le braccia, fare quella sbandatina ché tanto non conta più, andare oltre, prendere in mano la bicicletta e alzarla al cielo, come a dire questa è la mia vita, dal primo fino all’ultimo chilometro.

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