Ci manchi, Johan Cruijff

Crampi Sportivi
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1 min readMar 24, 2017

Una volta ho incontrato Johan Cruijff in un negozio di vecchie videocassette e mi ha detto: lo sai qual è il segreto della parmigiana aglio e oglio? Che i centrocampisti non devono scendere a rete, contano solo i minuti di recupero in funzione del possesso che, ricordatelo bene, non è quasi mai amore.

Tuttalpiù è quello che provi mentre corri, con la palla al piede, Mentre tutto passa, tutto tranne il pallone, ché il tipico centravanti europeo ne è innamorato, e allora niente.

Quello che rimane, della rivoluzione culturale di Johan Cruijff, è questo senso di miracolo condiviso, un colpo del drago nascente, quel poco di zucchero che la pillola va giù, Paperinik che prepara una frittata sotto le insegne dell’impero d’Oranje.

Petali di tulipano che scendono sulla pensilina di un aeroporto di periferia in Catalogna. L’eco della Coppa UEFA che rimbomba nel motore che parte, il calcio totale, quello con cui si annienta l’osteoporosi, il colore dei campetti in lontananza.

Campetti da golf, ma gestiti da un portiere bravo coi piedi.

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