Embiid davvero

Crampi Sportivi
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5 min readJan 19, 2017

Ne parlammo già una volta qui: i primi passi di Joel Embiid nella Lega, dopo i due anni di attesa per infortuni, lasciavano presagire grandi cose sul suo talento.

Nonostante molte volte i primi fuochi si rivelino fatui, soprattutto in luogo di personalità tanto esuberanti, ci troviamo stavolta di fronte a un caso completamente opposto: il soprannominato (da se stesso) “The Process” sta confermando le prime prestazioni. Le quali, essendo d’impatto dentro e fuori dal campo, regalano così tante nuove perle da costringerci a rifare il punto per non perderci nulla.

Sul parquet, in soli 25 minuti di utilizzo in media — a causa della restrizione applicata per il suo minutaggio per un recupero graduale dall’infortunio — sta collezionando 19,4 punti, 7,4 rimbalzi e 2,4 stoppate.

L’ingombrante paragone col venerando Hakeem Olajuwon sembra ogni giorno meno azzardato. Vedere per credere:

Anzi, il range di tiro di cui dispone, arrivando fuori dalla linea da 3 punti, costringe le difese ad inseguirlo fin laggiù; il suo attacco al closeout (ovvero il recupero della difesa), grazie a quelle leve, fa impallidire il passaggio di Gulliver a Lilliput:

Fuori dal rettangolo di gioco, sappiamo bene come il nostro sia un re dei social.

Come tantissime personalità di spicco dello Star System statunitense, non ha evitato di schierarsi per le elezioni presidenziali, facendo sentire la sua voce su Twitter.

In particolare, viste le sue origini camerunensi, sul tema dell’immigrazione e l’orientamento a proposito adottato da Trump il ragazzo si è sentito particolarmente toccato.

Alle parole del compagno di squadra, la prossima promessa annunciata, Ben Simmons, dopo un convegno ascoltato in tv del futuro presidente eletto:

il nostro lo ha messo in guardia:

Tuttavia, le elezioni non sono andate come il nostro ragazzone sperava. La reazione, per uno abituato alle sconfitte “conquistate” di proposito, nel cosiddetto tanking da cui è partito il famigerato Process:

oltre a riprendere la sua vena onnicomprensiva, con il motto “We are All qualcosa” con cui si propone di dare una mano:

A proposito di incidenti di percorso: la partita fra i suoi Philadelphia 76ers e i Sacramento Kings del viene rinviata causa condensa creata sul campo di gioco, che rendeva impossibile l’equilibrio agli atleti. E insomma…

Nel recupero disputato, Embiid prima riesce a risultare l’unico giocatore a sviluppare empatia con i Sacramento Kings di questa stagione , reagendo simpaticamente all’imbeccata del principe del bad behaviour DeMarcus Cousins:

successivamente, non riesce ad assicurare la vittoria ai suoi con un ultimo tiro preso, probabilmente viziato da un fallo ricevuto purtroppo non sanzionato.

E’ innegabile: Joel sta mettendo tutto se stesso nell’uniforme dei Sixers.

Come conseguenza di ciò, la restrizione nel minutaggio applicata dallo staff, che gli impedito di giocare il supplementare contro Memphis, non è stata presa benissimo:

Joel non ha voglia di tirarsi indietro su nessun pallone, a volte trovando anche soluzioni particolari viste le presenze degli spettatori delle prime file:

Il grande cuore del nostro emerge anche in questa occasione, in cui su Instagram si assicura dello stato di salute del tizio con gli occhiali, usato come scalino, il già amato “my guy” che ha cercato di proteggerne l’incolumità (mentre la signora di fianco “ha accettato il suo fato”):

Occhio di riguardo per l’hashtag #Surfboard

I risultati di squadra, seppur timidamente visto il tempo richiesto dal Process, sembrano giovarne. Inizia l’anno 2017, prima vittoria per i 76ers, il 4 gennaio contro i Denver Nuggets. Il nostro genio, come solito, su twitter non si fa sfuggire l’occasione:

In effetti, Embiid dopo la vittoria per 105–95 contro i derelitti Brooklyn Nets, ha dichiarato che reputa i playoffs un obiettivo raggiungibile già in questa stagione. D’altro canto, i ragazzi hanno conquistato 10 vittorie, pareggiando già il numero di successi dello scorso anno (terminato con un record di 10–72, ad una sconfitta dall’essere il peggiore della storia su 82 partite). Un successone, rispetto alle 47 vittorie a fronte delle 169 sconfitte nelle ultime 3 stagioni, quelle del “Process” in the making.

Però, Joel ha evidentemente dimenticato di guardare l’intera classifica: con 28 sconfitte, solo gli stessi Nets e gli sfortunatissimi Heat sono peggiori di loro in tutta la costa Est… insomma, definire lunga la strada da percorrere è un eufemismo.

Più facile per lui potrebbe essere approdare all’All Star Game, non solo alla partita dedicata ai rookies (dei quali con ogni probabilità risulterà il migliore a fine stagione), ma proprio a quello dedicato alle stelle assolute della NBA.

Proprio Joel non sta lesinando sforzi per proporre la sua candidatura, sponsorizzandola nei modi più disparati.

Il nostro, infatti, oltre a voler attestare il suo status di campione nella lega, ha un motivo in più per partecipare: ricordate i tentativi di approccio di un paio di anni fa con Rihanna e il rifiuto di quest’ultima?

Il fatto che l’intera storia con la ragazza fosse inventata da Joel è assolutamente irrilevante

Ecco, dopo questo straripante inizio, può essere l’occasione per Joel per cogliere due picconi con una fava!

I risultati delle prime votazioni danno qualche possibilità al nostro ragazzone:

No, non è un fake: l’onesto Zaza Pachulia è davvero il secondo fra le ali ad Ovest, ancor più dell’anno scorso la Georgia in massa sta votando il suo atleta

Gli endorsment rilevanti per il nostro non mancano, tutti prontamente ritwittati da Embiid: quello della leggenda dei 76ers Allen Iverson…

o del rapper di Philadelphia, amico personale di Joel, Meek Mill:

Fra questi, spunta furtivo quello del già citato… Donald Trump?!

Però, guardando bene: il retweet è manuale, la storia con Rihanna svelava la propensione all’inventiva del ragazzo… è chiaro cosa sia venuto in mente a Joel, vero?

Scherzone!

Di conseguenza, la seconda rilevazione dei voti lo vede piazzato ancora saldamente in alto, vicino al terzo posto che indica il terzo titolare fra le Forward:

Non tutti sono fan della pubblicità fatta per la propria candidatura all’All Star Game; ad esempio Hassan Whiteside dei Miami Heat, pariruolo di Joel e suo contendente per la palma di miglior centro della Eastern Conference, ha dichiarato di non essere un fan del voto via social.

Qualche minuto dopo le sue parole:

Come non amare uno così?

Eppure, Mia Khalifa non sembra d’accordo. Dopo una foto pubblicata da Embiid scattata insieme ai compagni di squadra Simmons e Noel e al rapper Meek Mill:

Particolare la localizzazione dello scatto, “Strip Club New York”

l’ex-pornostar ha ripostato la stessa sul suo account, aggiungendo il commento: “Stanza piena di L”, dove L sta per l’inglese losers, ovvero perdenti.

Poteva la star dei social far passare sotto silenzio la cosa? Ecco la sua risposta:

che sarebbe: “Così disse la donna con miglia di D”, dove la D sta per l’inglese dicks, ovvero.

Insomma, non so proprio se valga la pena litigarci.

Visto anche il supporto ottenuto dai fighters:

https://twitter.com/ufc/status/821187452027052032

https://twitter.com/JoelEmbiid/status/819663646376792068

https://twitter.com/Sixers/status/820063722861305856

https://twitter.com/TripleH/status/820065924308987908

https://www.youtube.com/watch?v=xGbV-_scXhI

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