Derby Pacifico

Igor Santos
Crampi Sportivi
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2 min readJun 21, 2018

Per la Colombia sembra difficile ripetere il buon risultato del Mondiale 2014, quando si spinse fino ai quarti di finali. Anche allora incontrò nei gironi il Giappone, battuto con un netto 4–1, ma la storia vissuta ieri a Saransk, repubblica di Mordovia, è stata completamente diversa.

Il racconto previsto dai colombiani dura soltanto tre minuti, ovvero il tempo che separa il fischio iniziale dalla mano di Sánchez dentro l’area di rigore. 87' in inferiorità sono una distanza temporale quasi infinita. Una distanza più vera di quella che, nelle immense carte geografiche appese sui muri delle scuole, sembra separare la Colombia (all’estrema sinistra della carta) dall’arcipelago nipponico (all’estrema destra). Lo sguardo che privilegia l’Europa al centro, il nostro eterno egocentrismo, fa dimenticare che la costa colombiana e il Giappone sono bagnati dallo stesso mare, e che una linea retta potrebbe unire Cali con Tokyo incontrando soltanto in mezzo l’ostacolo delle numerose isole Hawaii.

Al 31' l’entrata di Barrios sembra voler ispirare fiducia nella squadra colombiana. Recava un messaggio di speranza. Maggiore controllo del gioco al centro, resistere creando. Il pareggio di Quintero, messo a destra, sembra confermare la mossa dell’argentino Pekerman, vecchia volpe del Sudamerica. Ma la ripresa dimostra che l’ora e mezza di solitudine di Sánchez negli spogliatoi è un dettaglio troppo pesante per una Colombia costretta a subire il secondo gol del Giappone a poco meno di venti minuti dalla fine.

Se García Márquez si era ispirato per Memoria de mis putas tristes ai racconti di Yasunari Kawabata, il c.t. Nishino non ricambia il bel gesto tra Nobel. Il calcio non è letterattura. Ma c’è tanta letteratura nel calcio: il Giappone può celebrare la sua prima vittoria contro una squadra americana.

COLOMBIA 1–2 GIAPPONE (Mordovia Arena, Saransk — 19 giugno 2018)

0–1 : 6' Kagawa (r)

1–1 : 39' Quintero

1–2 : 73' Osako

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Igor Santos
Crampi Sportivi

Tifoso dell'Athletic nato a Barakaldo (Paesi Baschi) nel 1978. In Italia dal 2002 si occupa di storia medievale.