Il caporale Lituma sulle Ande

Igor Santos
Crampi Sportivi
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2 min readJun 23, 2018

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Chissà dove guarda le partite del Perù il caporale Lituma. A Talala? A Piura? Insieme a Los Inconquistables in un baretto malfamato? Da solo? Il Perù in questa fase finale della Coppa del Mondo ha, anch’esso, qualcosa del personaggio reso immortale da Mario Vargas Llosa in alcuni dei suoi romanzi. Serio e pieno di buone intenzioni. Una totalità complessa che vede passargli accanto tutta l’ingiustizia del mondo: una malinconia abitata, un rigore sbagliato, una bella giocata che non trova il frutto del gol.

Sono passati 36 anni dall’ultima comparsa in un Mondiale della squadra andina, ma la avventura del Perù in Russia è durata solo due partite. Due sconfitte con lo stesso risultato, uno a zero, contro Danimarca e Francia.

Eppure con quel loro gioco, così diverso da quanto hanno mostrato fino a oggi le altre americane, il futuro sembra il loro. Ma col futuro non si entra nei libri di Storia. La Storia è passato (e vi posso assicurare che a Ekaterimburgo ne è passata molta di Storia) e il Perù è già un lieve ricordo nonostante il bel calcio giocato, a tratti, contro una Francia cinica e pigra, con i ritmi di gioco di un’amichevole estiva giocato per guadagnare i soldi di uno sponsor.

L’arbitro fischia. Il Perù è fuori. Una mano poggia sulla spalla di Lituma e lo invita ad uscire dal bar, all’aria afosa di un mattino peruviano. Dalla Russia al Perù la vita continua. l’ingiustizia pure. Il tenente Silva non aspetta.

FRANCIA 1–0 PERÚ (Central Stadium, Yekaterinburg — 20 giugno 2018)

1–0 : 34' Mbappé

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Igor Santos
Crampi Sportivi

Tifoso dell'Athletic nato a Barakaldo (Paesi Baschi) nel 1978. In Italia dal 2002 si occupa di storia medievale.