Il calcio ha santificato anche la Pasqua: uova, menù vegetariani e resurrezioni — CS S02 E30

Crampi Sportivi
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3 min readApr 7, 2015

Caccia alle uova di Pasqua

È una tradizione più anglosassone che mediterranea, ma, complice quel simpaticone di Obama che la organizza ogni anno nel giardino della Casa Bianca, e quella canaglia di Frank Underwood (in una puntata della terza stagione di House of Cards, la first lady Claire deve scegliere le uova ufficiali del Presidente), stiamo imparando a conoscerla anche a queste latitudini. Le uova vengono nascoste in giardino e poi vanno trovate: una caccia al tesoro.
Sneijder, Verratti e Modrić hanno organizzato una variante calcistica della caccia alle uova di Pasqua. Il problema è che sono cattivelli e vincono sempre loro perché nascondono la palla/uovo di Pasqua così bene che gli avversari nemmeno la vedono.

Sneijder accarezza il suo uovo di Pasqua con il destro e con il sinistro, come se avesse tra i piedi un oggetto fragilissimo: è delicato ma deciso e rapido affinché non si rompa il guscio.

L’uovo è di Verratti, poche storie: lo recupera e lo protegge.

Luka Modrić si presenta alla caccia all’uovo con lo smoking da prestigiatore. Più elegante del Mago Silvan, lascia secco il suo avversario e lo manda a bere un chinotto.

Quel che conta dell’uovo, alla fine, è la sorpresa

Ancora oggi, da adulti, quello che più ci piace dell’uovo di Pasqua è la sorpresa. L’eccitazione, la curiosità, la frenesia: scarti l’uovo, via quella carta sbrilluccicosa, tagli con un coltello un nodo inestricabile da dita umane, affronti l’ultimo baluardo, ovvero il rivestimento di cioccolato a cui ti dedicherai solo dopo aver scoperto cosa nasconde al suo interno. La sorpresa ci fa tornare bambini, ci riempie gli occhi di meraviglia. Come un gol da centrocampo.
Charlie Adam alza la testa, vede Courtois fuori dai pali e tira. Da sessanta metri.

A Huelva sono abituati alle fragole, mica ai gol da centrocampo: immaginate le facce dopo questo gol di Pedro Ríos da Jerez de la Frontera, un posto in cui alla velocità ci si deve abituare per forza. E Pedro sembra confermarcelo: stoppa dopo un rinvio di testa di un avversario e ci mette una frazione di secondo a decidere di calciare in porta. Da centrocampo, altrimenti dov’è il bello della sorpresa?

La pasqua degli uomini

Morgan De Sanctis è filosofo, costruttore di idee e abile guardiano della retroguardia Romanista. Considerato per una carriera, l’eterno secondo, capita spesso che la forza del suo pensiero riesca a proiettarlo come invincibile protagonista. Sembrava Napoli vs De Sanctis, peccato che la partita sia capitata durante i giorni pasquali, sarà un segnale?

https://www.youtube.com/watch?v=Mwoa0laeuqo

Extra Fondente Pinilla // uova bendette

Cosa accadrà nel 2200? Vi capita mai di chiedervi cosa ne sarà delle religioni monoteiste tra qualche secolo? Resisteranno? Scompariranno? No, saranno sostituite da Manuel Neuer.

Abbuffata

C’è chi a Pasqua mangia 5 portate principali in 90° (noi) e chi fa 5 gol in 90°. Cristiano ha voluto rendere omaggio al suo quasi omonimo.

Cartellino rosso per il menù vegetariano

- No zì, che sei scemo, io voglio l’abbacchio.

Cartellino Rosso.

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Morte e resurrezione

Spegnersi ancora La capacità di Bielsa di spegnersi sul più bello è stata una costante per tutta la sua carriera. Alla fine vincono i più forti, con la consapevolezza che questa partita è un biglietto solo andata per l’ennesimo titolo Francese da parte del PSG.

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45 minuti per la risurrezione Questo Cesena ricorda il Lecce di Cosmi che non riuscì nell’impresa salvezza qualche anno fa. Pur con una rosa inferiore a quella squadra e forse, a tutte le altre del campionato, Domenico Di Carlo ha trovato un sistema di gioco offensivo capace di trovare nuove soluzioni ogni volta. Con qualche difensore di caratura superiore, il Cesena non sarebbe terzultimo in classifica eppure il secondo tempo stile risurrezione contro il Verona lascia pensare che con l’Atalanta (e il Cagliari) sarà battaglia fino alle ultime partite.

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Auguri!

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