Il fascino indiscreto della franja roja

Crampi Sportivi
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5 min readNov 7, 2016

Una pennellata di rosso che sporca la verginità della maglia bianca: sua maestà la fascia diagonale. Semplice, classica e al contempo anticonformista. Nota a tutti eppure rara, estremamente riconoscibile sul rettangolo di gioco in qualsiasi condizione climatica. Un pezzo di stoffa cucito su pesanti maglie di lana di cento anni fa che oggi è divenuto leggenda. Qui ripercorriamo la storia di cinque squadre il cui petto è attraversato dalla fascia rossa. Anzi, ripercorriamo la storia della loro franja.

1) RIVER PLATE

Il River Plate è la squadra dalla franja roja per eccellenza. Fu probabilmente il primo club ad adottarla, almeno tra quelli che dall’era amateur sono giunti fino al calcio di oggi. L’inserimento della fascia diagonale rossa sulle divise allora bianche risale infatti a più di cento anni fa, ma le sue origini sono tuttora incerte. La versione più accreditata vuole che essa apparve per la prima volta tra il 1905 e il 1908 come espediente per differenziarsi da altri avversari che vestivano di bianco. Una leggenda dice che dei bambini rubarono una fascia di seta rossa da un carro del carnevale di Buenos Aires per abbellire le maglie del River. Un’altra versione apocrifa vuole la franja come simbolo massonico, mentre un’altra forse più plausibile la vede come evoluzione della croce di San Giorgio, voluta da alcuni fondatori italiani del River per ricordare Genova. Insomma, le radici di quel tocco di rosso affondano in un passato che non possiamo più considerare storico, ma mitico.

2) RAYO VALLECANO

I franjirrojos di Madrid devono la loro maglietta al River Plate e a un particolare accordo raggiunto con i più blasonati concittadini dell’Atlético Madrid. La squadra del quartiere operaio di Vallecas indossò la maglia totalmente bianca per più di trent’anni dal giorno della sua fondazione, avvenuta nel 1924.
Nel 1949 il club si trovava in condizioni economicamente sfavorevoli e si vide costretto a sedersi al tavolo con l’Atlético per trattare la cessione temporanea di alcuni giocatori. Ne risultò il seguente accordo: i colchoneros prestavano i giocatori per un anno, ma durante quel tempo il Rayo avrebbe dovuto aggiungere un particolare rosso alla sua maglia, al tempo troppo simile a quella del Real Madrid. Il Rayo scelse di utilizzare una divisa come quella del River Plate. Dopo una stagione i giocatori tornarono all’Atlético, ma il Rayo scelse di mantenere la franja. Negli anni immediatamente successivi, in occasione di un Real Madrid — River Plate, la dirigenza del Rayo volle dimostrare la propria stima al club argentino regalando una foto firmata dai giocatori. Ricevette in cambio due set di magliette del River. Oggi a Vallecas la franja ha assunto una valenza simbolica talmente forte da poter essere utilizzata come sineddoche per riferirsi al Rayo. Luchar por la franja = lottare per il Rayo. Facile no?

3) PERÙ

L’apparizione della fascia rossa sulle maglie della selezione peruviana coincide con una pagina incredibile di storia sportiva: il torneo di calcio ai Giochi Olimpici del 1936 nella Germania nazista. Sì, quello vinto dalla Nazionale italiana. Il Perù esordì sconfiggendo la Finlandia ai quarti per 7 a 3. Poi fu la volta dell’Austria: il primo tempo si chiuse sul 2 a 0 per gli austriaci, ma il secondo finì 2 a 2. I tempi supplementari sancirono la vittoria del Perù per 4 a 2, nonostante tre ulteriori goal annullati e un arbitro accusato di parzialità. La FIFA però annullò la partita per un’invasione di campo dei tifosi peruviani: armati e violenti, secondo gli europei, pacifici, secondo i sudamericani. Il Perù si rifiutò di ripetere il match e ritirò la sua intera delegazione olimpica, che a Lima fu ricevuta con un bagno di folla.

Durante l’edizione Centenario della Copa América il Perù ha indossato una particolare divisa con la fascia diagonale più fina che termina circa a metà della maglia: era un omaggio alla selezione che nel 1939 vinse il suo primo trofeo internazionale, il Campeonato Sudamericano, poi divenuto Copa América.

4) MANTOVA

C’è anche un’italiana nel club della franja roja. Il Mantova è stato bianco-azzurro fino al 1956. In quell’anno, i virgiliani ottennero la sponsorizzazione da parte della raffineria OZO, che impose l’adozione dei colori aziendali, che sono anche i colori comunali. La banda rossa, assieme alla “O” di OZO, caratterizzò le divise mantovane durante gli anni della sponsorizzazione e nei successivi anni Sessanta. Riapparve occasionalmente negli anni Novanta e fu definitivamente adottata a metà degli anni Duemila sotto la presidenza di Fabrizio Lori. Nel 2011, in occasione del centenario, il Mantova ha riunito tutti i colori della sua storia in una sola maglia: fondo azzurro e fascia diagonale bianco-rossa.

5) SEVILLA ATLÉTICO

L’ultima squadra da includere in questa piccola selezione di club franjirrojos (come si dice in italiano, rossofasciati?) è una cosiddetta squadra B. Nel 1950 nacque il CD Puerto, club giallo-blu amministrato dall’autorità portuaria di Siviglia, famoso per aver ospitato nel 1953 la prima partita con illuminazione elettrica su suolo spagnolo. In pochi anni il CD Puerto passò dal calcio locale alla Tercera División, senza tuttavia riuscire a costruire una comunità di tifosi degna della categoria. Il club si affiliò al Siviglia nel 1958, pur mantenendo i propri colori e simboli.

Nel 1960 il Siviglia decise che la squadra affiliata dovesse allinearsi anche dal punto di vista visivo. Alla fine dei negoziati tra le due dirigenze, il CD Puerto assunse nome, colori e stemma simili ma non identici a quelli del Siviglia. Si decise dunque che la tradizionale maglia bianca sarebbe stata attraversata diagonalmente da una fascia rossa e che lo stemma sarebbe stato di forma uguale a quello della prima squadra, ma con la Torre della Giralda e la franja roja al suo interno.

La banda rossa fu poi abbandonata a partire dagli anni Settanta. Negli anni Novanta la Ley del Deporte 10/1990 obbligò tutti i club ad inglobare le squadre affiliate e anche il nome cambiò in un banale Sevilla B. Tuttavia, negli anni Duemila il Sevilla Atlético ha recuperato la sua identità visiva originale, risalente al 1960, ed è pertanto l’unica squadra B spagnola con la maglia differente dalla prima squadra. Ah, al momento è anche l’unica squadra B spagnola a giocare in Segunda División.

6) RED STRIPE

Aggiungiamo un bonus track a questa piccola selezione. Non è una squadra di calcio, ma… una birra. Fondata in Giamaica nel 1928, è stata sponsor della Nazionale di Bob giamaicana e dà tuttora il nome al principale campionato di calcio dell’isola, la Red Stripe Premier League. Per la sua etichetta e per aver fatto della red stripe il suo principale segno di riconoscimento, le spetta di diritto un posto in questa piccola rassegna.

Articolo a cura di Valerio Curcio

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