Cartoline calcistiche dell’Avvento, sleppe da fuori e contenders tristi — CS02 E15

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
Published in
6 min readDec 7, 2014

Contenders tristi

La Juventus può rinunciare a Carlos Tevez?

Qui la domanda non è se la Juve può fare a meno di Carlos Tevez in assoluto, ma se può tenerlo fuori anche solo una partita, anzi, anche solo 70 minuti, come ha fatto contro la Fiorentina.

La scarsa vena offensiva della Juventus: occasioni create sopra; tiri sotto.

Il pressing blando, il possesso qualitativamente scadente, le ripartenze lente, la scarsa intensità generale della partita possono rappresentare un manifesto abbastanza preciso di cosa non va ora nel calcio italiano. Tra due squadre che, peraltro, hanno tra i migliori indici di pericolosità offensiva della Serie A.

Le prestazioni scadenti di tutti gli attaccanti in campo — di entrambe le squadre — rispondono a una parte consistente di questo malessere.

La Juventus si è forse fidata poco di Coman, che ha giocato la miseria di 9 passaggi (di cui solo 6 completati); e Coman si è fidato poco di sé stesso e delle proprie qualità — ha completato un solo dribbling a fine partita.

Da parte sua, Llorente ha forse giocato la peggiore partita dell’anno, e non ha aiutato in nessun modo la squadra a trovare un po’ di profondità e ad aiutare gli inserimenti di un Pogba piuttosto ispirato in questo scorcio di stagione.

Carlos Tevez quest’anno ha prodotto, da solo, 14 dei 30 gol della Juve più o meno direttamente (9 gol e 5 assist decisivi), e in altri è stato coinvolto più o meno indirettamente (ha fornito una cosa come 25 passaggi-chiave). Che sia il giocatore più decisivo della Serie A non devo certo dirvelo io, ma diventa difficile immaginare che possa mantenere questo livello di prestazioni fino a fine anno. Se mettiamo i suoi numeri in proiezione Tevez dovrebbe arrivare a 25 gol, 15 assist e una cosa come 70 chance create. Credo che neanche il Maradona del primo scudetto del Napoli — in un’epoca dove non esisteva il conteggio puntuale delle statistiche — sia arrivato a questi numeri alieni.

La Juve allora dovrebbe preoccuparsi di surrogare in qualche modo l’incidenza offensiva di Tevez.

Tutti i numeri che ti pare, ma se poi difendi così

La Roma è tra le società italiane che ha un accordo con la società Opta, che fornisce di tanto in tanto stats significative sul campionato dei giallorossi.

Dopo la partita contro il Sassuolo — giocata in dieci uomini per quasi tutto il secondo tempo — sono stati pubblicati questi dati abbastanza impressionanti.
-I giallorossi hanno tenuto il 77.3% di possesso palla: record assoluto in una partita di questo campionato
-25 cross su azione per la Roma: record stagionale per i giallorossi in Serie A
-Ljajic ha provato cinque volte la conclusione: una in meno di quanto fatto da tutto il Sassuolo

Ma come mi ha spiegato un amico statistico, il calcio è un gioco difficile da analizzare in questo modo, perché è determinato dai numeri piccoli. E non c’è niente che la statistica odi più dei numeri piccoli.

Tutto il Sassuolo avrà anche tirato quanto Adem Ljajic, ma se il tiro che gli concedi è dentro l’area, frontale al portiere, senza pressione avversaria, è facile che il numero piccolo incida più di quelli grossi.

Il posizionamento raccapricciante della difesa della Roma sul secondo gol di Zaza.

La foto della settimana

Roberto Mancini fa il suo ritorno a S. Siro contro l’Udinese degli ex Stramaccioni e Stankovic. L’Inter, inizialmente, va anche in vantaggio ma l’Udinese rimonta 2 a 1 e rovina la festa al Mancio.

Strama il pre-partita lo vive così, con un ghigno affatto profetico.

Nel post partita però si rilassa e si leva la cravatta.

Quattro facce da Pallone d’oro

1. A proposito di numeri

Il Barcellona asfalta l’Espanyol e Lionel Messi mette a segno la terza tripletta di fila in quattro partite. Uno dei gol in questione è il “solito” proiettile super preciso in mezzo a 19 difensori avversari.

2. Ibra sta meglio, grazie a tutti

3. Cristiano Ronaldo interpreta “il tuffo più eclatante della stagione”

E la rete non perde occasione per brutalizzarlo a colpi di meme.

Se fate fatica ad associare il Pallone d’Oro a un portiere, sono problemi vostri. Manuel Neuer è l’unica prova rimasta dell’esistenza di Dio, perciò, in un momento di crisi della fede, assegnargli il Pallone d’Oro ci sembra un bel gesto. Un gesto di speranza

Intrigo internazionale

Cos’hanno in comune un centrocampista statunitense che gioca nel Nantes, un centrocampista israeliano che gioca nell’Hapoel Beer Sheva (che sicuramente non sarà un omaggio alla birra e a Shevchenko) e un centravanti argentino che gioca nel Belgrano? Niente, a parte aver segnato calciando fortissimo da fuori area, mandando la palla in quel punto meraviglioso che è sotto l’incrocio. Ma cerchiamo di scoprire le piccole differenze.

Bedoya

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=HxYr3ctoD_8[/embed]

Bedoya controlla la palla di destro, la sistema avanti con l’esterno, in modo tale da avere lo spazio sufficiente a estendere la gamba e calciare. Poi guarda per una frazione di secondo la porta e fa partire la botta, giusto in tempo per evitare il tackle di Rabiot. Il pallone disegna una traiettoria diagonale e va a finire lì dove finisco i sogni.

Buzaglo

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=-OeUsvivI8s[/embed]

Buzaglo aggiunge due variabili. Riceve palla un po’ più lontano rispetto a Bedoya, accelera e scarta un avversario, poi rispetta il copione: uno sguardo alla porta e via, un tiro potente che, ecco l’altra variabile, colpisce la traversa prima di entrare. Più potenza e meno eleganza nel tiro, compensata con l’aver saltato un avversario.

Furch

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=Refn0lI0PK8[/embed]

Furch è un centravanti ed è molto più grosso di Bedoya e di Buzaglo. Ecco, basterebbe questo dettaglio a spiegare la differenza del suo gol. Forse meno elegante nei movimenti che preparano il momento in cui il piede colpisce il pallone e fa scintille, il suo incedere è più simile a quello inesorabile di un tanque. Appena si rende conto di vedere bene la porta — e te ne accorgi subito, perché si vede la gamba destra attraversata da un fremito che è il riflesso diretto dell’idea di poter calciare in porta da quella distanza — fa un passo e calcia fortissimo. Nessuna traiettoria esaltante, solo una manifestazione della potenza umana: chiedete a quel difensore dell’Independiente che deve abbassare la testa per non fare la fine di Luigi XVI.

Le cartoline della settimana

1. Bernat ex Machina

2. Mats Hummels vede le cose

3. Paulo Dybala, primo controllo Il tiro, per quanto efficace, è piuttosto sgraziato. Il tentativo di salvataggio di Glik ne smorza la catarsi e tutto ha un aspetto un po’ spurio. Ma quel controllo di tacco può bastare a farci avere già nostalgia per Paulo Dybala che lascerà presto questa triste Serie A: godiamocelo per le prossime 24 partite.

4. Defrel

Grégoire Defrel aveva segnato sei gol in due stagioni di Serie B con la maglia del Cesena. Sette, aggiungendo quello fondamentale per la promozione in Serie A, nello spareggio contro il Latina. In questa stagione, in undici partite ne ha già segnati quattro. La doppietta di ieri contro l’Atalanta non ha portato i tre punti al suo Cesena, ma il primo gol, quello del vantaggio, è una perla di rapidità e di tecnica.

Defrel riceve palla in area, sulla destra, la controlla di sinistro e si gira verso la porta. Sposta il pallone sul destro per mandare fuori tempo un avversario, ma lui la rivuole sul sinistro. E allora fa una finta rapidissima in modo tale da ottenere due effetti: mandare in stato confusionale i due difensori nerazzurri e riportare la gamba sinistra nella posizione ottimale per calciare in diagonale sul palo più lontano. Ora, detto così sembra un movimento macchinoso, ma Defrel lo rende morbido e rapidissimo e preciso, ovvero, detto più sinteticamente, magico.

‘nuff said.

6. Ricardo Kishna interpreta: “Il ballo di S. Vito e non mi passa”

7. Dimitar Berbatov, da boss

C’è un particolare senso di “concessione” in ogni suo gol.

8. Paul Pogba: coordinazione motoria

9. Ferreira Carrasco, invece, gioca a Fifa

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=slH8LKsYnUA[/embed]

10. Per concludere, buon natale dal Borussia Dortmund.

Curva E giocatori.

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=T16FVlKI2SQ[/embed]

A cura di Simone Vacatello, Sebastiano Iannizzotto ed Emanuele Atturo

--

--