Guida alla penultima Champions League meritocratica — Gironi A-B

Crampi Sportivi
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5 min readAug 29, 2016

GIRONE A, come Attenti a Bjarnason

(Arsenal, Psg, Basilea, Lugodorets)

A cura di Raoul Ruberti e Paolo Stradaioli

Da dove si parte

L’Arsenal potrebbe mostrare un gioco più divertente di quello del PSG (al netto degli interpreti, mediamente inferiori di una tacca). Ciò non rende necessariamente i Gunners la squadra da battere, in ogni caso: dopo aver disputato le prime stagioni sceicche con la classica rosa da album di figurine, il PSG sta iniziando ad argomentare calcio in maniera più complessa, e se oggi sottrarre punti ai parigini non è impossibile — nulla lo è — rimane assai difficile elaborare una precisa strategia per farlo. La lotta a quattro per due posti si trasformerà quindi in una lotta a tre per un posto, con l’Arsenal nettamente favorita. Starà a Basilea e Ludogorets affrontare con estrema attenzione gli scontri diretti, cercando di non farsi catturare nel possesso palla prolungato di Wenger per mettere pressione all’uomo meno solido della catena, e poi ripartire puntando in verticale una difesa storicamente un po’ lenta.

La squadra da tifare o, in alternativa, la più hipster

Il PSG è troppo ricco per poter anche soltanto aspirare all’hipsteria, il Ludogorets ci prova con un portiere della scena canadese ma non basta. Ecco allora imporsi a sorpresa gli svizzeri. Se dici hipster, nel 2016, dici Islanda e il Basilea ha in casa il buon Birkir Bjarnason (che a Pescara e Genova conoscono da vicino), oltre all’ex meme romanista Doumbia e Mohamed Elyounoussi, uno che nel tempo libero serve le pizze ai tavoli nella pizzeria del padre in Norvegia; quindi di cosa stiamo parlando?

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Potenziali game-changer

Sarebbe splendido se il girone fosse deciso dal (doppio) confronto tra i fratelli Xhaka. Granit, il minore, e Taulant, il maggiore, rispettivamente all’Arsenal e al Basilea, sono i piccoli protagonisti dell’ennesimo racconto sul calcio cosmopolita: i genitori dei due sono albanesi, entrambi sono nati in svizzera, e la loro scelta a livello di nazionalità calcistica è stata opposta. Il primogenito si è legato alla bandiera con l’aquila nera, il secondogenito a quella rossocrociata. Il destino li ha già messi l’uno di fronte all’altro nel girone A degli Europei e ripetiamo, sarebbe splendido se questa storia dovesse significare qualcosa, ma più probabilmente il tandem Cavani-Ben Arfa segnerà dodici milioni di gol e bum, niente, ciao.

Chi la spunta

Il gap tra chi passerà e chi non lo farà dovrebbe essere abbastanza netto, e l’ordine di sorteggio dei bussolotti dovrebbe riflettersi nella classifica finale del girone. Il Basilea non ruberà il posto agli ottavi né al PSG né all’Arsenal, ma ha più esperienza del Ludogorets nel racimolare in giro quei punticini che permettono di arrivare terza nel girone e cadere sul morbido dell’Europa League. A meno che i bulgari non comprino il biglietto vincente della lotteria-Wenger, ottenendo una di quelle giornate da incubo dell’Arsenal e tre punti, s’intende.

Qual è lo scenario più assurdo che può verificarsi in questo girone?

In ordine di probabilità decrescente: Arsenal eliminato; eruzione vulcanica durante la sagra della fonduta; PSG secondo nel girone; atterraggio alieno nel centro di Razgrad; PSG eliminato.

GIRONE B, come Belle trasferte tranquille

(Napoli, Benfica, Dinamo Kiev, Besiktas)

A cura di Michele Garribba e Francesco Saverio Balducci

Da dove si parte

Il noto poeta partenopeo Pino Daniele, nel suo capolavoro A me me piace ‘o blues, canta: «tengo a cazzimma e faccio tutto quello che mi va». “A cazzimma” — spigherà successivamente il cantante — è l’attitudine a cercare, d’istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto, dai grandi affari fino alle schermaglie meschine per chi deve pagare il pranzo o il caffè. Insomma, è quel qualcosa in più che i napoletani hanno. Lo dimostrò Cavani, in quel Napoli-Manchester City il 22 novembre 2011 e Lorenzo Insigne contro il Borussia il 18 settembre 2013.

A meno che non si siedano sugli allori per un girone alla loro portata, gli uomini di Sarri sembrano favoriti sul Benfica per il primato del gruppo. Sarà importante, non solo per il Napoli, fare risultato tra le mura amiche dato che le trasferte (e questo vale anche per il San Paolo) sono tutte da disputare in campi ostici: lo Stadio Olimpico di Kiev, l’Estadio da Luz di Benfica e la Vodafone Arena (o BJK İnönü, ma diciamo Vodafone Arena va’).

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La squadra da tifare o, in alternativa, la più hipster

Nelle due ultime partecipazioni alla fase finale del torneo continentale, il Napoli si è dovuto confrontare con gironi eliminatori di difficoltà proibitive. Nel 2011–12 l’urna di Nyon accoppiò ai partenopei Bayern Monaco, Manchester City e Villareal; mentre nell’edizione 2013–14 Borussia Dortmund, Arsenal e Marsiglia. Qualificazione davanti ai Citizen nel primo girone, con undici punti; un sanguinoso terzo posto nel secondo, appaiato alle corazzate di Wenger e Klopp a dodici punti, penalizzato, però, dalla peggiore differenza reti. In soldoni: i napoletani in Champions League non annoiano mai. Poi, diciamocelo, senza Higuain sono molto più hipster.

Potenziali game-changer

Il girone B non vanta certo di un firmamento di giocatori stellari. È più una batteria di possibili “micce” pronte ad essere innescate. In attesa che le gerarchie, per quanto riguarda il ruolo di punta centrale, nella società di Aurelio de Laurentiis si stabiliscano, Insigne, come è già capitato in passato, sembra essere l’uomo in più.

Attenzione alla coppia d’attacco dei portoghesi: Jonas-Mitroglou. Il primo (adesso infortunato) ha siglato 37 reti nella passata stagione, posizionandosi alle spalle di Suarez, Ronaldo e Higuain nella corsa alla Scarpa d’Oro; il secondo, complementare al compagno di reparto, è stato riscattato dal Fulham per affiancare al brasiliano un giocatore più da area di rigore, capace di capitalizzare le giocate di sponda del compagno.

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Chi la spunta

Penso che il Napoli riuscirà a passare il girone, ovviamente complicandosi la vita e non dando grosse certezze fino al ’82 della sesta partita del girone, ma questa è prassi. In verità questo è probabilmente il girone più equilibrato della competizione, a naso è facile dire che la spunterà il Benfica, ma le squadre turche non la contano giusta, quelle ucraine meno ancora. Direi Napoli e Benfica, ma se succede qualcosa…

Lo scenario più assurdo che possa capitare

Questo girone potrebbe riservare così tanti colpi di scena che quasi ogni realtà che si configurerà sarà comunque una sorpresa. È indubbiamente il girone con le trasferte più rognose che ci possano essere; sembrerà banale ma penso che lo scenario più assurdo per questo girone sia vedere, dopo 6 partite, una squadra che non riesce a fare nemmeno un punto. Allo stesso modo: uno scarto di più di 2–3 punti tra 2° posto e 3° posto potrebbe sembrare già molto anomalo sebbene in buona parte degli altri gironi sarà molto comune.

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