I cavallier, l’arme, l’audaci imprese io conto

Crampi Sportivi
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7 min readSep 10, 2016

Tutti i record che verranno infranti nel corso della Serie A 2016–17

Avviata al 2020, con un mondiale in mezzo, la Serie A ha congedato alcuni dei suoi eroi. Increduli, abbiamo accompagnato all’uscita Toni e Di Natale, salutando i loro primati alle voci realizzative. Daniele Conti sembra che giochi ancora, lì, tra Biondini e Cossu. Abbiati, per dirne un altro, si è defilato. Il record di 12 rossi di Pinzi — a meno che il Brescia non salga — pare destinato a fermarsi qui.

Eppure, già a partire da questo campionato, non mancano motivi d’interesse. Gli almanacchi, del resto, scalpitano sempre. Cerchiamo qui di fare il punto, ruolo per ruolo, delle imprese più alla portata dei nostri.

PORTIERI

Buffon si sta avvicinando da cannibale all’annullamento di molti record individuali. Dopo l’imbattibilità presa a Rossi e la demolizione di Del Piero in varie voci statistiche, per una vittoria in campionato isserebbe Buffon al primo posto tra gli scudettati, a pari merito con gli otto campionati di Furino — Rosetta — Ferrari (il tutto non tenendo conto dei titoli relativi al biennio 2004-’06). Immaginando addirittura due scudetti consecutivi per la Juve — e Gigi sempre presente -, i titoli sarebbero nove e il primato sarebbe in solitaria. Lo stesso vale per le 647 presenze di Maldini, che sono più che alla portata (il portiere è sopra le 590). Solo in questa tornata, è lecito aspettarsi di assistere al superamento delle 592 di Pagliuca, delle 601 di Totti e delle 615 di Zanetti.

Tra i portieri, come sempre, diversi atleti spiccano per anzianità. Occhio per esempio a Storari, altro splendido quarantenne della Lega pronto a far segnare il suo nome in diverse specifiche. Albano Bizzarri, alla sua decima consecutiva in A, nei quaranta entrerà a novembre. Recordman assoluto, attualmente terzo del Pescara, è il 1976 Aldegani, che non gioca una stagione da titolare dal 1998-’99, dove era al Monza in prestito dal Milan: Pugliesi dell’Empoli, anche lui del 1976, è nato solo a fine dicembre.

DIFENSORI

Per longevità va menzionato in primis Paolo Cannavaro: le 385 in A sono un dato tanto più suggestivo se pensiamo che, complici le annate a Madrid, Fabio ne ha 421 e potrebbe essere superato in appena un anno. Il Cannavaro minore, poi, è secondo per espulsioni in carriera (10), a una lunghezza dall’attuale leader Totti (11, con Falcone e Di Biagio) e a parimerito con lo svincolato Mexes: Pinzi, in fondo, potrebbe essere alla portata. Notevoli in questo senso anche i numeri totalizzati da Massimo Gobbi: tredicesimo anno in A consecutivo, e il rischio concreto di superare le 400 tra questa annata e la prossima. Hugo Campagnaro, altro veterano, ha sul groppone molti anni tra l’Argentina e Piacenza, in cadetteria, ma è comunque arrivato alle 200 presenze.

Le 200 — ma in viola — sono anche il filo che ci conduce a due quasi-bandiere. Una non per caso è Gonzalo Rodriguez, che si trova sopra le 170 complessive e a 135 in A: se ancora non è nel gotha del Franchi, poco ci manca. Danilo, a Udine, è a 191 sommando tutte le competizioni, mentre in A con i friulani è a 157. A qualcosa di simile si è ridotto il Milan: Abate, vice-capitano, è l’attuale recordman di presenze, con 185 (Montolivo è appena a 103).

E poi: diciassette stagioni nella massima divisione per Gamberini, ventunesima annata da pro per Moretti, la quindicesima in A escludendo il quinquennio valenciano e gli esordi alla Lodigiani. Quindici anche per Felipe: è da non credere che Dal Bello (che ha pure battezzato l’Empoli) non salti un’annata dal 2002, senza interruzioni.

Bonucci, già a 6 scudetti in virtù del conteggio di un’annata giovanile all’Inter (guarda caso il “riassegnato” 2005-‘06), potrebbe eguagliare Maldini, Scirea, Costacurta, Ferrara e Bettega. Supererebbe Baresi, e con lui una nutrita schiera di atleti cui è ora appaiato (da Causio a Samuel). Chiellini, per non farci mancare nulla, mira alle 300 in A con la Juve — traguardo già raggiunto contando il periodo a Firenze — e alle 400 totali.

Una nota di merito conclusiva per Dario Dainelli, che ha toccato le 400 presenze (come Hamrin) e con un ingresso in campo supererebbe Cassano, con il quale è ad oggi appaiato. Ciò significa precedere gente come Scirea (397) o Seedorf (396); queste cifre sono il risultato di un pellegrinaggio tra Lecce, Brescia, Hellas, Fiorentina, Genoa e Chievo: va scartata, a rigore la sola annata giovanile all’Empoli, in cui fu aggregato senza esordire.

CENTROCAMPISTI

Per presenze All-Time, a 388 c’è De Rossi, appena settantanovesimo, che al momento ha davanti Pinzi (389) e Vergassola (390). Nono tra gli attivi è Palombo (366), decimo Mauri (356). Il quale Mauri, dalla sua, è pure il quindicesimo marcatore in attività, per effetto di un 55 che si avvale di gol messi a segno anche con le maglie di Modena, Brescia e Udinese.

Un dato più significativo si ha forse — in fatto di reti in carriera — quando si passa alla “zona 80” (di cui si dirà più avanti), da cui emerge un dato notevole: il sesto assoluto tra gli attivi è Hamsik, a quota 81 (in nove stagioni completate, alle porte della decima). Nonostante un lieve calo statistico, Hamsik si trova accanto a Borriello, che ha appena toccato e superato gli 80 con i club (ben undici diversi in carriera), mentre Matri è a 79 complessivi. Solo per dire che a 81 c’è anche Maradona e che a livello simbolico, oltre agli Higuain, ai Cavani e ai Lavezzi, la storia di De Laurentiis si rispecchia soprattutto con quella del suo slovacco di riferimento. Il quale ha, con 0.25 realizzazioni a incontro, le stesse cifre di un qualunque Pellissier (0.25), ed è a 98 totali. Hamsik — che ha peraltro appena rinnovato — è a circa 70 partite rispetto a Juliano, 394 a Napoli di cui 355 in A: entro il prossimo anno, superandolo, può diventare il più presente nella storia della società. Su numeri diversi, ma sempre di rilievo, il percorso in Italia di Borja Valero. Il regista ha ad oggi più di 170 gare ufficiali in viola, di cui circa 135 in campionato: scontato puntare alle cifre tonde di 200 totali e 150 in A.

ATTACCANTI

D’obbligo partire da Totti. A fronte delle quattro segnature dell’anno passato e delle 248 marcature totali, è lecito attendersi che il Pupo, già recordman degli speciali primati con un’unica maglia, ambisca alla cifra dei 250 gol: l’asticella, comunque leggendaria, dovrebbe fissarsi non lontano da quelle parti, con l’intento di completare nella maniera più “rotonda” possibile un palmarès quasi definitivo. Lo stesso Totti è uno dei giocatori in attività a rischiare una presenza oltre il compimento dei quaranta: gli ultimi a farlo, in tempi recenti, sono stati nell’ordine Squizzi (al Chievo), Pavarini (Parma) e Zanetti, tutti nel 2014. Infine, con un rigore realizzato, sarebbe sempre più primo nella classifica di specialità, raggiungendo la quota di 70 centri.

Passando ai marcatori, lo scenario in fondo non è poi così post-apocalittico, benché con Di Natale e Toni se ne siano andate colonne portanti. Ad ogni modo, il secondo posto di Gilardino a 188 è un dato prestigiosissimo che fa pensare al classico iter: i duecento quanto prima, per poter poi tentare di superare Baggio. A titolo di cronaca, il Gila è già nono di ogni epoca, a un passo dai 190 di Hamrin. Una menzione speciale va alla mattonella dei 188, nota zona sabbiosa in cui si sono arenati Del Piero e Signori, ex aequo: quest’ultimo è quello, dei due, con la percentuale realizzativa più alta, a 0.54 marcature per match. Questo solo per dire che Gilardino ha un totale “incerto” di 188/189, a seconda di come si scelga di interpretare il +1 nello spareggio-salvezza contro il Bologna di Mazzone. Tra pochissimo, la punta arriverà a 500 apparizioni nella massima serie, prossimo ai numeri di Ciro Ferrara (500), Bergomi (519) e Rivera (527).

Se Cassano è terzo a 113 gol, i cento saranno il giusto riconoscimento per Quagliarella (98) e Pellissier (98), che ci si stanno avvicinando di rabbia. A 392 gettoni, come Ambrosini e Beppe Baresi, quell’inguaribile clivense conta di consolidarsi tra gli All-Time individuali e per squadra.

Detto della zona 80, con Matri e Borriello, se quest’ultimo cambiasse ancora squadra (una volta, se non due) avrebbe raggiunto in diverse voci l’inarrivabile Nick Amoruso, capace di timbrare per dodici diverse casacche e di indossarne tredici. E poi: chi si ricordava che Borriello è anche il capocannoniere, con Reginaldo, della storia del Treviso in A?

Un po’ più in basso, i motivi d’interesse sono Maccarone e Palacio, entrambi ancorati a 74 e che, a conti fatti, hanno giocato in A lo stesso numero di annate: è l’ottava totale per entrambi. Pandev (73) è seguito a ruota da Higuain (72), il cui obiettivo minimo è quello di avvicinarsi ad ampie falcate al comando di questo gruppetto. Staccati, ma con prospettive di carriera diversissime, si registrano i 67 di Floccari, che punta ai 70, e Icardi (58), che potrebbe lanciarsi a superare diversi tra gli ultimi bomber menzionati. A 50, in divenire, Mattia Destro e Paloschi, che puntano sorridendo ai 52 di Floro Flores.

I 25 gol totali di Tavano a Empoli sono un’occasione apparentemente ghiotta per Maccarone o chi per lui, mentre per il Pescara ci sono i 12 dell’Allegri-giocatore. Per tornare a Big Mac e ai grandi anziani, il centravanti è a 96 centri totali con l’Empoli, 89 nei campionati contando due spareggi, 23 in A: difficile arrotondare di molto, entro quest’anno, le 156 apparizioni. Saranno record quelli collezionati dal Crotone; sono già record quelli di Berardi, in piena zona 90 presenze e 40 reti, proiettato per direttissima al 100 / 50.

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