Guida alla penultima Champions League meritocratica — Gironi C-D

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
Published in
5 min readAug 29, 2016

GIRONE C, come Celtic-Barcellona, ancora?

(Barcellona, Manchester City, Celtic, Borussia Moenchengladbach)

A cura di Andrea Gaetani e Roberto Gennari

Da dove si parte

La squadra che è stata la diretta emanazione del guardiolismo e la reinterpretazione di quella filosofia in salsa Premier: uno scontro alquanto gustoso. Il Barcellona di Luis Enrique è una compagine già rodata, probabilmente esprimerà il miglior gioco, in quanto il City è ancora un cantiere aperto. Tuttavia, se tutto dovesse girare bene per i Citizens, non ci sarebbe nessuno in grado di mettere in difficoltà il sistema dei blaugrana come Guardiola.

D’altro canto, considerando anche che in alcuni bar sport c’è chi ama il tiqui-taca un po’ quanto andare all’Ikea di sabato pomeriggio, sarebbe bello lasciarli sognare che sia il Borussia M’Gladbach a imporre il gioco sulle altre, ma non ce la sentiamo di illudere nessuno. Più realisticamente, per tenere testa alle favorite del girone probabilmente sarà necessario che le due meno blasonate disinneschino il meccanismo del possesso palla, per sfinimento.

Per chi tifare?

Come si fa a non tenere per il Celtic? Se il Borussia ha pochissime possibilità, per i biancoverdi ce ne sono ancora meno. Non ci resta che aggrapparci al ricordo di quel gol di Tony Watt che nel 2012 permise agli scozzesi di battere il Barcellona.

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=QzSnAcRdGbA[/embed]

Potenziali game-changer

In un girone dove ci sono Neymar, Messi, Aguero e chi più ne ha più ne metta, indicarne uno solo è impossibile. Questo è un girone in cui la svolta inaspettata può arrivare dagli interditori, quelli che ti rompono il possesso palla. E Andrés Iniesta, ovviamente.

In alternativa, sarebbe bello assistere alla consacrazione definitiva per il piccolo Hazard, Junior. Pensa tu che bello se trascinasse la sua squadra in semifinale a suon di triplette, mentre il fratello maggiore lo guarda in TV, rosicando. Tra l’altro Baby Hazard si chiama Thorgan, in onore di un fumetto fantasy belga. Si merita il proscenio solo per questo.

Chi la spunta

Barcellona e City, e di conseguenza, tra i detrattori, la spunterà chi riesce a rimanere sveglio più a lungo durante gli interminabili possessi palla tra le due.

Lo scenario più assurdo che possa verificarsi

Il solo fatto che una tra le due big retroceda in Europa League è talmente improbabile che il correttore automatico mi ha ripreso dieci volte mentre cercavo di scrivere questa frase.

GIRONE D, come Dai Rostov, è stato bello lo stesso

(Bayern Monaco, Atletico Madrid, PSV Eindhoven, Rostov)

A cura di Francesco Zani

Chi imporrà il suo gioco

Obiettivamente la risposta a questa domanda è semplice (per non dire banale): il Bayern Monaco di Carletto Ancelotti, signore delle Coppe. La gestione Guardiola arrivata dopo che la squadra aveva vinto tutto quello che poteva vincere è partita invece con tutto da perdere, e ha finito per vincere quello che doveva vincere, ma senza mai incidere in Europa. Ancelotti porta in dote la sua gestione del gruppo paciosa e tranquilla e una normalizzazione a volte estrema dei concetti di gioco che però si è sempre rivelata efficace e performante. La rosa del Bayern è superiore a tutte le altre e l’unica che può tenere testa ai tedeschi a livelli di nomi e qualità sulla carta non ha mai fatto del bel gioco una caratteristica: il cholismo ha una sua etica apprezzabile, ma di certo le squadre di Simeone non danno spettacolo. Alla fine viva Griezmann, eh, ma il Bayern difficilmente avrà rivali e le contromisure per contrastarlo potrebbero ridursi al fatto di provare ad arrivare secondi.

Per chi tifare (o, in alternativa, qual è la squadra più hipster?)

Seguitemi in questo ragionamento contorto e da autentico abitante del Pigneto a Roma (ma intriso di un bel po’ di cultura pragmatica romagnola): tiferò Atletico perché se dovessi apprezzare il senso estetico tiferei di certo le altre squadre, ma la squadra-hipster deve andare anche contro corrente e quindi mi prendo il Cholo e tutta la sua banda. Giocano in verticale quando recuperano palla, stanno bassi e compatti e partono ai cento all’ora senza pensarci su, non hanno vie di mezzo: sono la squadra che più assomiglia a una bicicletta a scatto fisso che io possa immaginare. Nel 2011 sono stato al Vicente Calderon, una magnifica spagnola allo store dell’Atletico mi disse di comprare un poncho amarillo (k-way giallo) e questo mi salvò la vacanza. Eravamo andati allo stadio solo per vedere Suarez, ma in Europa League il Cholo fece turnover e giocò Diego Costa. «Ma chi è questo paracarro?», dissi al mio compagno di viaggio. La storia direi che ha già pronunciato l’ardua sentenza su quanto poco io capisca di calcio.

Potenziali game-changer

«La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatto al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso», questa fintissima e banalissima citazione di Albert Einstein è perfetta per descrivere Thomas Muller. Ha il fisico del mio prof di matematica al Ginnasio, l’aria disorientata di quando entri alla posta eppure è senza ombra di dubbio uno dei giocatori d’attacco più efficaci degli anni 2000. Lo vorrei sempre nella squadra per cui tifo, segnerà nel girone quando conta lasciando tutti a bocca aperta come sempre. Poi prendo Griezman, che anche se è francese mi sta simpatico e credo sia un attaccante perfetto per il calcio moderno. Veloce, tecnico ed estremamente intelligente.

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=8avXHU3ZHwM[/embed]

Chi la spunta

Bayern Monaco e Atletico dai, qualcun altro ha dei dubbi? Anche se il PSV Eindhoven ha vinto lo scorso anno una rocambolesca Eredivise interrompendo il dominio dell’Ayax e nonostante la grande simpatia che nutro per Philip Cocu (la sua maglia numero 8 con la fascia di capitano è una delle mie immagini calcistiche dell’infanzia) credo che gli olandesi dovranno accontentarsi dell’Europa League.

Lo scenario più assurdo che possa capitare

Il Rostov fa una squadra di tutti russi e al grido di “Russia ai Russi” vince il girone, ribalta il governo di Putin e candidandosi in Italia prende il 16% dopo che il candidato Salvinov ha detto che tutti i non russi dovrebbe stare nelle tendopoli e i calciatori negli Hotel a 5 stelle.

--

--