I dieci talenti della Liga che verrà

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
Published in
6 min readJan 22, 2016

Di U-21 che si sono già imposti ad alto livello ne possiamo trovare diversi in Spagna. A volerli prendere in considerazione, si dovrebbe potrebbe certamente partire da giocatori come Ángel Correa, Aymeric Laporte o José Giménez. Sono ragazzi però ormai già fin troppo conosciuti anche a chi la Liga non la segue con costanza.

José Luis Gayá

Forse un poco meno mediaticizzato, ma certo non meno meritevole di attenzioni, è il terzino sinistro classe ’95 alla seconda stagione da protagonista in quel di Valencia. Nato attaccante, è stato trasformato in esterno difensivo in tenera età, per imporsi da subito come uno dei migliori giovani interpreti del ruolo.

Dotato di una buona velocità di base, impreziosita da cambio di passo rapido, Gayá è nelle doti tecniche che ha le proprie armi principali. Sinistro morbido ed educato, scocca cross al bacio ed è abile sia nel gioco lungo che in quello corto. Terzino dalle doti spiccatamente offensive, sa dare un grandissimo contributo alla manovra quanto aiutare la squadra in fase di non possesso palla. Un aspetto su cui ha ancora sicuramente da lavorare, ma partendo da basi solide.

Rodrigo de Paul

Sempre a Valencia troviamo un ragazzo giunto in Spagna con grandi aspettative ormai un anno e mezzo fa, ma che in questa stagione ha sinora visto poco il campo. Sto parlando dell’ex Racing de Paul, trequartista con licenza di defilarsi su cui avevo buone aspettative al suo approdo in Europa (tanto che non mi sarebbe dispiaciuto vederlo arrivare in Italia).

Ne “La carica dei 301” lo definii «finto lento», perché oggettivamente il suo passo non è devastante. Proprio il ritmo di gioco potrebbe quindi essere il limite principale della sua esperienza europea, perché per il resto le basi sono buonissime.

Da un bagaglio tecnico ben costruito sui campi di Avellaneda, passando per un dribbling non ubriacante ma efficace sino ad arrivare ad un destro piuttosto potente e preciso, De Paul — nato nel 1994 — non è tra i più grandi talenti sfornati dalla sempre attivissima fucina di trequarti argentini, ma ha comunque carte importanti da giocarsi nel Vecchio Continente.

Sergi Samper

Spostandoci 350 chilometri più a nord, in quel di Barcellona, scendiamo per un attimo nella Segunda B spagnola (terzo livello, l’equivalente della nostra Lega Pro): nel Barça B si disimpegna infatti — da capitano — il centrocampista classe ’96, già impiegato in più occasioni anche in prima squadra.

Classico meneur de jeu, Samper pare essere il giocatore deputato a portare avanti la tradizione dei grandi registi catalani, raccogliendo il testimone da Guardiola e Xavi.

Fisico compatto e piedi vellutati, è in possesso di visione e capacità di dettare i ritmi di gioco, appresa là dove la circolazione della sfera diventa arte: La Masia. Abile sia nel controllo del pallone che nel tocco di prima, a livello giovanile ha spesso giostrato da mediano d’impostazione, ma una sua evoluzione potrebbe vederlo diventare mezz’ala di regia. Di certo il talento non gli manca, e chissà che non sia proprio il 2016 a consegnargli un posto di rilievo nella Liga.

https://www.youtube.com/watch?v=a86n4v4onCY

Alen Halilović

Il croato — classe ’96 — oggi gioca in prestito allo Sporting Gijón, dopo aver chiuso dignitosamente una prima stagione spagnola giocata proprio col Barça B in Segunda Division.

Trequartista tutto mancino dal tocco felpato, è dotato di grande qualità in fase di rifinitura, cui abbina una certa predisposizione ad affondare fino a cercare la rete. Abile sia centralmente, tra le linee, che più defilato sulla destra, da dove può convergere sul piede forte, Halilović è uno dei migliori talenti emersi dal calcio balcanico negli ultimi anni.

A far da contraltare ad una serie di punti di forza tecnici da giocatore di primo livello c’è però un fisico molto minuto che potrebbe indubbiamente ridurne fortemente l’impatto col calcio che conta.

https://www.youtube.com/watch?v=vws3P3vaNRg

Sempre nello Sporting Gijón troviamo anche Sanabria, che tra La Masia e l’El Molinón ha fatto tappa intermedia a Roma (i giallorossi sono a tutt’oggi proprietari del suo cartellino).

Classe ’96, il paraguayano ex Cerro Porteño è una prima punta dal fisico compatto (180 centimetri x 73 chili), agile, veloce, abile a calciare con entrambi i piedi (quello naturale è il destro) e con buone abilità aeree.

In tutto ciò il suo punto di forza resta il fiuto del goal: con la porta ha un rapporto quasi simbiotico, come dimostrato anche in questo inizio di stagione. In cui pur senza essere titolare fisso dei Rojiblancos è andato in rete già sei volte, con una media di una realizzazione ogni 157' giocati.

https://www.youtube.com/watch?v=H6AOjM-Bqfk

Classe ’94, Suárez è invece cresciuto tra Celta e Manchester City, giocando però la sua prima stagione da professionista proprio nella seconda squadra del Barcellona. Dopo aver passato l’ultima stagione in prestito al Siviglia, dove finì nell’ambito dell’operazione Rakitić, Suárez è stato ceduto al Villareal (ma il Barça vanta una clausola di recompra sul ragazzo).

Il suo inizio di stagione è stato molto buono, con tre reti e cinque assist in 1215' giocati in campionato. E chissà che in questo 2016 il ragazzo non decida di alzare ulteriormente il proprio livello di gioco.

Denis è una classica ala spagnola, con progressione e controllo in corsa, qualità nel palleggio e dribbling. Destro naturale, predilige partire da sinistra, pur potendosi disimpegnare in tutte le posizioni della trequarti.

Marco Asensio

Se il talento di Suárez è notevole, quello di Marco Asensio è probabilmente ancora maggiore. La conferma del fatto che nell’ultimo decennio abbondante il calcio spagnolo ha decisamente svoltato, diventando una fucina di qualità ai limiti dell’imbarazzante.

Per metà olandese (come il suo secondo cognome, Willemsen, lascia intendere), Asensio nasce a Palma di Maiorca nel 1996 e proprio nei Bermellones cresce e diventa calciatore, fino a giocare una stagione da assoluto protagonista lo scorso anno (quando era già stato acquistato dal Real Madrid, che aveva poi deciso di lasciarlo in prestito a Maiorca). Oggi Asensio è una delle stelle dell’Espanyol, e con i suoi otto assist in 17 gare continua a dimostrare le sue grandi qualità in fase di rifinitura.

Trequartista che può giocare indifferentemente anche su entrambe le fasce del campo, Asensio sa essere tanto devastante in campo aperto quanto letale nello stretto. Controllo, gestione e conduzione della sfera non gli mancano, né difetta in velocità o in visione di gioco. Mancino naturale, sa tanto dialogare coi compagni quanto prodursi in assoli di classe. Ancora molto giovane, mostra prospettive di altissimo livello. Che potrà almeno in parte realizzare già in questo nuovo anno.

https://www.youtube.com/watch?v=H76VU6IPYmY

Dani Ceballos

Le qualità tecniche sono quelle tipiche del centrocampista spagnolo dell’ultimo ventennio. Sebbene Dani non sembri raggiungere il livello di talento di un Iniesta, nel contempo mette quel pizzico di pepe non sempre proprio dei centrocampisti di palleggio.

A Siviglia è già un punto fermo, con l’U-19 (esattamente come il già citato Asensio) ha vinto la scorsa estate l’Europeo di categoria, nell’U-21 ci ha esordito quasi un anno fa e la rappresentativa maggiore lo segue ed aspetta a braccia aperte. Se ancora non lo conoscete, il 2016 verrà buono anche per seguire i progressi di questo ragazzino terribile.

Iñaki Williams

Nato a Bilbao da padre ghanese e madre liberiana, Iñaki Williams è stato il primo colored a segnare una rete con la maglia dell’Athletic, club che da sempre rappresenta la fierezza del popolo basco.

Il fisico non gli manca di certo (186 centimetri x 77 chilogrammi), ma a questo ci abbina esplosività, velocità e forza muscolare. Qualità atletiche che, a dispetto delle misure, gli permettono di giocare abilmente all’ala, specialmente quella destra.

Da un punto di vista tecnico la scuola basca c’è e si vede, cucita addosso al buon Williams, che in questo inizio di stagione sta mettendo in mostra anche una certa garra oltre ad un grande fiuto del goal. Un lottatore che gioca per la squadra prima che per sé stesso, ma che nel farlo non manca mai di offrire il proprio spietato contributo sotto porta.

https://www.youtube.com/watch?v=y-1lJSKRNSk

Lee Seung-woo

Chiudo il pezzo alla scoperta dei talenti da tener d’occhio in quel della Liga con un giocatore ancora probabilmente troppo giovane per trovare spazio in prima squadra, ma chissà mai che Luis Enrique (o qualche altra squadra, da gennaio in poi) non decida altrimenti.

Ala fulminante nei primi metri, ma veloce anche in allungo, abilissimo nel condurre la sfera anche ad alti ritmi, è in possesso di un grande dribbling e di un bagaglio tecnico fornito e raffinato. In Corea, e non potrebbe essere altrimenti, lo hanno già paragonato a Messi. In Europa possiamo forse essere un po’ meno spinti nelle considerazioni, ma va detto che la sensazione è effettivamente quella di essere davanti a un giocatore che potrebbe segnare irrimediabilmente il calcio del suo paese. E chissà che non deciderà di iniziare a farlo già quest’anno…

https://www.youtube.com/watch?v=J5Kb2hv9GI8

A cura di Francesco Federico Pagani

--

--