CRAMPI SINTETICI — Grandi Cross Cardinali

Crampi Sportivi
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6 min readApr 23, 2014

I giorni che vanno dal 21 al 24 aprile 2014 vedono gli astrologi assai indaffarati a interpretare il punto di massima forza di quella che viene chiamata una Grande Croce Cardinale, ovvero la disposizione di quattro pianeti a forma di croce sui segni Cardinali. Non che qualcuno di noi abbia un’idea chiara di cosa significhi tutto questo, ma la vulgata pare indicare un picco di tensione nella vita individuale e globale dell’umanità tutta, che prelude a grandi cambiamenti, non per forza catastrofici nell’immediato, ma tesi prevalentemente a distruggere-per-creare.

Gli effetti di questa configurazione astrale pare siano lenti e si possano notare solo a distanza di qualche anno, mentre agli affezionati rimane solo il fatto di dover gestire la tensione. Ecco, proprio alla vigilia di tutto questo ambaradan, in barba a Plutone in Capricorno, Urano in Ariete, Giove in Cancro e Marte in Bilancia, il calcio se ne fotte e va avanti lo stesso. E anche questa settimana ci offre simpatici goal, giocate e curiosità varie da tutte le parti del mondo.

Cheers.

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Top Goals

Stefano Chuka Okaka — Quando esordisce da predestinato in giallorosso, alla tenera età di sedici anni, Stefano Okaka ha già la potenza di un camion. Oggi di anni ne ha 25 e ha già indossato le maglie di Fulham, Parma, Modena, Bari e Spezia prima di passare in prestito per questa stagione alla Sampdoria. Associando il tocco di fino a saltare l’avversario alla progressione devastante, il gran gol è servito.

Raheem Shaquille Sterling — Se a 19 anni sei un ragazzo prodigio che gioca titolare inamovibile in Premier League, in una squadra che non è una squadra qualunque, ma è il Liverpool a un passo dall’aggiudicarsi un titolo che manca da una vita; e se tu a quattro giornate dalla fine giochi una gara in trasferta pazzesca, segnando due gol — e che gol — e facendo pure un assist, ecco, probabilmente stai sognando. Oppure sei Raheem Sterling. Ma più probabilmente stai sognando.

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Ricardo Van Rhijn — Che l’Ajax giochi la finale di coppa d’Olanda non fa certo scalpore. Che la perda ci può ancora stare. Che la perda contro il PEC Zwolle — nono e 30 punti indietro in Eredivisie — già fa un po’ storcere il naso. Che la perda contro il PEC Zwolle e per cinque gol a uno suona quantomeno strano. Ma la cosa ancora più strana è che un terzino destro che risponde al nome di Ricardo Van Rhijn la metta in questo modo.

Oliver Sorg — Per rimanere in tema di terzini destri che fanno cose che non dovrebbero fare, ecco Oliver Sorg. Il ventitreenne del Friburgo si esibisce in una cannonata micidiale da casa sua, indirizzata dritta nel sette, che per i suoi vuol dire salvezza sicura e per gli avversari del Borussia Monchengladbach rappresenta un addio all’Europa che conta.

Dimitar Ivanov Berbatov — Un particolarissimo allineamento astrale, o forse solo la sublime follia calcistica di uno come Dimitar Berbatov, sono all’origine di questo cioccolatino. Calciatore da sempre un po’ fuori dai normali tempi del calcio, il Bulgaro di Blagoevgrad vede un pallone danzante a mezza altezza in una posizione defilata dell’area di rigore e lo trasforma in un arcobaleno che cade sul palo lontano. Довиждане.

Giocate della settimana

Il canale di Ljajic — Quando la semplicità prende il controllo del campo e, attraverso una mente calcistica raffinata, propone giocate che abbinano linearità ed efficacia, il gioco perde tutto il suo mistero e fa godere quella gran fetta di pubblico che di tatticismi e scatole difensive non ne può più. Ljajic riceve lontano dalla porta, punta l’area e inventa un canale tra due difensori, tagliando fuori cinque avversari: Nainggolan deve solo superare Neto. Illuminante.

Il Vecchio Alves — Di certo il gioco spumeggiante e spettacolare del Barcellona, con il suo possesso efficace e la difesa alta e aggressiva, non si vede più da qualche tempo e ovviamente sotto la lente sono finiti i senatori, quelli per il quale non è stato programmato un ricambio generazionale opportuno. Ecco, andate a spiegarlo a Dani Alves: il primo dribbling tra due giocatori è un po’ fortunoso, ma tunnel e palla dietro sono da trequartista consumato, da numero 10 mondiale.

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SuperSonico — Generare un gol, creare dal nulla una possibilità di segnare, è una capacità riservata a pochi eletti del calcio. Di questi, alcuni hanno una sensibilità e un’intelligenza sopraffina che gli permette di inventare spazi, vedere giocate impossibili e battere sul tempo le difese. Altri, come Son Heung-Min qui sotto, vanno solo al doppio della velocità rispetto agli avversari. Lucidità e precisione nell’ultimo passaggio fanno il resto.

Fermi al palo

Giroud, ladro sfortunato — A causa di una particolare perversione calcistica, godo da morire nel vedere i peggiori gol di rapina, quelli in cui un attaccante punisce sadicamente un difensore addormentato o un portiere troppo sicuro di sé. Olivier Giroud stava per farmi dichiarare un’altra volta il mio amore incondizionato per il football, nella sua spietatezza e immoralità, ma si è scontrato contro una traversa a porta vuota, come a voler riportare l’equilibrio e la pace nel mondo. Stasera no, ho mal di testa.

Cambiasso e l’astrologia — Tra quelli che soffrono particolarmente la negatività di Plutone in Capricorno, c’è sicuramente Cambiasso. Siamo sullo zero a zero, nel momento del massimo sforzo offensivo dell’Inter, quando l’argentino ci prova con un destro al volo, che gli viene respinto; ma el cuchu non si arrende e ritrova la coordinazione per un mancino angolato e potente. Gol? No, la palla coccia il montante e poi rimbalza sul tacco di un Mirante incredulo, spegnendosi sul fondo. “La difesa è stata fortunata, il portiere…culone. Mirante culone!”cit.

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I sogni di gloria di Aritz Aduriz — Per far conoscere il tuo nome al mondo intero può bastare una partita. Ma che dico? Un attimo. Giochi contro una squadra iper-blasonata e svolgi il tuo compitino, fino a quando a un certo punto tenti il gol della vita: un’acrobazia funambolica per staccare un pallone dal cielo e appiccicarlo dove il portiere non potrebbe arrivare mai. E quando sei lì in aria ti immagini come potrebbe svoltare la tua vita da quel momento in poi: il successo, i contratti multimilionari, le apparizioni in tv… Poi atterri. La tua rovesciata pazzesca ha preso il palo. Dai Aritz, non ci pensare, in fondo anche a Bilbao non si sta mica male.

Sorprese e stranezze

La resurrezione di Suarez — Questo fatto che a Pasqua debba risorgere solo Gesù Cristo non va giù a molti, ma l’unico con la faccia abbastanza tosta da dire prepotentemente la sua è Luis Suarez. Durante Norwich City-Liverpool l’attaccante uruguayano ci ripropone una quickie calcistica del rito cristiano, facendosi falciare duro e tenendoci tutti in sincera ansia per qualche istante, salvo poi risorgere una volta appurato che la palla era ancora in possesso dei Reds. “E al terzo secondo è resuscitato…”

La Passione di Aiace — Si era detto poc’anzi della finale di Coppa d’Olanda. Ecco, in quest’occasione l’Ajax di Frank De Boer decide di riproporre, in ritardo di un paio di giorni, la sua personalissima versione della Via Crucis, incassando 5 gol in 40 minuti dallo Zwolle, del quale chi vi scrive ignorava colpevolmente l’esistenza. Un po’ come il centurione dall’umorismo discutibile che da sotto la croce passa a Cristo la spugna con l’aceto e poi gli infilza il costato, la curva biancorossa spara fumogeni in campo, e l’arbitro sospende l’incontro per qualche minuto. Premio “presa a male” della settimana.

Yo Bros! — Marco Reus e Robert Lewandowski, stelle principali del Borussia Dortmund, passano tutto il tempo in cui non si allenano a provare incoraggiamenti e high-five che siano la sintesi perfetta di segni di distensione tra gangsta-rappers e saluti massonici di sorta. Il risultato è notevole, almeno in termini di coordinazione. La creatività al potere, o quantomeno al riscaldamento.

A cura di Matteo Gustavo Sierra e Simone Vacatello

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