CRAMPI SINTETICI — Prodezze, scivoloni e verdetti di primavera.

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
Published in
8 min readMay 8, 2014

È maggio, e le giornate si allungano fino ad inondare di luce persino il primo tempo dei posticipi delle diciotto, e con il sole arrivano caterve di gol, sentenze definitive e risultati inaspettati nel pazzo mondo pallonaro. Se in Italia la Juventus mette le mani sul titolo ancor prima di giocare e oltre le Alpi al Paris Saint-Germain basta un pareggio per festeggiare il secondo campionato consecutivo, in Liga e Premier League non ne vogliono sapere, e la sfida sembra essere quella a chi perde rocambolescamente più punti. Riguardo le proletarie lotte per la salvezza, dopo il Betis Siviglia, raggiungono la serie minori dei rispettivi campionati altre due illustri compagini, quella dell’Amburgo in Germania e del Fulham in Inghilterra, mentre in Italia la goleada del Catania riapre i giochi e scatena la bagarre finale. È maggio, le giornate si allungano e presto saranno vuote di campionati travolgenti e incerti, di anticipi, posticipi e infrasettimanali. Ahi, che questi Mondiali arrivino presto! Amen.

I GOL DELLA SETTIMANA.

5. Claudio Pizarro. Gli schiaffi europei sono duri da assorbire, e se incontri una squadra sull’orlo del baratro della retrocessione c’è il rischio di pigliarne di supplementari. Al Bayern Monaco fresco uscente dalla Champions ad opera della banda di Ancelotti non va così, anzi. Claudio Pizarro, che va per i 36, si inventa il suo sesto gol nelle ultime cinque partite con una giocata da beach soccer.

Hamburger_SV_vs_FC_Bayern_Muni_d7173f6ab10073be0501e8bbfc2b485b

4. Nicola Sansone. Due uomini sono la chiave del miracoloso finale di stagione del Sassuolo: uno è Eusebio Di Francesco, allenatore preparato e dalla mentalità offensiva che con una rosa adeguata ha dimostrato di potersela giocare con chiunque; l’altro è Nicola Sansone, un talento con il culto del dribbling e delle giocate complicate. Ieri un assist al bacio per Berardi e questo slalom nello stretto, pezzo pregiato del suo repertorio.

Fiorentina_vs_Sassuolo_34_All__11f89fed0f487e4d8554c4e523de52b8

3. Arnold Mvuemba. Il Lione, la squadra che fino al 2008 ha dominato incontrastata la Ligue 1 centrando sette titoli di fila, sta attraversando una fase di transizione, puntando su giovani di grandi prospettive, vedi Lacazette o Umtiti, e giocatori pratici e di esperienza come Gonalons, Malbranque o Mvuemba. Quest’ultimo nella sfida per la caccia all’ultimo posto valido per l’Europa, poi persa con il Marsiglia, va in gol con una cannonata imprendibile da fuori area.

Mvuemba_Amazing_Goal_21_OM_vs__5683f6337c3b95d22d9be3755c735f5d

2. Garry Mendes Rodrigues. Il Malaga, sorpresa della Champions nella scorsa annata, in questa stagione è costretta a lottare per la salvezza. A complicare la vita ai bianco-azzurri della Rosaleda, sabato arrivava un altrettanto inguaiato Elche che schiera tale Garry Rodrigues, un’ala di piede destro. Dopo una decina di minuti il 25 dei valenciani scarica questo missile impressionante sotto l’incrocio, che vuol dire tre punti per i suoi e panico-da-fine-stagione per gli andalusi.

Garry_Mendes_Rodrigues_Fantast_ab45eb9a709a77cd67c554fad1ec45ff

1. Ross Barkley. Sarebbe stato un finale epico: l’Everton, rivale giurato del Liverpool, che abbatte il Manchester City spianando la strada verso il titolo ai reds.Tanto più che il gol del vantaggio, una bordata carica di effetto che buca l’incrocio lontano, lo segna un toffie di nascita come Ross Barkley, talento cristallino classe ’93 di cui certamente sentiremo parlare in quest’estate mondiale. Purtroppo con gli altri giocano Agüero e Dzeko, che cancellano con tre gol, tutti i sogni del Merseyside.

AMAZING_Goal_Ross_Barkley_Ever_7813b070af4027ccc74e15ce673bffe7

LE MIGLIORI GIOCATE.

3. Marc-Andrè Ter-Stegen. Lacrime al Borussia Park. La stella di casa, il ragazzino che gioca in nero-verde da quando aveva quattro anni, e ora che ne ha 22 è tra i migliori portieri della Bundesliga, gioca la sua ultima partita. Ma prima di andare via lascia un’ultima gemma, una parata delle sue. Portiere dai riflessi felini, con un intervento mostruoso picchia via la girata di Soto, contro il Magonza. Aufidersen MATS!

2. Ryan Giggs. Bravi cuccioli, ora sedetevi e fate entrare zio. Pare che di starsene seduto in panca a guardare gli altri correre, old-Ryan ne avesse poca voglia. Così dopo aver fatto scatenare i due debuttanti Wilson(2gol) e Lawrence, e dopo il gol dell’Hull city a dimezzare lo svantaggio, sveste la tuta, si getta nella mischia e incarta l’assist per Van Persie. Easy.

Goal_Robin_van_Persie_Manchest_2ee1219c9f7cfba2f6e6c7c7a14d2b7e

1. Ricardo Kakà. Smoking-bianco. Non penso esista un soprannome più azzeccato per un calciatore. Kakà potrebbe giocare in abito da sera: ogni sua giocata, ogni controllo, ogni dribbling è un estratto di eleganza, un manifesto di estetica calcistica. Brasiliano atipico, col pallone tra i piedi non si fa travolgere dalla samba, ma comanda un lento in punta di piedi. Se lo aspettate lui vi lascia piantati lì. Se lo rincorrete si ferma, guarda la porta e tira… malino.

Ricardo_Kak_vs_Inter_Milan_040_694c583ec4cca4b43bd4d1fbf598eed3

LE CADUTE DEI GIGANTI.

Nell’ultima tappa del cammino verso la finale della Coppa che conta più delle altre, la Champions, sono caduti i colossi allenati dal Guardiola e Mourinho: il detentore del trofeo Bayern Monaco e il Chelsea, che in bacheca ultimamente aveva messo una Europa League e, l’anno prima, una Champions. A rimandarli a casa ci hanno pensato il Real Madrid dell’inarcatissimo Ancelotti e l’Atletico dell’uomo nuovo Simeone, che giocheranno il derby-finale in una Lisbona che quella notte sarà quasi come una periferia di Madrid.

[caption id=”attachment_4288" align=”aligncenter” width=”330"]

Mourinho e Guardiola all'epoca della convivenza culè

Mourinho e Guardiola all’epoca della convivenza culè[/caption]

Oltre le due corazzate in Champions, tre dei campionati di calcio principali hanno riproposto in questa giornata il leitmotiv dell’issare bandiera bianca, in un momento fondamentale per la stagione e in situazioni di classifica dove ogni errore può diventare un harakiri.

3. La Liga

L’Atletico. La tragedia dei colchoneros si svolge contro il Levante, la seconda società di Valencia, conosciuta in Italia più che altro per aver accolto tra le proprie fila una comunità di giocatori nostrani, ad iniziare da Damianone Tommasi. Inizia dopo 7 minuti dall’avvio della partita con l’autogol di Felipe Luis e si completa al 69esimo con la rete di Barral. Il Levante non ha nulla ancora in gioco, rovina solamente i piani dell’Atletico, visto il risultato del giorno precedente del Barcelona secondo in classifica. Vincendo contro il Levante, el Atleti si sarebbe portato a 91 punti, 6 di distanza dal Barcelona. Invece solo schiaffi.

[caption id=”attachment_4276" align=”aligncenter” width=”384"]

Si pensa che sia stato Destro.

Si pensa che sia stato Destro.[/caption]

Il Barcelona. I culès di Messi e Sanchez vorrebbero aggrapparsi alla speranza di conquistare la Liga, in questa annata che vede il club parecchio ridimensionato dopo l’uscita dalla Champions e da prestazioni non troppo esaltanti, tanto che pare certo che l’allenatore argentino El Tata Martino lascerà il posto la prossima stagione, in favore di quella meteora delle panchine italiane Luis Enrique, ex giocatore del Barca. Le speranze blaugrana fracassano nei minuti di recupero della partita, con il secondo gol di Lafita (curioso lo “schema” da cui nasce il primo), che fissa il risultato sul 2 a 2.

Angel_Lafita_Goal_vs_Barcelona_cec9abf3802bd6d90d4ec46472375244

Il Real. Al contrario del Barcelona, che sino a pochi momenti dal termine della partita vedeva i 3 punti aggiunti in classifica, il Real Madrid perdeva in casa contro il Valencia. Il gol di Mathieu e quello dell’ex Parejo portavano il risultato su un temporaneo 1 a 2 per gli ospiti, ma il solito Cristiano Ronaldeoro con una acrobazia nel tempo di recupero regala un punticino ai merengues.

Cristiano_Ronaldo_Fantastic_Go_0013526edf82733ff6037edc3581ba36

Punticino però, che si rivela inutile, perché nel recupero di campionato giocato ieri, senza CR7 — fuori dopo 9’ per infortunio — e nonostante la solita zuccata di Sergio Ramos, los Galacticos si fanno riprendere dal Valladolid all 85’. Tanti saluti alla Liga e testa alla finale di Lisbona, con i cugini di Madrid che lotteranno per la Liga fino alla fine, con Messi e i suoi amichetti.

2. Serie A

Matematicamente la Serie A non era ancora chiusa, con la Roma che teneva vivo il torneo nonostante la marcia della Juventus. Tre partite da giocare, 9 punti in palio e 8 punti di distanza dalla prima, era questo lo scenario che si stagliava davanti agli occhi di Garcia prima di affrontare il Catania in lotta per non retrocedere. 4 a 1 il risultato finale, in favore proprio degli etnei, con doppietta del capitano tutto cuore Izco e golazo di Barrientos. Campionato chiuso ancora prima che la Juventus scendesse in campo questa giornata. Più che un suicidio di massa è un’amputazione, è la rimozione dell’arto in cui pulsava ancora la speranza.

1. Premier League

Il Manchester United segna sempre. Così il cronista inglese della finale di Champions tra Bayern e Man Utd del 1999 fomentava l’ambiente nei minuti di recupero, nonostante il risultato fosse ancora 1 a 0 per i tedeschi. Ciò che avvenne dopo è storia: 91 esimo 1 a 1 di Sheringham; 93 esimo 2 a 1 di Solskjaer. Il Crystal Palace segna sempre, deve aver detto il cronista tifoso del Palace negli ultimi dieci minuti della partita contro il Liverpool, che lottava per il titolo che non è mai stato accolto in bacheca da quando il campionato è stato rinominato Premier League.

HD_Crystal_Palace_vs_Liverpool_6f4bca1ab309520efca59956364f3f73

In dieci minuti Delaney e Gayle recuperano i 3 goal del Liverpool, che pensava di aver già vinto la partita, proiettando il City di Pellegrini, vincente nel recupero di ieri contro l’Aston Villa, a un solo punto dal titolo. La storia sembrava voler premiare i Reds quest’anno, ma tra scivoloni e rimonte subite, la squadra di Rodgers è a un passo dal buttare via un’occasione che difficilmente potrà ricapitare a breve. Sì, la storia, che rimanda proprio ad un’altra rimonta, in finale di Champions, e che vide il Liverpool avere la meglio delle 3 reti segnate dal Milan.

Ancora tre reti, stavolta in campionato, ma probabilmente per i Reds ugualmente storiche. In negativo.

forza liverpool

A cura di Emanuel Cossu e Matteo Serra.

--

--