Completare il puzzle

Paolo Stradaioli
Crampi Sportivi
Published in
2 min readJul 22, 2017

19° tappa: Embrun— Salon-de-Provence, 222,5 km
Vincitore: Edvald Boasson Hagen
Maglia gialla: Chris Froome

È una di quelle giornate in cui l’imperativo dev’essere quello di rimettere tutti i pezzi a posto, riordinare le idee in vista del gran finale e capire se questa può essere l’ultima chance di lasciare un segno in questo Tour de France.

I velocisti optano per un armistizio, senza Kittel nessuno si sente battuto e l’occasione di sfilare a braccia alzate sugli Champs-Élysées stuzzica le fantasie delle ruote veloci. Poi c’è la Sky che salvo ribaltoni impronosticabili ha in tasca la vittoria finale, ma il Velodromo di Marsiglia è uno scenario talmente suggestivo che bisogna provarci, e allora ecco Kyrienka che in una tappa fatta apposta per vederlo in testa al gruppo lui si nasconde, raccoglie le energie per la crono di sabato. Poi ci sono le grandi deluse come la Movistar che non avendo uomini particolarmente veloci lascia che le danze le diriga Daniele Bennati. Lui la fuga giusta la centra di sicuro e a quel punto diventa pericoloso per tutti portarselo al traguardo. Nemmeno la Orica può dirsi troppo soddisfatta nonostante la maglia bianca di Simon Yates, quindi Albasini e Keukelere si accodano ai battistrada per provare ad inventare qualcosa sia in volata sia in un arrivo più movimentato.

Poi i singoli che vedono nell’arrivo di Salon-de-Provence l’ultima spiaggia. C’è Boasson Hagen ancora scottato dai due secondi posti e meritevole di un successo per aver preso abilmente il testimone di Cavendish alla Dimension Data. Poi c’è Chavanel, come può mancare Chavanel, mai sembrato in condizione in queste tre settimane eppure quando la fuga arriva di solito il buon vecchio Sylvan si fa trovare pronto. E poi?

E poi c’è una rotonda, c’è sempre una rotonda in queste tappe, chissà perché. Se hai le gambe quel buco che si crea nella scelta della traiettoria non è più colmabile e rimane soltanto una frazione di secondo per rendersi conto che anche quest’anno il Tour De France è scappato via e in pochi hanno esultato. Alla fine può sciogliersi in lacrime anche Boasson Hagen che era tranquillo in un ipotetico arrivo in volata ma tranquillo ha fatto una brutta fine. Anche questa volta i pezzi rimangono sparsi per quasi tutti, non per il norvegese finalmente in trionfo dopo troppe delusioni nel suo recente passato. Ci sarà un’altra occasione a Marsiglia e poi un’altra nella capitale, poi il sipario cala, la folla si disperde e rimane la convinzione che si sarebbe dovuto fare di più.

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