Due stelle

Igor Santos
Crampi Sportivi
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2 min readJul 16, 2018

Inziamo dalla fine. La Coppa aspetta sul piedistallo che si svolga la premiazione. Il miglior giovane (Mbappé), il miglior giocatore del torneo (Modric), le medaglie dei primi tra i perdenti. Infantino, Putin, Macron e Kolinda Grabar-Kitarovic sono sull’erba. Occupano uno spazio non loro, sottolienando il sapore politico di una manifestazione da sempre ostaggio del potere. La foto che vuole lo Zar è quella con altri capi di Stato, un regalo da usare come alibi poltico, per affermare la sua leggittimità. Ora e sempre. Allora arriva il colpo di scena, il momento non previsto da Putin.

La pioggia che, timida all’inizio, prende sempre più forza e scende, sfacciata, sul viso del presidente francese, sul volto della presidentessa croata, fino a farli sembrare, sempre più, una coppia di turisti presi in contropiede da una tormenta estiva.

L’inquadratura si allarga, nel muro d’acqua una mano sorregge un ombrello; solo lo Zar è asciutto. Poche immagini riescono a certificare in modo più sintetico la volgare semiotica del potere, libero anche delle più tiepide formule della diplomazia. Altri ombrelli arriveranno, ma sarà già tardi. La foto di Russia 2018 è stata scattata e mostra il vero volto del presidente russo.

Poco prima, invece, una Francia molto solida — costruita attorno a Griezmann, Pogba e Mbappé — aveva fatto vedere il vero volto della Croazia. Un team stanco, arrivato in finale con un giorno di riposo in meno e tanti minuti in più nelle gambe (troppi i supplementari giocati). I balcanici regalano molto nel loro debutto tra l’élite: un autogol, un rigore, la scarsa spinta dei suoi mediani. Neanche Lloris riesce a rimettere la Croazia in partita, regalando un gol a Mandzukic, che serve solo a rendere meno clamoroso un punteggio già fin troppo largo, che rompe la tradizione delle vittorie corte, dei rigori nelle finali mondiali.

La Francia cuce al petto la sua seconda stella. Due stelle che servono anche a definire la qualità del calcio giocato in una finale dove soltanto le Pussy Riot sono state all’altezza della propria storia, ricordando a tutti, nella notte di Mosca, che il pallone, nella sua grandezza, non riesce mai a nascondere l’ingiustizia, mentre la pioggia bagna tutti, Coppa e tiranni, con la stessa indifferenza.

FRANCIA 4–2 CROAZIA (Luzhniki Stadium, Mosca — 15 luglio 2018)

1–0: 18' Mandzukic (a) / 1–1: 28' Perisic / 2–1: 38' Griezmann (r) / 3–1: 59' Pogba / 4–1: 65' Mbappé / 4–2: 69' Mandzukic

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Igor Santos
Crampi Sportivi

Tifoso dell'Athletic nato a Barakaldo (Paesi Baschi) nel 1978. In Italia dal 2002 si occupa di storia medievale.