Cosa vogliamo portare con noi in questo nuovo anno di Tennis

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
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4 min readJan 3, 2015

Anno funesto il 2014 per le monarchie nel tennis. È successo che sia per il circuito maschile che per quello femminile, ci sono stati quattro diversi vincitori (Wawrinka e Li Na per l’Australian Open, Nadal e Sharapova per il Roland Garros, Djokovic e Kvitova sull’erba di Wimbledon e Cilic e Serena Williams per gli Open degli Stati Uniti). Esiste comunque il ranking per tirare un giudizio sommario su cosa è accaduto nel 2014 e capire cosa vogliamo portarci nell’anno nuovo. Djokovic è per la terza volta in quattro anni il numero uno al mondo e per otto anni consecutivi è tra i primi tre; Federer è il più anziano (33 anni, numero magico) a finire al n°2 della classifica e Wawrinka, al numero 4, è riuscito finalmente a ripagare le attese con uno Slam e la Coppa Davis con la Svizzera (con Federer si intende). Per il gentil sesso in cima si trova Serena Williams che quest’anno ha vinto il suo diciottesimo torneo del grande Slam, seguita dalla Sharapova e dalla giovane e brava Halep.

Persi tra i meandri di questo difficile 2014, abbiamo pensato di proporvi, senza alcuna pretesa di completezza, alcune cose che ci hanno colpito di più in quest’anno.

L’outsider inside

La rivelazione dell’anno non può che essere stato Nick Kyrgios. Classe 1995, non ha vinto nulla (se non qualche challenger) e il miglior risultato è stato il quarto di finale a Wimbledon però è uno di quei tennisti che fa impazzire chi lo guarda. Con i suoi 193 cm di potenza l’australiano di origini greche e malesi sbatte in faccia all’avversario un gioco di grande velocità di esecuzione, non si chiude mai troppo dietro la linea ed ha una mano niente male. E poi ha dei colpi da fuoriclasse. L’immagine del suo anno non può che essere questo tweener, questo colpo sotto le gambe che ha gelato Nadal a Wimbledon (partita che tra l’altro ha anche vinto). Si intravede un fuoriclasse.

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L’immortale

Forse oramai è quasi banale a dirsi, ma nel 2015 voglio ancora Federer, possibilmente più Federer. Roger mio Roger, hai fatto vedere a chi non ti ama (empi!) che sei sempre vivo e che alla tua simbolica età, sei ancora lì a toccare il paradiso del tennis. Hai dato una bella lezione a Andy Murray in Australia, ti sei guadagnato la finale nell’erba di casa tua, hai perso, ma si è trattato di una di quelle partite così belle che dispiace veder qualcuno sconfitto e, soprattutto, hai regalato per la prima volta la Coppa Davis alla Svizzera. Unstoppable Roger.

Scambio dell’anno con Becker a Dubai, ciò che si definisce poetry in motion (anche qua un gran Tweener).

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La rivalità svizzera si alza di un tono

ATP World Tour Finals di Londra: sul campo di cemento indoor della meravigliosa O2 Arena si stanno giocando le battute finali di una semifinale tutta svizzera, tra Stanislas Wawrinka e Roger Federer. Immaginate la scena: terzo set, 5 a 5, Federer ha già annullato a Wawrinka 3 matchpoint, momento di massima tensione sul servizio; all’improvviso Wawrinka perde la pazienza, si lamenta con il giudice di sedia per l’eccessivo tifo per il suo connazionale. Ma a chi si rivolge? Al team Federer, alla moglie dell’attuale numero 2, Mirka Vavrinec, colpevole di esultare in maniera troppo scomposta per la prima sbagliata dall’avversario del marito. C’è da capire tutta la tensione di Wawrinka ovviamente e quindi soppesar con attenzione tutto l’episodio, ma si tratta di un fatto più unico che raro e la moglie di Federer era forse l’ultima persona che ci immaginassimo protagonista di un fatto del genere. Nel 2015 vogliamo portarci questa rivalità, con Mirka che sporca la quasi fastidiosa correttezza di Federer.

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Il numero uno

C’è poco da dire, Djokovic è veramente il miglior giocatore che ci sia ora in circolazione. Cosa ovvia certo, ma che giova sempre ripetere. Al primo posto del ranking, si è portato a casa solo il torneo di Wimbledon, ma vederlo giocare è sempre spaventoso. Lui nel 2015 ci va bene come ci andava nel 2014.

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Due è meglio che uno. No, però dai…

Il doppio spesso lascia un po’ il tempo che trova, in televisione (senza pagare) è già difficile trovare un singolo, figurarsi un doppio. È per questo allora che forse non tutti conoscono “The Bryan brothers”, ovvero i gemelli Mike e Bob, coloro che sono per la decima volta in 12 anni numero uno del mondo. Tra l’altro oltre che fortissimi, sono anche molto simpatici.

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Japan Style

Un altro personaggio che ci ha colpito in questo 2014 appena trascorso è il giapponese Kei Nishikori. Chiuso il 2013 con la posizione 17 nel ranking, il 2014 è stato l’anno che lo ha rivelato, che ha svelato tutto il suo potenziale e che lo ha visto chiudere al numero 5 in classifica. Highlight della stagione la vittoria contro Djokovic agli US Open, vittoria che gli ha aperto le porte della finale (poi persa contro Cilic). Primo giapponese ad essere nella top ten e a raggiungere la finale di un grande Slam, escluso il mistico Zenzo Shimizu nel torneo preliminare di Wimbledon del 1920. Che il 2015 sia l’anno per il primo Slam vinto da un giapponese?

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Articolo a cura di Matteo Moca

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