Fiorentina-Napoli: introduzione alla finale di Coppa Italia

Crampi Sportivi
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5 min readMay 3, 2014

Volendo essere provocatori potremmo dire che Napoli-Fiorentina di questa sera equivale ad una ripetizione di Bayern Monaco-Real Madrid in piccolo, tipo le partite dei piccoli prima dei grandi, ma dopo.

La Fiorentina con il pallino del palleggio e del possesso palla, il Napoli con il pressing, le ripartenze veloci e il talento offensivo enorme di quelli davanti. Non è così semplice naturalmente, ma proviamo a vedere alcuni dati.

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Le probabili formazioni

Le probabili formazioni[/caption]

Il contropiede

La Fiorentina ha una media del 55% di possesso palla, contro il 53% del Napoli. I passaggi della viola sono inoltre più accurati (86%) di quelli del Napoli (84%), segno che il Napoli tende a giocare maggiormente in verticale e ad effettuare passaggi più rischiosi. Infatti se il Napoli ha segnato ben 10 gol in contropiede (insieme alla Roma la squadra che ne ha segnati di più dopo il Verona, 11) la viola ne ha segnati solo 3.

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Il Napoli ha in Mertens, Insigne, Callejon e Higuain una batteria di contropiedisti eccezionale: giocatori in grado di attaccare lo spazio in modo intelligente e dinamico. Molto passerà anche per la prestazione di Hamsik, che già negli anni scorsi ha dimostrato la sua grande capacità di giocare in verticale. Considerando che la Fiorentina tende a schierare la difesa piuttosto alta, quello del contropiede sarà un pericolo che la Viola dovrà arginare questa sera.

Sterilità offensiva

La Fiorentina avrà Cuadrado squalificato, e la cosa è piuttosto grave. Rispetto allo scorso anno — quando c’erano Jovetic e Ljajic a determinare un certo tipo di densità offensiva sulla trequarti opposta a quella del colombiano — il peso di Cuadrado nella manovra viola è decisamente aumentato. Passa più o meno tutto per i suoi piedi e quelli di Borja Valero, che insieme hanno creato circa l’80% delle occasioni della Fiorentina quest’anno. Come possiamo vedere in questo gol, Cuadrado ha un estro fuori dall’ordinario, e riesce a tirar fuori un gol dal profondo nulla, da situazioni di gioco molto bloccate.

Per capire l’importanza di Cuadrado basti dire che è il giocatore che in Serie A ha realizzato il maggior numero di dribbling, 111, praticamente quasi 4 a partita.

Giuseppe Rossi e Gomez sono in panchina e le notizie sul loro stato di salute sono più vaghe di quelle su cosa sta accadendo in Ucraina. Questo per Montella è un problema, perché nessun altro dei suoi calciatori ha dimostrato di poter creare offensivamente come questi tre.

A sostituirli saranno probabilmente Ilicic e Joaquin, non due vere punte, ma giocatori adatti al palleggio e a togliere riferimenti ai centrali avversari. A supportarli ci sarà Borja Valero (anche lui non al meglio a dire il vero), che alzerà il suo raggio d’azione in quello che sembra un 4–3–1–2 spurio, pieno di centrocampisti ragionieri e trequartisti. Infatti la linea mediana della Fiorentina dovrebbe essere composta da Aquilani, Pizarro e Vargas. L’idea di Montella è quindi, come sempre, quella di tenere il possesso del pallone (schiera 6 giocatori adatti a questo scopo) e quindi il pallino del gioco. Il suo problema è sempre quello: chi finalizzerà tutta la mole di gioco? Nessuno dei giocatori in campo è andato in doppia cifra quest’anno e c’è il rischio che il palleggio resti sterile. In tal senso l’entrata di Giuseppe Rossi potrebbe rivelarsi vero deus ex machina del meccanismo di gioco viola (senza infortunio sarebbe stato capocannoniere in serie A).

Esterni potenti

Il Napoli dal canto suo, recuperato Higuain, può schierare la formazione migliore. Ma qual è la formazione migliore per Benitez? Partendo dall’assunto che il 4–2–3–1 non si cambia (cosa che ha attirato sul tecnico spagnolo varie accuse di vetero-integralismo), Benitez ha solo il dubbio sugli interpreti e questa sera sembra intenzionato a puntare su Mertens, Hamsik e Callejon a supporto di Higuain, lasciando in panchina Insigne — quest’anno parecchio fumoso anche se spesso preferito a Mertens in maniera piuttosto inspiegabile. Tutta gente bravissima ad attaccare gli spazi, che la Fiorentina potrebbe lasciar scoperti, soprattutto nella seconda parte di gara, dove la viola tende maggiormente a sfilacciarsi e a non tenere stretti i reparti. Anche a causa di un centrocampo non in grado di reggere ritmi particolarmente intensi per 90 minuti. Aquilani soprattutto, contrasta poco (2 contrasti a partita) e si fa dribblare spesso (quasi 2 dribbling subiti a partita). Il match per il Napoli potrebbe giocarsi quindi non solo nella capacità degli esterni di attaccare in spazio aperto, ma anche di creare superiorità numerica in fase offensiva a difesa schierata. Qui vediamo come Mertens ha trasformato in birilli i difensori della Roma:

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Sono gli esterni del napoli ad aver spinto Montella a preferire la difesa a 4, con due terzini bravi a spingere. Pasqual e Tomovic avranno il compito di pressarli alti e impedirgli di ripartire. Se i due giocatori sapranno uscire dal pressing viola potranno essere decisivi, anche per innescare l’eventuale taglio di Higuain, praticamente implacabile quando taglia dietro i centrali avversari. A centrocampo Benitez sembra aver scelto Jorginho da affiancare a Inler, che dovrebbe avere il compito di alleggerire tramite un po’ di possesso (è il quarto giocatore in campionato per passaggi completati a partita) e offrendo linee di gioco anche al centro.

Nel precedente giocato nel girone d’andata (e non considerando la sconfitta del Napoli al San Paolo, subita in dieci uomini) il Napoli ha vinto due a uno, pur avendo una percentuale di possesso palla attestata su un misero 31%; è probabile che anche stavolta il Napoli lasci intenzionalmente il gioco alla Fiorentina per non infilarsi in un braccio di ferro che non sembra convenirle, per poi puntare sul già citato contropiede maledetto.

Napoli e Fiorentina sono due squadre con filosofie di gioco quasi opposte, ma accomunate da un sostanziale spirito offensivo. Per questo, probabilmente, verrà fuori un incontro gradevole, molto aperto, dove le decisioni degli allenatori a partita in corso potranno risultare determinanti. Il Napoli forse sembra più forte nella partita secca, ma la Fiorentina quest’anno ha dimostrato di potersela giocare con tutti. Il risultato non sembra, quindi, scontato e invitiamo anche i non tifosi a non perdersi lo spettacolo che non di sole Bayern Monaco-Real Madrid vive l’uomo.

di Marco D’Ottavi ed Emanuele Atturo

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