Fare l’amore con l’Europa per la prima volta

Crampi Sportivi
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6 min readJun 24, 2016

Il primo Europeo della storia a 24 squadre ha regalato un tabellone per lo meno bizzarro. Da una parte, ci sono Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna, incrociate con le meno temibili Slovacchia, Irlanda e Islanda. Dall’altra, carneadi vari e squadre che devono ancora dimostrare il loro peso, giustificando un ranking e un’attesa altissime (sì, Wilmots. Parlo con te).

Dobbiamo ricordare che il percorso delle squadre in questo nuovo format è noto dal 2008. Mentre si celebrava la Spagna del tiki-taka, l’UEFA approvava l’Europeo a 24 squadre per l’edizione del 2016. Se poi andassimo ad analizzare chi ha votato cosa, tre delle 54 federazioni UEFA era contraria a quest’espansione: di queste tre, le big ones erano Germania e Inghilterra. Niente Italia, come vedete.

Potremmo dire — come ha suggerito qualcuno — che il criterio d’accoppiamento stile Copa Libertadores è più intelligente e veramente meritocratico. Ciò che però mi fa andare ai matti è vedere le stesse persone che urlavano per i ragazzi di Ranieri e usavano l’hashtag #qualcosaLeicesterqualcosa (decifratelo voi come meglio credete) urlare alla parte alta del tabellone di Euro 2016.

Se da una parte ci sono undici titoli Mondiali e nove Europei messi insieme, dall’altra non c’è nulla. Nessuna vittoria storica, solo due finali a un Europeo (Belgio sconfitto dalla Germania Ovest nel 1980 e Portogallo deluso dalla Grecia nel 2004). Ma con tutto quello che abbiamo sentito durante questa stagione — in una retorica che ha raggiunto livelli persino bassi, se non inesatti, come nel caso di frasi e post inventati — perché prendersela adesso?

https://twitter.com/giocerag/status/744814865873670145

Forse è il contesto a rendere tutto più semplice da decifrare. Forse le opinioni tanto critiche sono dovute al fatto che l’Italia sia stata inserita nella parte di tabellone più difficile. Ho provato a cercare altre competizioni a 24 squadre, trovando qualche esempio.

Per esempio, prima dell’Europeo, il Mondiale è stato a 24 squadre per quattro edizioni: Spagna ’82, Messico ’86, Italia ’90 e USA ’94. Poi José Havelange — allora presidente FIFA — decise di allargare il quadro delle partecipanti all’attuale numero di 32 dal Mondiale ‘98.

Se escludiamo Spagna ’82 (dove il format era diverso: sei gruppi con due qualificate per girone, poi le dodici squadre rimaste venivano divisi in altri quattro gruppi), tre di quei quattro Mondiali hanno visto l’utilizzo del ranking per le migliori terze.

Quel format regalò diverse sorprese. Prendiamo il Belgio al Mondiale ’86: la squadra di Guy Thys si qualifica come miglior terza e poi arriva quarta, sconfitta solo da Maradona nella semifinale. Il tutto nonostante a fine torneo risultasse una delle squadre con la media-gol subiti più alta.

Esempio più pesante: l’Argentina di Italia ’90. Ricordiamo Maradona, Napoli, il San Paolo, l’uscita di Zenga, i rigori persi dall’Italia e la finale con l’hijos de puta in diretta mondiale. Tuttavia, molti si dimenticano come l’Argentina si sia qualificata tra le migliori terze (arrivando dietro a Camerun e Romania nel proprio girone).

Rimanendo ai fatti di casa nostra, al Mondiale ’94 l’Italia arriva in finale, ma è a un passo dall’eliminazione ai gironi. Ci vogliono quattro punti per essere LA PEGGIORE TERZA e accedere agli ottavi dopo l’1–1 contro il Messico. Il resto ce lo ricordiamo, ma questo dato no: altrimenti i pianti di questi giorni su qualunque timeline italiana sarebbero minori.

La prova finale è derivante da una semplice ricerca di Google: è la prima volta nella storia che un allargamento di partecipanti fa infuriare qualcuno. Certo, altra cosa sarebbe parlare della proposta — cavalcata dal nuovo presidente FIFA Infantino — di portare a 40 il numero di squadre al Mondiale, ma nessuno si è mai lamentato del sistema delle terze nella storia del calcio. A quanto pare, non è solo il Leicester a essere una novità nel mondo del calcio.

Noi, però, amiamo le storie che regalano sogni a chi non dovrebbe viverne. Perciò eccovi otto scenari possibili per la prossima finalista (e possibile vincitrice) a sorpresa dell’Europeo.

Svizzera

Sorpresa non doveva essere, ma nelle statistiche lo è: la Svizzera si è qualificata per la prima volta agli ottavi di un Europeo. Nelle tre precedenti partecipazioni, gli elvetici erano sempre usciti nella fase a gironi.

La squadra di Petkovic è sembrata solida, ma non entusiasmante. Tosta, ma non concreta nello sfruttare tutte le occasioni avute. Persino in superiorità numerica contro l’Albania hanno sofferto un po’. Chissà…

Intanto contro la Francia hanno sgonfiato un pallone e perso numerose magliette. Se il buongiorno si vede dal mattino…

Polonia

Indicata come una delle possibili rivelazioni del torneo, finora non ha deluso. Anzi, ha stupito: zero gol subiti, due vittorie di misura. Il tutto nonostante Lewandowski non stia affatto brillando in Francia.

E allora quale miglior best-case scenario del capitano che si risveglia a suon di gol, magari già a partire dagli ottavi contro la Svizzera. In fondo la Polonia ha fatto benissimo ai Mondiali, ma è la prima volta che si spinge oltre la fase a gironi di un Europeo.

Croazia

Come la Polonia, la Croazia — insieme forse alla Spagna — è una delle poche nazionali ad aver reso esattamente come ci si aspettava prima dell’Europeo. Forse i ragazzi di Cacic han persino dato qualcosina in più: nessuno si aspettava il primo posto nel girone D (considerato un “gruppo della morte”) e ora i croati sognano di arrivare fino in fondo dopo i quarti del 2008.

Qui non c’è da sognare nulla, ma c’è solo da sperare che la lunga faida tra Mamic e i tifosi croati non coinvolga ulteriormente i risultati della nazionale. Tuttavia, ci pare che gli aficionados del calcio croato vogliano arrivare fino in fondo. E non ci riferiamo alla finale.

Portogallo

Prima squadra della storia a passare alla fase a eliminazione diretta con tre pareggi, è certamente una delusione di quest’Europeo. Tuttavia, Cristiano Ronaldo — nel bene e nel male — tiene la squadra a galla.

Lo scenario da sogno vede CR7 segnare un gol a partita e alzare — DA SOLO — il trofeo a Parigi, dopo aver alternato colpi di tacco e prese a male.

Galles

La squadra di Coleman cavalca l’onda dell’entusiasmo. Non è la prima volta che i gallesi hanno in squadra dei fuoriclasse planetari: ricordo che John Charles, Ian Rush e Ryan Giggs han giocato rispettivamente 38, 73 e 64 partite per la nazionale.

Eppure nessuno di loro è riuscito ad arrivare alla fase finale di un Europeo. Dopo aver vinto il Girone B, il Galles è autorizzato a sognare. E se le mosse di danza di Joe Ledley si ripetessero in una serata di luglio a Saint-Denis?

Diciamo che Joe Ledley l’Europeo l’ha già vinto.

Irlanda del Nord

Non credo di dover aggiungere niente a parte #WillGriggsOnFire (anche se il centravanti del Wigan deve ancora scendere in campo a quest’Europeo).

https://twitter.com/WillGriggFire/status/745285136527298560

Ungheria

Credo che non ci sia una squadra in questa parte di tabellone che possa sublimare il concetto di sorpresa come l’Ungheria. Perché i magiari non si sono solo qualificati agli ottavi, ma hanno VINTO un girone in cui erano dati per netti sfavoriti.

Di nuovo all’Europeo dopo 44 anni, l’Ungheria aveva collezionato un terzo e un quarto posto nelle due precedenti partecipazioni. Ora, ripetere quei risultati sarà difficilissimo, ma non avevamo detto che avrebbero salutato la Francia dopo tre partite? Invece hanno battuto 2–0 l’Austria in un incontro dall’odore novecentesco e poi hanno mandato ai matti Cristiano Ronaldo, andando tre volte in vantaggio contro il Portogallo.

Chi può dire che la loro avventura finirà tra qualche giorno? Io non ci riesco.

Chi vuole che finisca l’avventura di un matto del genere?

Belgio

Oddio, qui parlare di underdog è dura. Lo possiamo fare dal punto di vista storico, visto che il Belgio è al primo Europeo dopo 16 anni d’assenza. Tuttavia, la rosa suggerisce ben altro. E forse la gara persa contro l’Italia ha annullato l’hype nei confronti dei Diavoli Rossi, che ora giocano tranquilli.

Ma la faccia di Hazard promette tumulti.

Un tabellone del genere può favorirli improvvisamente e portarli in finale. Forse neanche Wilmots se l’aspettava.

Agli amanti della restaurazione, ricordo che Euro 2004 — a 16 squadre — ha visto Germania e Italia andare a casa ai gironi, la Lettonia in Portogallo e la Grecia campione d’Europa. Enjoy.

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