Come può uno scoglio arginare il Mare

Mattia Musio
Crampi Sportivi
Published in
3 min readJul 1, 2018
a.k.a. “Catch Me If You Can”

La potenza è nulla senza il controllo, dicevano.

Kylian scivola via, con le braccia conserte, tracciando con le ginocchia due linee sul campo più simili alle scie lasciate dai motori di un aereo che alle gambe di un ragazzino.

L’immagine, con l’effetto istantaneo tipico dei giorni nostri, raggiunge ogni angolo del globo, promettendo di rimanere impressa nell’immaginario collettivo per tanto tempo.

Questa foto la vedremo per tanto tempo

Ieri Kylian per la prima volta nella sua vita è sembrato fuori luogo.

Non capita spesso di sentirsi così, nello sport. Parliamo dello spazio che viene dopo il “migliore in campo”, che comunque viene riconosciuto come un ultimo gradino dei riconoscimenti materiali, che anche la FIFA premia con una coppetta per chi riesce a salirci.

Parliamo di un luogo immateriale, che sfugge alle leggi del calcio nudo e crudo, un posto in cui gli undici che hai contro pensano “così è troppo” e i dieci che sono con te pensano “diamola subito a lui”.

Quando sei fuori luogo se ne accorgono tutti, in campo e fuori. La manifesta superiorità appare come un macigno, mostrando agli altri ventuno che tu sei diventato quello che loro non saranno mai. Un Dio con le scarpe firmate. Un alieno con i calzettoni.

La potenza fuori categoria di Kylian Mbappé ieri ha tagliato il nastro della nuova era: le discese al doppio della velocità, il controllo in area che firma il 3–2, la freddezza del quarto gol, ci mostrano un qualcosa che, negli ultimi 20 anni abbiamo visto fare solo a lui e ad un altro ragazzo, che poi gli somiglia pure.

Questo accadeva 20 anni fa:

20 anni fa la prima versione

Allora, come successo ieri, si aveva l’impressione di essere di nuovo a Betlemme.

Il confronto con tutti gli altri metteva imbarazzo e Ronaldo che dribblava tutti sistematicamente con facilità irrisoria ci convinceva che da lì a poco saremmo stati invasi e schiavizzati dagli alieni come lui. Non è successo, ma per noi questo è il rimpianto più grande.

Quella estate lì, Kylian era nel pancione della madre e chissà, attraverso i suoi occhi vide anche quella corsa, ieri riproposta con un piccolo perfezionamento: il rigore assegnato. Ieri ha corso a 38 km/h: giusto per dare un’idea è una media superiore a quella tenuta da Usain Bolt quando, nel 2009, stabilì il primato mondiale dei 100 metri.

Ieri il restauro

I due gol di ieri, in concomitanza con l’eliminazione di Cristiano e Messi, sanciscono un nuovo inizio: ora diventa il quarto giocatore più giovane di sempre a segnare almeno una doppietta a un Mondiale. Il record però non sembra battibile: un certo Pelé, nel 1958, a 17 anni, segnò tre gol in semifinale proprio contro la Francia.

Sono vent’anni che aspettiamo la reincarnazione di quello che probabilmente è stato uno dei tre — giusto per lasciare il beneficio del dubbio — giocatori più forti di sempre.

Siamo felici, il Fenômeno è tornato.
A proposito, come si dice in francese?

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Mattia Musio
Crampi Sportivi

Per sempre grato al serve and volley, al piano sequenza e al doppio passo. Laureato alla UniCa.