Crampi Sintetici — 4 esclamazioni per 12 belle azioni

Crampi Sportivi
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3 min readMar 20, 2014

No ma come può averlo fatto lui?”

Un campione è condannato a vivere ogni suo gran gesto come la normalità, un giocatore normale no: quel singolo evento non rappresenterà nulla per nessuno, se non per lui, che forse lo narrerà fino alla vecchiaia come “Quella partita in cui…”, o “Anche vostro nonno una volta…”. Sarà così per Amauri, che ha fatto il goal più bello della giornata: un colpo di tacco che gabba De Jong e la mette sotto le gambe di Amelia, un colpo di tacco il cui ruolo nella storia sarà ricordare ai tifosi milanisti che razza di periodo hanno dovuto passare:

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Da Floro Flores i goal te li aspetti, peccato che non ne abbia fatti, dedicandosi unicamente alla rifinitura: lui ricorderà la partita contro il Catania come quella in cui ha finto di essere uno stiloso trequartista, infarcendo la sua prestazione di due bellissimi assist, soprattutto il primo, che segue uno stop a seguire con cui si beve Alvarez sulla linea di fondocampo:

Florogif

Può anche capitare di vedere Di Natale (che in realtà è Pinzi) fare un gran diagonale à la Di Natale (Pinzi), come solo Di Natale (Pinzi) sa fare, fino a quando i primi piani non svelano che non è Di Natale ma Pinzi in quanto Di Natale:

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Un goal del genere di Pinzi può risvegliare l’orgoglio sopito della classe calcistica operaia; un goal del genere di Pinzi mostra che conta l’azione e non l’agente: Torosidis coglie l’indicazione al volo, spiazza la difesa dell’Udinese accentrandosi e facendo partire un altro diagonale imprendibile:

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È sempre il solito”

La normalità dei campioni consiste nel fare cose complesse facendole sembrare semplici. Non sconvolge nessuno la straordinaria punizione di Pirlo a partita quasi finita: e infatti Storari, sapendo che tirava Pirlo, era corso a prendere il cellulare, prevedendo come sarebbe andata:

Semplicità è anche segnare in tre tocchi con la difesa schierata: uno indietro al centrocampista libero (Cuadrado a Pizarro), uno di ritorno, perfetto, di prima (Pizarro a Cuadrado) e un altro pallonetto di prima (Cuadrado alla porta). Il calcio può essere una cosa brutalmente semplice se si hanno i piedi buoni:

I campioni dai piedi buoni fanno sembrare le cose semplici anche perché sono garbati, educati e poco invadenti: Pjanic lo mostra alla perfezione saltando il suo avversario con un tocchetto grazioso quanto un passaggio a un bambino:

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Pensavo fosse morto…”

Okay, non chiedetemi cosa stesse facendo lì il portiere del Racing. Però Trezeguet — ancora Trezeguet — da quanto tempo stava pensando a lui (e ce l’aveva sott’occhio) per fare quel tiro senza pensarci un attimo? Immaginate che ansietta essere il portiere che gioca contro Trezeguet.

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Sebbene ne foste sicuri non è successo: Quaresma non è finito in galera dopo la sua esperienza all’Inter. È ancora tra noi e fa le cose tipiche di Quaresma: dribbling nel vuoto, trivele e rabone inutili. Qui, colto da illuminazione mistica, fa una cosa come se l’avessero aggiustato.

Da quando Huntelaar se ne è andato dal Milan ha segnato 56 gol in 92 partite. Una media di più di uno ogni due partite. Questa settimana ne ha fatti due all’Hoffenheim ed è stato eletto “giocatore della settimana” in Bundesliga.

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Come possiamo vedere da questo video nel campionato giapponese i difensori vanno a sbattere tra di loro pur di farti segnare. Non ci poteva essere fine carriera più sfizioso per Diego Forlan, che è andato a raggiungere quel fenomeno di Fabio Simplicio al Cerezo Osaka.

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Ma che ha fatto, aò”

Quando giocavo al campetto di cemento dietro Piazza Primoli una delle regole basilari era non sedersi sul pallone: “aho, arzete! Lo ovalizzi!”. La cosa non interessa più di tanto a Vanden Borre, che ci sale di peso (non chiedetemi perché).

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Secondo Wikipedia “con il termine ascensione si indica in generale un processo di elevazione, di cammino verso l’alto, in senso fisico (ad esempio l’arrampicata o l’alpinismo), spirituale o etico.” Lascio giudicare a voi di che tipo di ascensione stiamo parlando in questa foto di Cristiano Ronaldo:

ronaldo

A cura di Emanuele Atturo e Fabio Poroli

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